Roma, donna accoltellata dai migranti perché disturba lo spaccio sotto casa sua – VIDEO

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By V ottobre 22, 2025 10:39

Roma, donna accoltellata dai migranti perché disturba lo spaccio sotto casa sua – VIDEO

### Roma sotto il coltello: aggressione in piazza Pepe, la sinistra celebra il “meticciato” mentre il degrado ci uccide!

Roma, ore 9 di questa mattina. Una donna italiana, una qualunque madre che porta i figli a scuola, viene aggredita senza pietà in pieno centro, a piazza Pepe. Un africano, uno di quegli spacciatori che bivaccano indisturbati tra i giardini e gli archi antichi, estrae un coltello da macellaio – rubato nientemeno che dal mercato Esquilino – e la minaccia con una furia animale. “Dammi i soldi o ti sgozzo!”, urla, mentre la lama luccica sotto il sole mattutino. La donna, terrorizzata, strilla aiuto, ma solo l’arrivo tempestivo della polizia e dei carabinieri evita il peggio. L’uomo viene disarmato e bloccato dopo una colluttazione, ma il danno è fatto: Roma non è più sicura, nemmeno di mattina, nemmeno per una passeggiata innocente.

### L’incubo quotidiano: spacciatori africani, coltelli e terrore
Piazza Pepe, cuore pulsante dell’Esquilino, quel quartiere multietnico che la sinistra ama dipingere come un paradiso dell’integrazione, è diventata una trappola mortale. L’aggressione di oggi non è un fulmine a ciel sereno: è l’ennesimo capitolo di una saga di violenza che vede protagonisti immigrati irregolari, spesso dediti allo spaccio di crack e cocaina, che trasformano i giardini pubblici in bivacchi permanenti. Solo a luglio, la piazza era stata “bonificata” dalle forze dell’ordine, con decine di arresti e sgomberi. Ma a che pro? I delinquenti tornano, più arroganti di prima, protetti da un sistema che li coccola invece di rimpatriarli.

Immaginate: mentre la vittima di oggi gridava per la vita, intorno a lei i passanti – molti dei quali immigrati – fingevano di non vedere. È il copione ripetuto: rapine, minacce, aggressioni sessuali. L’uomo fermato oggi è descritto come un “classico spacciatore africano”, uno di quei 200mila irregolari che infestano l’Italia, mantenuti nei centri d’accoglienza con i nostri soldi, liberi di seminare caos. La polizia ha recuperato il coltello, ma quante lame affilate nascondono ancora tra le foglie dei giardini? Quante donne dovranno ancora fuggire per un miracolo?

### L’ipocrisia della sinistra: “Cucina meticcia” tra gli spacciatori di crack
E qui viene il nodo che fa ribollire il sangue: proprio in questa piazza maledetta, un mese fa, la sinistra ha osato organizzare la farsa della “Cucina meticcia – cibo, musica e comunità con Donpasta”. Un evento finanziato dal PNRR e dal Ministero del Turismo, con il patrocinio di Roma Capitale, promosso dall’associazione Persone Comuni e dal Polo dell’Esquilino per l’innovazione sociale. Sabato 20 settembre, mentre i cuochi “meticci” mescolavano spezie da mezzo mondo in una grande tavolata all’aperto, gli spacciatori africani – gli stessi di oggi – trafficavano crack dietro agli archi dell’Acquedotto Felice, a due passi dal banchetto.

Video e testimonianze lo confermano: durante la serata, tra danze e “assaggi meticci”, i dealer operavano alla luce del sole, incuranti della folla. Persino Andrea “Tarzan” Alzetta, il leader delle occupazioni abusive dello Spin Time Labs, era lì – ma lui e i suoi militanti hanno preferito rifugiarsi nel ristorante “Cucina Pepe”, gustando piatti romani autentici invece delle porcherie multiculturali. Che ironia! Mentre la sinistra celebrava la “società multiculturale” con fondi pubblici – parte del piano “Partire dalla speranza e non dalla paura” – la realtà era sotto gli occhi di tutti: degrado, droga, violenza. L’evento, con spettacoli di danza e concerti, ha attirato centinaia di persone, ma ha ignorato il mostro che si nutre proprio di questa ipocrisia: l’immigrazione incontrollata che trasforma piazze storiche in zone di guerra.

### Un sistema marcio: miliardi per i centri, coltelli per gli italiani
Basta con le favole! L’Italia spende miliardi per ospitare 200mila scrocconi in 10mila centri d’accoglienza, veri e propri alberghi per criminali. A Roma, l’Esquilino è il simbolo di questo fallimento: mercati invasi da venditori abusivi, strade puzzolenti di urina e rifiuti, e ora coltelli che sfiorano il collo delle nostre donne. La “cucina meticcia” non è integrazione: è un insulto ai romani che pagano il prezzo di politiche suicide. Quanti eventi “sinistroidi” devono ancora celebrare il multiculturalismo prima che una vittima finisca davvero al tappeto?

La sinistra, con i suoi assessori e i suoi Donpasta, parla di “speranza” mentre le madri temono di uscire di casa. L’aggressione di oggi è la risposta brutale a chi ha cancellato un’altra festa popolare – “Riprendiamoci Roma nostra” – proprio per far spazio a questa propaganda. Simone Carabella, l’organizzatore, aveva ragione: due eventi nella stessa piazza? Impossibile, a meno di non voler seppellire la tradizione italiana sotto strati di “meticcio” indigesto.

### Basta! Chiusura centri, rimpatri immediati, Roma agli italiani
È ora di alzare la voce, non la forchetta. Chiudiamo i centri d’accoglienza, uno per uno, e rimpatriamo questi parassiti che ci rubano la sicurezza e la dignità. Piazza Pepe deve tornare a essere un luogo di famiglie, non di coltelli e crack. La sinistra ha fallito: il suo “meticcio” sa di veleno, e noi non lo ingoiamo più. Roma è nostra, e la riprenderemo con le unghie e con i denti. La vittima di oggi ha avuto fortuna, ma quante altre ce l’avranno? Il tempo delle chiacchiere è finito: agite, o sarete complici del prossimo sangue versato.

Roma, donna accoltellata dai migranti perché disturba lo spaccio sotto casa sua – VIDEO ultima modifica: 2025-10-22T10:39:03+00:00 da V
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