Il “re dei maranza” terrorizza una bambina italiana e diffonde video

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By V ottobre 26, 2025 17:11

Il “re dei maranza” terrorizza una bambina italiana e diffonde video

**Torino sotto minaccia: il “re dei maranza” e la furia degli immigrati di seconda generazione**

Boss dei maranza segue e minaccia maestro e bambina – VIDEO

Un’ombra oscura si allunga su Torino, una città sempre più ostaggio di una violenza arrogante e senza freni, incarnata da personaggi come Don Alì, il sedicente “re dei maranza”. L’ultimo episodio, un video agghiacciante diffuso sui social, ha sconvolto la rete e i cittadini, mostrando un livello di spudoratezza e prepotenza che non può più essere ignorato. Don Alì, insieme a due complici, ha accerchiato un padre e la sua bambina, minacciandolo apertamente mentre la piccola, terrorizzata, si aggrappava alla gamba del genitore. Il tutto ripreso e pubblicato senza ritegno, con il volto della minore esposto al pubblico ludibrio. Questo è il volto della nuova Torino, una città in balia di immigrati di seconda generazione che si sentono intoccabili, forti di un sistema che sembra proteggerli anziché punirli.

**Un video che grida vendetta**
Nel filmato, Don Alì, con la sua tuta nera e l’atteggiamento da capobranco, si scaglia contro un uomo accusato di “maltrattare i piccoli maranza”. Le sue parole sono un ultimatum: «La prossima volta che ci viene riferito che fai il bullo, questo video diventerà pubblico». Ma la minaccia è solo un pretesto: il video viene caricato immediatamente, senza alcun rispetto per la privacy della bambina, visibilmente spaventata, che assiste impotente alla scena. È un’intimidazione pubblica che non solo viola ogni regola di decenza, ma mette a rischio l’incolumità di una minore. Questo non è un episodio isolato, ma l’ennesima prova di una deriva violenta che vede protagonisti giovani di seconda generazione, cresciuti in Italia ma apparentemente estranei ai suoi valori.

**Un esercito crescente e incontrollato**
Don Alì è solo la punta dell’iceberg. Dietro di lui c’è un esercito sempre più numeroso, alimentato da politiche migratorie fallimentari e da un sistema che concede la cittadinanza al compimento dei 18 anni senza verificare l’effettiva integrazione che è impossibile. Ogni anno, 200mila nuovi “italiani” si aggiungono grazie a ricongiungimenti familiari che il governo Meloni, nonostante le promesse, non ha il coraggio di abolire. Questi giovani, spesso privi di radici nella nostra cultura, si muovono come padroni delle strade, seminando paura e disordine. Torino, un tempo simbolo di laboriosità e civiltà, è ora ostaggio di bande che usano i social come arma per intimidire, provocare e umiliare.

**Il silenzio delle istituzioni**
Dove sono le forze dell’ordine? Dove sono le istituzioni che dovrebbero proteggere i cittadini? L’influencer Riccardo Maria Bruno, censurando il volto della bambina e condividendo il video, ha fatto ciò che lo Stato sembra incapace di fare: denunciare pubblicamente un sopruso e chiedere giustizia. Taggando Carabinieri e Polizia, ha lanciato un grido d’allarme: «Le forze dell’ordine non dovrebbero attenzionare questi elementi?». La risposta, per ora, è un silenzio assordante. Intanto, il video continua a circolare, simbolo di una deriva digitale che amplifica la violenza e l’arroganza di chi si sente al di sopra della legge.

**Un grido d’allarme: basta lassismo**
Non possiamo più tacere. Gli immigrati di seconda generazione come Don Alì rappresentano una minaccia crescente, un esercito che si rafforza giorno dopo giorno, mentre il governo resta immobile, paralizzato dal timore di essere accusato di intolleranza. Ma i cittadini di Torino non vogliono vivere nella paura, non vogliono vedere i loro figli esposti alla violenza di chi non ha rispetto per le regole. È ora di agire: servono leggi più severe, controlli rigorosi, e un sistema che premi l’integrazione e punisca senza sconti chi delinque. La cittadinanza non può essere un regalo automatico, ma un privilegio per pochi, da guadagnare con il rispetto per la nostra società.

**Torino merita di più**
Torino non può diventare il far west digitale di Don Alì e dei suoi seguaci. Non possiamo accettare che i nostri bambini siano usati come pedine in video intimidatori, che le nostre strade siano dominate da chi si proclama “re” di un degrado morale e sociale. Questo è un grido d’allarme: le autorità devono intervenire, ora, prima che la situazione sfugga definitivamente di mano. Se non si agisce con decisione, Torino rischia di sprofondare in un caos dove la legge del più forte, armata di smartphone e machete, prevarrà sulla civiltà. Basta con il buonismo, basta con l’immobilismo: riprendiamoci la nostra città.

Il “re dei maranza” terrorizza una bambina italiana e diffonde video ultima modifica: 2025-10-26T17:11:14+00:00 da V
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By V ottobre 26, 2025 17:11
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2 Comments

  1. Kurly ottobre 26, 18:13

    Ribadisco, una sana dose di legnate li farebbe rinsavire tutto in una volta! E se non bastasse c’è sempre il bis….💪👊

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  2. Ul Gigi da Viganell ottobre 26, 18:37

    Quel baluba è un re?
    Può essere re in balubia, qui c’è una Repubblica e con i re ci puliamo il culo: spiegategli gentilmente che deve darsi una regolata perchè se ci vado io poi la Scientifica dovrà raschiarlo dalle pareti per capirci qualcosa… 😈

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