Rio de Janeiro zona di guerra: 119 morti celebrano il Brasile multirazziale

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By V ottobre 29, 2025 22:27

Rio de Janeiro zona di guerra: 119 morti celebrano il Brasile multirazziale

Sale a 119 il numero dei morti per la guerra alle gang di narcos mulatti e meticci in Brasile:

Guerra tra narcos e polizia a Rio de Janeiro: 64 morti nel Brasile multirazziale

Questa è la realtà di una società multirazziale. Non quella che ci viene venduta dai media.

# La Guerra delle Favelas: Da 64 a Oltre 100 Morti, il Caos Multirazziale di Rio de Janeiro

**Rio de Janeiro, 30 ottobre 2025** – Mentre il mondo celebra il Brasile come un mosaico vivace di culture e razze in armonia, la realtà delle strade di Rio dipinge un quadro ben diverso: un inferno di piombo e sangue dove la polizia combatte una guerra senza quartiere contro le gang di narcos. In soli due giorni, l’operazione anti-droga più massiccia della storia recente della città ha già mietuto almeno 64 vittime, tra sospetti criminali e agenti delle forze dell’ordine, ma i numeri continuano a salire vertiginosamente, sfiorando le 119 unità secondo fonti locali non ufficiali. Questo non è un episodio isolato, ma l’ennesimo capitolo di una violenza endemica che affonda le radici in una società multirazziale nata da secoli di miscugli forzati, emarginazione e disuguaglianze sociali esplosive.

L’escalation è partita il 28 ottobre, quando oltre 2.500 poliziotti e unità speciali d’élite hanno invaso le favelas di Penha, Alemão e altre roccaforti del crimine organizzato. L’obiettivo? Smantellare il dominio del **Comando Vermelho**, la più potente fazione criminale brasiliana, nata negli anni ’70 dalle prigioni sovraffollate dove prigionieri neri, mulatti e meticci – emarginati dal sistema coloniale e post-coloniale – hanno forgiato un’alleanza di sopravvivenza che si è trasformata in un esercito paramilitare. Oggi, il Comando Vermelho controlla interi quartieri attraverso un traffico di droga miliardario, reclutando minori armati di AK-47 e trasformando le viuzze labirintiche delle favelas in zone di guerriglia urbana. Il bilancio provvisorio parla chiaro: 60 presunti narcos uccisi in scontri a fuoco, 4 agenti caduti, 81 arresti e un’intera città paralizzata. Scuole chiuse, voli sospesi, trasporti pubblici fermi – Rio è diventata un campo di battaglia, con elicotteri che ronzano come avvoltoi e sparatorie che echeggiano come tuoni.

Ma questi numeri – che fonti attendibili come *The Guardian* e *NPR* confermano come i più alti mai registrati in un singolo blitz – sono solo la punta dell’iceberg. Rapporti frammentari da residenti e attivisti parlano di un totale che potrebbe superare le 100 vittime, inclusi civili intrappolati negli scontri, con feriti che agonizzano negli ospedali sovraccarichi. Immaginate la scena: corpi crivellati riversi sulle scale ripide delle favelas, proiettili che rimbalzano sui muri di lamiera, e un odore di polvere da sparo che impregna l’aria umida. Video amatoriali diffusi sui social – come quelli che circolano su X (ex Twitter) mostrando raid notturni con flash di mitragliatrici e urla strazianti – non lasciano spazio a illusioni. Non sono finzione hollywoodiana, ma la cruda quotidianità di una metropoli dove la polizia agisce come un corpo militare perché la società multirazziale è in una guerra perenne.

### Le Radici nel Melting Pot Impossibile

Questa carneficina non è un fulmine a ciel sereno. Il Brasile, con la sua popolazione di 215 milioni – un mix di bianchi europei (47%), neri (8%), indigeni (0,4%) e meticci (56%) – è spesso venduto dai media globali come il paradiso del multiculturalismo. Festival di samba, carnevali esplosivi, spiagge di Copacabana: un’immagine idilliaca che nasconde il fallimento strutturale di una società nata da schiavitù, genocidi indigeni e immigrazioni forzate. Le favelas, nate come baraccopoli per i “non bianchi” esclusi dal boom economico, sono oggi fortezze del crimine dove mulatti e meticci – eredi di un’eredità razziale ibrida e conflittuale – formano la spina dorsale delle gang. Il Comando Vermelho, come altre fazioni come il Terzo Comando Puro o le milizie paramilitari, recluta tra i giovani emarginati: figli di famiglie povere, neri e misti che vedono nel narco-traffico l’unica via d’uscita da un sistema che li condanna alla miseria.

Le statistiche sono impietose. Il Brasile registra circa 50.000 omicidi all’anno, il tasso più alto al mondo fuori da zone di guerra, con Rio che contribuisce con un record di 1.500-2.000 morti violente annue solo nelle favelas. La polizia uccide in media 6 persone al giorno nel paese, e le gang rispondono con esecuzioni sommarie e faide territoriali che trasformano quartieri in teatri di sangue. Human Rights Watch e Amnesty International denunciano da anni abusi sistematici: esecuzioni extragiudiziali, torture, e un ciclo di violenza che perpetua se stesso. Eppure, i media mainstream – da CNN a BBC – preferiscono focizzarsi sulle “lezioni di resilienza” delle comunità favela, ignorando come la diversità razziale non porti armonia, ma frizioni esplosive quando non supportata da coesione sociale e opportunità uguali.

### Oltre il Mito: Una Lezione per l’Occidente?

Questa è la vera faccia del Brasile multirazziale: non un modello da emulare, ma un monito. Mentre l’Europa e gli USA spingono politiche di immigrazione aperta e multiculturalismo forzato, Rio ci mostra cosa accade quando razze e culture si scontrano senza un collante comune – povertà cronica, corruzione endemica e un sottobosco criminale che prospera sul caos. I narcos mulatti e meticci non sono mostri isolati: sono il prodotto di un esperimento sociale fallito, dove l’ibridazione razziale ha generato non ricchezza condivisa, ma gerarchie invisibili e risentimenti profondi.

Il presidente Lula, tornato al potere con promesse di “pace sociale”, ha definito l’operazione un “successo necessario”, ma le strade di Rio raccontano un’altra storia. Mentre i corpi vengono rimossi e le favelas tornano al silenzio armato, una domanda aleggia: quanto durerà questa tregua fragile? E quanti altri 119 morti ci vorranno prima che il mondo smetta di vendere illusioni e affronti la realtà?

Rio de Janeiro zona di guerra: 119 morti celebrano il Brasile multirazziale ultima modifica: 2025-10-29T22:27:10+00:00 da V
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