Maranza accoltellano tre ragazzi italiani perché odiano l’Italia

Cantù, una città che dovrebbe essere un baluardo di tranquillità e civiltà, è stata profanata da un’aggressione brutale che fa ribollire il sangue di rabbia. Nella serata di venerdì 24 ottobre, intorno alle 21:30, tre giovanissimi italiani sono stati aggrediti nei pressi di un parco pubblico da un branco di tre giovani nordafricani armati di coltello. Uno dei ragazzi, colpito da un fendente, è finito in ospedale, con il terrore negli occhi e il sangue a macchiare il terreno. Fortunatamente non è in pericolo di vita, ma questo episodio è un grido d’allarme che non può essere ignorato: gli immigrati di seconda generazione stanno trasformando le nostre città in zone di guerra, e le istituzioni, nonostante le parole altisonanti, restano a guardare.

**Un agguato vile e premeditato**
L’attacco si è consumato in un parco pubblico di Cantù, un luogo che dovrebbe essere sicuro per i nostri giovani, ma che si è trasformato in un’arena di violenza selvaggia. Tre nordafricani, armati di coltello, hanno aggredito senza motivo tre ragazzi italiani, mostrando un’arroganza e una ferocia che non trovano giustificazione. Questo non è un episodio isolato, ma il sintomo di un male profondo: una generazione di giovani stranieri, cresciuti in Italia ma estranei ai suoi valori, che agisce come se le nostre città fossero terra di nessuno, da saccheggiare a piacimento.

**Le promesse vuote di Molteni**
Il Sottosegretario all’Interno Nicola Molteni ha commentato l’accaduto con la solita retorica: “Sono certo che verranno identificati rapidamente e che la giustizia sarà dura e severa con i colpevoli. Le leggi ci sono e vanno applicate con rigore”. Parole che suonano come un disco rotto, prive di sostanza. Dov’è l’azione concreta? Molteni parla di “fermezza” e “tolleranza zero”, ma il suo governo non fa nulla per fermare questa spirale di violenza. I ricongiungimenti familiari, che ogni anno portano in Italia migliaia di individui spesso refrattari all’integrazione, restano intoccati. Questo lassismo è una vergogna: mentre Molteni fa proclami, le strade di tutta Italia diventano sempre più insicure, lasciate in balia di bande armate.

**Un esercito di delinquenti senza freni**
Molteni ha ragione su un punto, quando dice: “I maranza, le baby gang e i giovani violenti, italiani e di origine straniera, rappresentano una delle piaghe sociali e di sicurezza più gravi dei prossimi vent’anni. Nessuna tolleranza, nessun buonismo, nessuna mano sul cuore. Chi agisce con il coltello in tasca non sono ragazzi da giustificare, ma delinquenti da punire duramente”. Ma il cuore del problema sono proprio gli immigrati di seconda generazione, come i nordafricani di questo episodio, che seminano terrore senza ritegno. Lo stesso Molteni lo riconosce: “Parliamo di soggetti che non amano il nostro Paese, non rispettano le regole e odiano i valori della nostra società. Così si mina la coesione sociale delle nostre comunità”. Eppure, il governo resta fermo, incapace di agire, mentre queste bande si rafforzano, si armano e trasformano i nostri parchi in teatri di sangue.

L’Italia non può diventare un campo di battaglia per giovani delinquenti che brandiscono coltelli e sfidano la nostra civiltà. Non possiamo accettare che i nostri ragazzi vivano nella paura, che i nostri parchi siano luoghi di agguati, che le nostre comunità siano ostaggio di chi disprezza tutto ciò che rappresentiamo. Il governo Meloni deve smettere di nascondersi dietro parole vuote e agire: abolire i ricongiungimenti familiari, rafforzare i controlli, punire con il massimo rigore chi delinque, senza sconti per età o provenienza. La cittadinanza non è un regalo da elargire a chi odia l’Italia, ma un privilegio per pochi da guadagnare con il rispetto. Cantù merita sicurezza, merita giustizia, merita un futuro libero dalla paura. Basta con il buonismo, basta con l’immobilismo: riprendiamoci le nostre città, ora!

Maranza accoltellano tre ragazzi italiani perché odiano l’Italia ultima modifica: 2025-10-26T19:03:04+00:00 da V