Costretta a cambiare scuola perché i compagni stranieri la perseguitano

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By V novembre 1, 2025 21:05

Costretta a cambiare scuola perché i compagni stranieri la perseguitano

Boom di scuole italiane senza bambini italiani

### Allarme a Berlino: una bambina di 10 anni terrorizzata da un compagno migrante! “In ogni pausa, un pestaggio: quanto durerà prima di un omicidio?”

**Berlino, 1 novembre 2025** – Immaginate di mandare vostra figlia a scuola, convinti che sia un luogo sicuro, e invece ritrovarvi con lei coperta di lividi, terrorizzata da minacce di morte e costretta a cambiare istituto per salvarsi la vita. È questo l’incubo vissuto da Julia (33 anni) e Robert P. (35), genitori della piccola Emilia, 10 anni, studentessa della quinta elementare alla Tempelherren-Grundschule di Berlino. La loro figlia è stata aggredita **quattro volte** nel cortile della scuola da compagni violenti, tra cui un ragazzo migrante che l’ha esplicitamente minacciata di ucciderla. E non è un caso isolato: “In ogni pausa, qualcuno viene picchiato”, confessa la stessa Emilia con voce tremante.

La storia, riportata in un’inchiesta choc dal quotidiano *Bild*, sta scuotendo la Germania e oltre confine, sollevando un grido d’allarme sull’integrazione fallita e sulla sicurezza delle nostre scuole. Come può succedere in una capitale europea, in una scuola pubblica, che i bambini vivano nel terrore quotidiano? I genitori di Emilia non ci stanno più: hanno scritto un **brandbrief** (lettera aperta) alle autorità scolastiche, accusandole di inerzia e di un “fallimento totale” nel proteggere i più piccoli. “Quanto tempo dovranno ancora i nostri figli essere esposti al pericolo, prima che accada un incidente grave, un danno psicologico permanente o qualcosa di peggio?”, tuonano Julia e Robert, con gli occhi lucidi e un fascicolo di denunce che riempie un intero raccoglitore.

#### Un incubo iniziato a febbraio: gli attacchi uno dopo l’altro
Tutto è cominciato durante una festa di Carnevale a scuola, a febbraio. Emilia, con una innocua mazza da baseball gonfiabile in mano, viene strattonata da un gruppo di ragazzi che vogliono strapparglielo. La piccola lo difende, ma finisce a terra, calciata e presa a pugni senza pietà. Nessun adulto in vista: il cortile è un “far west” senza sorveglianza. I genitori corrono dal preside, che consiglia una denuncia. Ma le indagini? Archiviate, perché gli aggressori hanno meno di 14 anni. “Impunità totale”, sbottano i genitori.

Non passa un mese: ad aprile, arriva la **minaccia di morte**. Un compagno di classe, di origini straniere – i cui genitori parlano a stento il tedesco, tanto che è stata la sorella maggiore a tradurre durante il colloquio – le sibila: “Ti ammazzo”. Emilia, sconvolta, resta a casa una settimana su consiglio del medico. La scuola sposta il bullo in un’altra classe, ma è una pezza peggio del buco. “Come se bastasse”, ironizzano Julia e Robert.

Tre settimane fa, un altro colpo: una “noce di testa” che le lascia un occhio nero. Due settimane or sono, l’apice dell’orrore: Emilia viene insultata (“Ti fotto tua madre!”) e poi scaraventata a terra da tre bimbi di seconda elementare (7-8 anni), istigati da un coetaneo più grande. Calci e pugni la tempestano, lasciando impronte di scarpe sul corpo, lividi blu e graffi profondi. La piccola urla, ma nessuno interviene in tempo.

#### Una scuola “a maggioranza straniera”: 213 su 334 parlano lingue non tedesche
La Tempelherren-Grundschule conta 334 alunni, ma ben **213 hanno una madrelingua diversa dal tedesco**. Un contesto multiculturale che, secondo i genitori, sta degenerando in un calderone di violenza. “È un triste quotidianità: pestaggi, minacce, bullismo. I nostri figli meritano di meglio!”, gridano Julia e Robert, che hanno già iscritto Emilia a un corso di autodifesa e a sedute di terapia per il trauma. Dopo le vacanze autunnali, addio alla scuola: cambio istituto per non rischiare la vita.

La risposta delle autorità? Tiepidissima. La portavoce del Senato scolastico, Susanne Gonswa, parla di “colloqui con i genitori”, “misure proporzionate” e un futuro gruppo di lavoro su “prevenzione della violenza”.

#### Un campanello d’allarme per l’Europa: integrazione o caos?
Questa vicenda non è solo berlinese: è un monito per tutta Europa. Mentre i flussi migratori continuano senza freni, le scuole diventano campi di battaglia. Quanti Emilia ci sono là fuori, silenziose vittime di un sistema che chiude gli occhi? I genitori di Emilia lo dicono chiaro: “Basta, vogliamo sicurezza concreta!”. E se non si agisce ora, chi proteggerà i nostri figli domani? La Germania – e l’Italia – devono svegliarsi prima che sia troppo tardi. Chiedete di abrogare i ricongiungimenti familiari. Altrimenti, il terrore delle pause scolastiche diventerà la norma.

*Fonti: Inchiesta esclusiva di Bild.de, 25 ottobre 2025.*

Costretta a cambiare scuola perché i compagni stranieri la perseguitano ultima modifica: 2025-11-01T21:05:56+00:00 da V
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By V novembre 1, 2025 21:05
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