Bambina stuprata da tre immigrati: i video su gruppi WhatsApp di stranieri

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By V ottobre 24, 2025 10:28

Bambina stuprata da tre immigrati: i video su gruppi WhatsApp di stranieri

### Orrore Senza Confini: Una Bambina di 12 Anni Violentata e Filmata da “Immigrati” a Sulmona. Basta Invasione, Basta Scuse – L’Italia Sta Morendo Sotto i Colpi di una Cultura Selvaggia!

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**Sulmona, Abruzzo – 24 ottobre 2025** – È un incubo che fa rivoltare lo stomaco, un grido di dolore che riecheggia dalle nostre belle colline abruzzesi fino al cuore marcio di questa Europa traditrice. Una povera creatura di appena 12 anni, una ragazzina innocente con sogni di bambola e risate spensierate, è stata stuprata, umiliata e filmata come una preda da macello da tre bestie a due zampe: un 18enne e due minorenni, tutti e tre di origine straniera, tutti e tre “residenti” in Italia come se questo fosse il loro parco giochi per sfogare i peggiori istinti primordiali. E non contenti di averla distrutta nel corpo e nell’anima, hanno caricato i video su gruppi WhatsApp, trasformando il suo terrore in uno spettacolo virale per i loro “amici” degenerati. Arrestati? Sì, finalmente, ma a che prezzo? Quante vite spezzate ancora tollereremo prima di dire basta a questa marea di barbarie che chiamiamo “immigrazione”?

Immaginate la scena, se ne siete capaci: Sulmona, una cittadina quieta dove le nonne fanno la spesa al mercato e i bambini giocano in piazza. Ma sotto quella patina di normalità, l’abisso. Tutto inizia due anni fa, quando la piccola – che chiameremo Anna per pietà – si infatua di un cuginetto di 12 anni, uno di loro, cresciuto qui ma con il sangue avvelenato da culture dove la donna è un oggetto, un bottino di guerra. Lui la attira in un parcheggio sotterraneo, buio e fetido, e lì arriva il complice, un 16enne allora, ora 18enne, con il telefono in mano a riprendere l’orrore. La violentano, la minacciano di morte, le sbattono in faccia il video: “Se parli, lo mandiamo a tutti”. E non è finita. Per mesi, anni, la ricattano, la costringono a incontri di gruppo in case, in angoli nascosti, filmando ogni abominio. Video su Instagram, su WhatsApp, condivisi come trofei in chat di “fratelli” che ridono della nostra ingenuità. La bimba, terrorizzata, subisce in silenzio finché, alla fine di agosto, non ce la fa più: chiama il 114, emergenza infanzia, e versa fiumi di lacrime raccontando l’indicibile.

I Carabinieri di Sulmona, eroi in un mare di codardia istituzionale, sequestrano telefoni e tablet. E cosa salta fuori? Tre video di violenze pure, due “storie” su social, materiale pedopornografico che grida vendetta. La Procura dei Minorenni dell’Aquila e quella distrettuale antimafia – sì, antimafia, perché questa è mafia sessuale importata – avoca l’inchiesta. Risultato: all’alba di oggi, ordinanze di custodia cautelare. L’18enne finisce in carcere a Sulmona, i due minorenni (14 e 17 anni) spediti all’Istituto Penale Minorile di Roma, Casal del Marmo. Accuse? Un rosario di mostruosità: violenza sessuale di gruppo aggravata, atti su minori di 14 anni, produzione e diffusione di pedoporno, stalking persecutorio. Ma è già troppo tardi per quella bambina: la sua infanzia è cenere, il suo futuro un’ombra.

E non ditemi che è un caso isolato, una mela marcia in un paniere dorato. Questa è la regola, non l’eccezione, imposta da un’immigrazione incontrollata che ci sta colonizzando con la sua subcultura di violenza e disprezzo per le nostre figlie!

Famiglie straniere, ma nate qui: e allora? L’integrazione è una bugia, un’illusione per allocchi. I numeri urlano: secondo l’Istat, gli stranieri sono l’8% della popolazione ma commettono il 41% delle violenze sessuali denunciate. Sette volte di più! E non parliamo di “minoranze”: è un’epidemia, da Milano a Roma, da Torino a Napoli.

Ricordate il migrante siriano in bicicletta nel Surrey, che palpeggiava donne e scampava al carcere con la scusa “non conosco le vostre leggi”? O il somalo a Salerno che invocava “differenze culturali” per stupri? In Italia, è routine: la Cassazione assolve per “ignoranza inevitabile”, come se violentare una bambina fosse una “tradizione” da importare. A Roma, marzo 2024, due tunisini minorenni abusano di un ragazzino e se la cavano con attenuanti. A Milano, un maliano irregolare tocca donne in pieno giorno, libero di ripetere. E i dati del Viminale? Confermano: l’immigrazione irregolare, da paesi patriarcali dove la bambina è proprietà, moltiplica i mostri. Giorgia Meloni ha ragione a gridarlo: “Incidenza maggiore tra irregolari”, ma dove sono le espulsioni di massa? Dove i muri veri, non le chiacchiere?

Basta, un milione di volte basta! Queste non sono “persone in fuga”, sono predatori che ci rubano l’Italia, trasformando le nostre strade in giungla, le nostre scuole in covi di belve. La piccola Anna non è una statistica: è nostra figlia, nostra sorella, il futuro che stiamo lasciando in balia di lupi travestiti da “rifugiati”. Chiediamo – no, pretendiamo – sbarramenti alle frontiere, pene doppie per stranieri reo di violenza, espulsione automatica per le famiglie complici. E per i minorenni? Trattateli come adulti se commettono crimini da adulti. L’Italia non è un riformatorio globale, è casa nostra, e va difesa con i denti. Svegliatevi, prima che ogni bambina diventi un video virale. Vergogna su chi apre le porte all’inferno!

Bambina stuprata da tre immigrati: i video su gruppi WhatsApp di stranieri ultima modifica: 2025-10-24T10:28:54+00:00 da V
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By V ottobre 24, 2025 10:28
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1 Comment

  1. Kurly ottobre 24, 11:11

    Trave, corda e sgabello, costano pochissimo e funzionano 👍

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