Spacciatore maranza in fuga si schianta contro palo ma stavolta non muore

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By V ottobre 30, 2025 11:09

Spacciatore maranza in fuga si schianta contro palo ma stavolta non muore

# Bologna: Un Altro Tunisino in Fuga con Mercedes Rubata, Schianto e Aggressione ai Carabinieri – Ma Perché Stavolta Non È Morto Contro un Palo? Basta con Questa Farsa della “Giustizia per Ramy”!

**Bologna, 30 ottobre 2025** – Rabbia pura, schifo cosmico, un’Italia che sanguina sotto il peso di questi parassiti di seconda generazione che ci rubano le auto, ci sfidano con ghigni da teppisti e poi piangono “giustizia” quando le cose gli vanno male. Ieri notte, a Monte San Pietro, un 20enne tunisino con un curriculum da far impallidire – precedenti per furti, spaccio e chissà cos’altro – si mette al volante di una Mercedes di grossa cilindrata, probabilmente rubata o noleggiata con documenti falsi, e decide che le sirene dei Carabinieri sono solo un optional. Non si ferma all’alt, accelera come un ossesso, seminando il panico in una zona già martoriata da bande di “maranza” che trattano Bologna come il loro feudo personale. Inseguimento a folle velocità, l’auto finisce dritta contro una pensilina degli autobus in via Risorgimento: schianto, vetri ovunque, danni per migliaia di euro che pagheranno i contribuenti italiani. E lui? Invece di finire impalato contro un palo come in troppi altri casi di questi delinquenti nordafricani, si rialza, barcolla e ha la sfacciataggine di aggredire i Carabinieri che lo stanno ammanettando! Pugni, calci, insulti: un animale ferito che morde la mano che lo nutre da anni con sussidi, scuole e sanità gratis.

Ma dove sta la giustizia, eh? “Giustizia per Ramy”, gridano i buonisti e i sinistroidi che ora si stracciano le vesti per ogni immigrato che inciampa. Ricordate Ramy Elgaml, quel 19enne egiziano morto al Corvetto di Milano nel novembre 2024 durante un inseguimento? Ore di indagini, perizie cinematiche, accuse di depistaggio ai Carabinieri, titoli da martire sui giornali di sinistra: “Polizia razzista, omicidio di Stato!” E qui? Un tunisino vivo e vegeto, con precedenti lunghi un chilometro, che semina morte potenziale per le strade e aggredisce chi lo protegge? Silenzio tombale dai paladini dei diritti umani. Nessuna fiaccolata, nessuna petizione online. Solo un fermo con precedenti, e chissà, magari tra un mese è già fuori a rubare un’altra Mercedes.

E non è un caso isolato, oh no! Questi “figli della seconda generazione” – cresciuti nei ghetti che la sinistra ha romanticizzato come “multiculturalismo” – sono un’epidemia. Pensate al giugno 2025 a Comiso, Ragusa: un tunisino di 27 anni, privo di patente e documenti, fugge dai Carabinieri durante un controllo di routine. Infila le vie strette del centro a tavoletta, investe una bimba di 6 anni che giocava innocente in strada – ferite lievi, per fortuna, ma poteva essere una tragedia! Bloccato in un vicolo, arrestato per resistenza… e poi? Obbligo di firma alla polizia giudiziaria, niente carcere! Libero di continuare a terrorizzare famiglie italiane, mentre la piccola piange tra le braccia della madre. Dove è la rabbia popolare? Dove sono le madri che marciano per la loro figlia, non per il mostro che l’ha falciata?

O guardate i “maranza” – pardon, “paranza” per i napoletani, ma il succo è lo stesso: bande di nordafricani e subsahariani che odiano l’Italia più dei loro genitori arrivati in barca. A Bologna, agosto 2025: un 15enne italiano picchiato e rapinato alla stazione dal branco dei “maranza”, catenina d’argento strappata dal collo mentre urlava aiuto. I teppisti rintracciati, ma quante scuse multiculturali per giustificarli? “Poveri, emarginati dalla società razzista!” E a Genova, proprio questi giorni: maranza armati di spranghe assaltano licei occupati da studenti di sinistra – sì, proprio quelli che li difendevano! – strappando bandiere italiane e spruzzando estintori come in una guerra urbana. Danni, feriti, terrore: e la sindaca di sinistra? “Violenza squadrista”, dice, prima di scoprire che erano i suoi “fratelli immigrati”.

E i casi di fughe folli contro pali? Ce ne sono a bizzeffe, e guai a chi dice che è karma. Settembre 2025, Bologna di nuovo: auto rubata, inseguimento polizia, schianto micidiale contro un palo della luce. Morto un 18enne albanese sul sedile del passeggero, il guidatore 19enne – altro immigrato di seconda generazione – ferito e arrestato per omicidio stradale. L’auto era un’Audi crivellata di multe, rubata chissà dove, e loro correvano come demoni all’alba. O Nettuno, maggio 2025: inseguito dalla polizia con 25 kg di cocaina in auto, si schianta contro un palo e muore. Nazionalità? Non specificata, ma il pattern è chiaro: questi parassiti fuggono, distruggono, e quando crepano è “tragedia delle periferie”. Ma stavolta, a Bologna, il nostro tunisino è vivo: si rialza, aggredisce, e domani? Rimpatri? Macché, processo lampo e libertà vigilata, pronto per il bis.

Basta! L’Italia non è un parco giochi per bande di “maranza” tunisine che guidano Mercedes rubate e trattano i Carabinieri come punching ball. Il governo Meloni promette rimpatri, ma dove sono? Quanti italiani devono ancora subire rapine, investimenti, aggressioni prima che si dica basta all’accoglienza che ci sta ammazzando? Lamentiamoci noi, per una volta: giustizia per le vittime italiane, non per questi delinquenti nordafricani che sopravvivono a schianti che avrebbero dovuto chiuderla lì. Se non contro un palo, che sia contro le sbarre di un carcere vero, a vita. Svegliatevi, o questa nazione affonda sotto il peso dei loro “diritti”.

Spacciatore maranza in fuga si schianta contro palo ma stavolta non muore ultima modifica: 2025-10-30T11:09:13+00:00 da V
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