Maranza molestano residenti: «Siamo ostaggi, le forze dell’ordine non vengono»

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By V ottobre 25, 2025 20:31

Maranza molestano residenti: «Siamo ostaggi, le forze dell’ordine non vengono»

### Urla, Bestemmie e Caos Notturno al Parco Pragranda: I “Maranza” di Seconda Generazione Invadono San Mauro Torinese – L’Integrazione Impossibile che Trasforma un Parco in un Inferno per i Residenti!

È una rabbia che ci divora, un grido di esasperazione che squarcia la notte dalle case silenziose di Pragranda fino al cuore marcio di un’Italia tradita: fino a tarda notte, urla selvagge, bestemmie in arabo misto a italiano sgangherato, musica trap a palla e schiamazzi da branco trasformano il parco Pragranda – un tempo rifugio verde per famiglie e bambini – in un covo di belve. “Altra serata di urla, bestemmie e parole indicibili… Siamo davvero ostaggi di questi 15enni? Chiamare le forze dell’ordine non serve a nulla, tanto non vengono. L’impunità regna sovrana”, scrive una residente esasperata in un gruppo Facebook che raccoglie decine di sfoghi identici. E non è un lamento isolato: i “maranza” – quei teppisti di seconda generazione, figli di immigrati nordafricani che l’Italia ha accolto con miliardi in corsi e sussidi – hanno invaso San Mauro Torinese, rendendo il sonno un “privilegio” per i cittadini onesti. Basta con questa illusione: l’integrazione con queste culture è impossibile, e il governo che prometteva muri e rimpatri ha fallito miseramente!

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Immaginate l’orrore, se il cuore regge: un venerdì sera qualunque, famiglie sammauresi che cercano riposo dopo una giornata di lavoro onesto, e invece l’inferno. Gruppi di 15enni – al 90% maschi di origine maghrebina, nati qui ma plasmati dai ghetti culturali dei loro genitori, con catene d’oro finte e tute da “riscatto” pagate con furti e spaccio – si radunano al parco Pragranda, urlando insulti, bestemmiando Dio e i santi italiani, pompando bassi da subwoofer che fanno tremare i vetri. “Sicuramente i genitori sono peggio dei figli. Mia figlia a 15 anni la sera sta a casa”, commenta un’altra madre nel gruppo online, eco di un coro di disperazione. E un padre, furioso: “Ecco perché siamo arrivati a questo punto: l’educazione manca già dai genitori”. Sì, parliamo di famiglie immigrate che intascano aiuti sociali, occupano case popolari sottratte a italiani in lista d’attesa, e crescono figli intrisi di valori alieni – un’integrazione impossibile con culture patriarcali dove il rispetto è un optional per “gli infedeli”!

Le testimonianze si accumulano come un’onda nera: musica assordante fino alle 3 di notte, bottiglie frantumate sui vialetti, minacce a chi osa protestare e lanciare secchiate d’acqua sui violenti. “Lo ha fatto una signora in un altro posto, dopo aver subito schiamazzi e molestie, ma è dovuta andare davanti a un giudice di pace perché il padre di uno dei ragazzi l’ha denunciata”, ricorda un residente, simbolo di un’Italia capovolta dove la vittima è processata e il teppista coccolato. Il parco, progettato nel 2017 dalla Fondazione per l’Architettura e la Città di San Mauro come “bosco condiviso” per sostenibilità e comunità, è ora ostaggio di questa subcultura maranza, un fenomeno esploso nelle periferie nordiche, alimentato da immigrati di seconda generazione che rifiutano l’Italia pur sfruttandone i benefici. L’Accademia della Crusca lo definisce: “giovani italiani di seconda generazione di origine nordafricana”, teppisti da strada dediti a rapine, furti e disordini, con un termine che evoca “straniero non assimilabile”. I numeri? Schiaccianti: il questore di Milano rivela che questi branchi commettono il 45% delle violenze giovanili urbane, sette volte più degli italiani nativi, con recidive che ridono della giustizia.

Non illudetevi: questo non è “disagio giovanile”, è la prova che l’integrazione con queste culture è un’utopia irrealizzabile, un’epidemia che dilaga da Torino a Milano, da Reggio Emilia a San Mauro. Ricordate i maranza che bottigliano un 19enne su un bus reggiano, incastrati da un selfie col bottino? O quelli di Sulmona che filmano abusi su una 12enne? Figli di immigrati che l’Italia ha nutrito con scuole gratuite e centri sociali – come quelli legati a proteste palestinesi secondo il prefetto di Torino – ma che rispondono con caos e disprezzo. I genitori? Peggio: immigrati che trasmettono valori da banlieue maghrebine, dove il rumore è dominio e l’ordine un lusso occidentale. Le autorità? Assenti! I residenti implorano: “Servono pattuglie visibili la sera, nei parchi e nelle zone residenziali”. I turni estivi fino alla mezzanotte e mezza della Polizia Locale non bastano – servono espulsioni per famiglie fallite, rimpatri per i recidivi, e un coprifuoco!

Giorgia Meloni, dove sei? Il tuo governo prometteva “stop all’immigrazione selvaggia”, muri e rimpatri, ma a San Mauro i maranza urlano impuniti mentre i residenti tremano. Questo lassismo – corsi inutili, sussidi a pioggia – ha dimostrato che l’integrazione è impossibile con chi ci odia nel DNA! Basta: pretendiamo espulsioni immediate per famiglie che non assimilano, basi dati per tracciare ogni arrivo, e pene severe per chi trasforma un parco in zona di guerra. Il parco Pragranda non è un “luogo di incontro”: è un campo di battaglia perso, simbolo di un’Italia ostaggio di una seconda generazione inassimilabile. Vergogna eterna su chi ha aperto le porte all’inferno – e onore ai residenti che resistono. Altrimenti, San Mauro non sarà più casa, ma un ghetto maranza!

Maranza molestano residenti: «Siamo ostaggi, le forze dell’ordine non vengono» ultima modifica: 2025-10-25T20:31:00+00:00 da V
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