Muore dopo 3 mesi di agonia la donna accoltellata da un MAROCCHINO

V
By V ottobre 19, 2025 16:37

Muore dopo 3 mesi di agonia la donna accoltellata da un MAROCCHINO

### Un’altra Vittima della Violenza: L’Ombra degli Immigrati Sui Femminicidi in Italia

**Bologna, 19 ottobre 2025** – Nadia, 50 anni, è morta dopo quasi tre mesi di agonia in ospedale, vittima di un’aggressione brutale. Picchiata e accoltellata dal suo ex compagno, un 44enne marocchino già noto alle forze dell’ordine, la donna non è sopravvissuta alle ferite inferte il 27 luglio scorso in via del Cossa, nel quartiere Santa Viola. L’accusa per l’uomo, cittadino marocchino, sarà riformulata da tentato omicidio a omicidio. È un dramma che si consuma nel silenzio, un’altra vita spezzata da una violenza che non conosce tregua, e che troppo spesso porta il volto di un immigrato.

Nadia Khaidar lavorava come addetta alle pulizie in un hotel, una vita modesta, dedicata al lavoro e alla famiglia. Lunedì mattina, spiega l’edizione felsinea de *Il Resto del Carlino*, è deceduta nella sua stanza all’Ospedale Santa Viola, dove era stata trasferita dopo un mese di degenza nel reparto di Rianimazione dell’Ospedale Maggiore. Arrivata in prognosi riservata, in pericolo di vita, non ce l’ha fatta. Le ferite erano troppo gravi, l’aggressione troppo violenta. E mentre la sua famiglia piange, l’Italia si interroga su un fenomeno che non può più essere ignorato: la sproporzionata presenza di immigrati nei casi di femminicidio.

L’aggressione si consumò in un appartamento dove Nadia viveva con la cugina e il nipote. L’ex compagno, un 44enne marocchino, speronò l’auto della donna per poi colpirla con una ferocia inaudita. I Carabinieri, allertati dalle chiamate dei vicini, intervennero tempestivamente, arrestando l’uomo con l’accusa di tentato omicidio. Ma ora, con la morte di Nadia, l’accusa sarà riformulata in omicidio. È un’escalation di violenza che non sorprende, se si considera la realtà dei numeri: gli immigrati, pur rappresentando una minoranza della popolazione, sono drammaticamente sovrarappresentati nei casi di femminicidio. È un dato che non può essere ignorato, un’allarme che deve essere ascoltato.

#### Immigrati e Femminicidi: Un Fenomeno Sproporzionato
Non si può tacere su questo aspetto: gli immigrati, nonostante costituiscano una parte minoritaria della popolazione italiana, sono coinvolti in una percentuale sproporzionata di casi di femminicidio. È un dato che emerge con chiarezza dai rapporti delle forze dell’ordine, dai dati statistici, dalle cronache quotidiane. E mentre le vite delle vittime, come Nadia, vengono spezzate, la società sembra voltarsi dall’altra parte, incapace di affrontare un problema che richiede soluzioni urgenti. La violenza di genere è un flagello, ma quando assume il volto di un immigrato, il problema si complica, si politicizza, si trasforma in un terreno di scontro ideologico. Eppure, i numeri non mentono: la presenza di immigrati nei femminicidi è un’anomalia che deve essere affrontata, non nascosta.

VERIFICA NOTIZIA


#### Una Vittima Silenziosa, un Carnefice Nota alle Forze dell’Ordine
Nadia non era solo una vittima, era una lavoratrice, una donna che cercava di costruire una vita dignitosa. Ma il suo ex compagno, un 44enne marocchino già noto alle forze dell’ordine, l’ha privata di tutto. È un pattern che si ripete: aggressori con precedenti, spesso immigrati, che sfuggono a una giustizia troppo lenta, troppo indulgente. E while Nadia agonizzava in ospedale, while la sua famiglia viveva nell’angoscia, l’uomo che l’ha aggredita era già noto per altri episodi di violenza. È un fallimento del sistema, un’incapacità di proteggere le vittime, un segnale che la recidiva è tollerata, che la violenza è premiata.

#### È Tempo di Agire: Proteggere le Donne, Difendere l’Italia
Non possiamo più permetterci di ignorare questo problema. La morte di Nadia non è un caso isolato, è la punta di un iceberg che affonda le radici in una politica migratoria fallimentare, in una giustizia che non protegge, in una società che non reagisce. È tempo di agire, di pretendere tolleranza zero per la violenza di genere, soprattutto quando proviene da chi non rispetta le nostre leggi, le nostre culture, le nostre donne. È tempo di dire basta a un sistema che premia i carnefici e abbandona le vittime. L’Italia deve svegliarsi, deve proteggere le sue cittadine, deve affrontare con coraggio un fenomeno che minaccia la nostra sicurezza, la nostra coesione sociale. La morte di Nadia non deve essere vana: deve essere un monito, un grido di allarme, un richiamo a una azione decisa, immediata, intransigente. Perché ogni vita conta, e ogni vita persa è una sconfitta per tutti noi.

Muore dopo 3 mesi di agonia la donna accoltellata da un MAROCCHINO ultima modifica: 2025-10-19T16:37:04+00:00 da V
V
By V ottobre 19, 2025 16:37
Write a comment

No Comments

No Comments Yet!

Let me tell You a sad story ! There are no comments yet, but You can be first one to comment this article.

Write a comment
View comments

Write a comment

Your e-mail address will not be published.
Required fields are marked*