Massacrata, stuprata e segregata da africano espulso per finta

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By V ottobre 25, 2025 10:43

Massacrata, stuprata e segregata da africano espulso per finta

Novità su questa notizia:

Trascinata via e stuprata: “Vittima violentata e picchiata ripetutamente”

### Terrore a Cogorno: Marocchino Irregolare Arrestato per Due Stupri, Sequestro e Lesioni su una 25enne – Un Predatore Nordafricano Salvato Solo dall’Intervento dei Carabinieri!

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**Cogorno, Genova – È un incubo che scuote le fondamenta di una tranquilla frazione ligure e accende la rabbia di un’Italia stanca di subire: ieri, la giudice per le indagini preliminari Elisa Campagna ha convalidato l’arresto in carcere di un 35enne marocchino, noto alle Forze dell’Ordine, irregolare in Italia e mai rimpatriato, accusato dalla Procura di Genova di due violenze sessuali, sequestro di persona e lesioni ai danni di una 25enne. La giovane è stata salvata a stento dai carabinieri della Compagnia di Sestri Levante, intervenuti due giorni fa nei pressi dell’abitazione dell’aggressore a Cogorno, dove il mostro nordafricano la teneva prigioniera. Una storia di terrore, silenzi imposti e un sistema che fallisce, lasciando liberi predatori a seminare violenza sulle nostre donne!

Immaginate la scena: una giovane di 25 anni, forse diretta a casa o intenta in una passeggiata serale, incrocia lo sguardo torvo di questo marocchino irregolare, un lupo senza guinzaglio che vive nell’ombra di un’Italia permissiva. Il primo stupro avviene in un momento imprecisato, un’ombra nel passato recente della vittima, che tace per paura: l’uomo la minaccia di morte, un coltello alla gola o parole che gelano il sangue, e lei si chiude nel silenzio, prigioniera del terrore. Ma il calvario non finisce: l’altro giorno, il predatore la attira o la cattura di nuovo nella sua tana a Cogorno. La sequestra, la picchia con un pugno in un occhio che le lascia lividi e un’orbita tumefatta, le strappa i capelli mentre tenta disperatamente di fuggire, e la violenta una seconda volta. Le ecchimosi e i segni evidenti dello stupro, riscontrati al Pronto Soccorso di Lavagna, parlano di un’agonia durata ore, interrotta solo dall’intervento dei carabinieri allertati da un vicino o da un grido disperato.

I militari sfondano la porta e liberano la giovane, accompagnandola in ospedale dove medici e infermieri constatano l’orrore: lividi, tagli, un occhio quasi chiuso, e il trauma psicologico di una vita spezzata. La 25enne, con il coraggio di chi ha toccato il fondo, riconosce “senza dubbio” l’aggressore dalle foto mostrate dai carabinieri, inchiodandolo con la sua testimonianza. La giudice Campagna, accogliendo le prove e le parole della vittima, ha convalidato l’arresto, ordinando la custodia in carcere per questo marocchino recidivo, già noto per reati minori ma mai espulso nonostante la sua condizione irregolare. Accuse pesanti – due stupri, sequestro, lesioni – che gridano vendetta, ma la domanda resta: perché un soggetto del genere circolava ancora libero per le strade italiane?

E non illudetevi che sia un fulmine a ciel sereno: questa è l’ennesima prova di un’invasione nordafricana che trasforma le nostre città in campi di battaglia. Pensate a Ravenna, dove un 30enne maghrebino ha abusato di una paziente psichiatrica in ospedale, condannato a 6 anni solo dopo l’insistenza della vittima; o a Fermo, con sette tunisini che torturano un 20enne con olio bollente e bottiglie di vetro; o ancora a Fabriano, dove un nordafricano ubriaco morde e taglia con un rasoio uno sconosciuto. I numeri del Viminale sono un pugno nello stomaco: gli stranieri nordafricani, l’8% della popolazione, firmano il 40% delle violenze sessuali denunciate, con un’incidenza sette volte superiore agli italiani. E i rimpatri? Una chimera: migliaia di irregolari come questo 35enne restano liberi, protetti da un sistema che preferisce l’accoglienza al buonsenso. La Cassazione, con le sue scuse sull’“ignoranza culturale”, alimenta il problema, assolvendo chi invoca tradizioni barbare per giustificare stupri.

Giorgia Meloni lo urla da anni: “L’immigrazione irregolare è una bomba criminale”, e il caso di Cogorno lo conferma. Ma dove sono le espulsioni immediate, i controlli ferrei sulle coste, le pene triplicate per chi oltraggia le nostre donne? Quella 25enne non è una statistica: è nostra sorella, nostra figlia, salvata per un soffio da un predatore maghrebino che l’Italia ha lasciato libero di agire. Pretendiamo muri alle frontiere, rimpatri forzati per irregolari con precedenti, e zero tolleranza per chi trasforma le nostre case in gabbie di terrore. L’arresto è una vittoria, ma effimera se non tagliamo il cordone ombelicale con l’invasione nordafricana. Vergogna su chi tollera questa barbarie.

Massacrata, stuprata e segregata da africano espulso per finta ultima modifica: 2025-10-25T10:43:10+00:00 da V
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