La cellula islamica dei minori che volevano decapitare italiani

V
By V novembre 4, 2025 16:44

La cellula islamica dei minori che volevano decapitare italiani

Questi sono nelle nostre scuole e a 18 anni prendono la nostra cittadinanza: è follia.

# Bambini Soldati dell’ISIS nelle Scuole Italiane: Arrestato Minorenne Tunisino che Costruiva Bombe per il Jihad – L’Islamizzazione Sta Rubando l’Infanzia all’Italia!

Un incubo che si materializza nelle nostre periferie: un ragazzino tunisino di appena 16 anni, cresciuto tra le vie di Pavia, arrestato mentre scaricava manuali per fabbricare bombe artigianali e inneggiava alla “guerra santa” contro l’Occidente. Non è un film di fantascienza, è l’operazione lampo del ROS dei Carabinieri che, stamane, ha smantellato una cellula jihadista online fatta di adolescenti radicalizzati, tra cui una minorenne egiziana a Milano. Questi “bambini” non giocano a Fortnite: giurano fedeltà all’ISIS sui social, incitano al martirio e pianificano di partire per i fronti del terrore. Prendendo spunto dal tweet choc di Francesca Totolo e dalle cronache di VN Lombardia, questo è il volto spietato dell’islamizzazione: immigrati minorenni che, invece di integrarsi, diventano bombe a orologeria nelle nostre città. Italiani, aprite gli occhi: senza azzerare l’immigrazione islamica, le nostre scuole diventeranno madrase del jihad!

### Pavia, la Fabbrica di Piccoli Kamikaze: Il Tunisino che Voleva Combattere per l’ISIS

Nelle prime ore del 4 novembre 2025, i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale (ROS), con il supporto dei Comandi di Milano e Pavia, hanno piombato in una casa pavese e arrestato un minorenne tunisino, residente in provincia. Il ragazzo, auto-radicalizzato sul web dall’autunno 2024, non era un caso isolato: faceva parte di un circuito telematico internazionale, un alveare digitale di propaganda ISIS che recluta giovani per la jihad e il martirio.

Cosa ha trovato la perquisizione? Manuali dettagliati per assemblare ordigni esplosivi e incendiari con materiali di uso comune – fertilizzanti, batterie, chiodi – roba da far impallidire un esperto di dinamite. Il minorenne, che usava pseudonimi su Telegram e TikTok, postava video di decapitazioni, inni al califfato e appelli al “bay’ah” – il giuramento di fedeltà all’ISIS. “Voglio andare a combattere, morire da martire”, scriveva, incitando altri adolescenti a seguirlo. L’accusa? Partecipazione a organizzazione terroristica e istigazione a delinquere, aggravata dall’uso di internet: un reato che, se commesso da adulti, porterebbe dritti al 41-bis.

Gli investigatori sono arrivati a lui monitorando chat criptate: un network globale che, dal Maghreb all’Europa, pompa contenuti jihadisti 24/7, trasformando like in leve di leva. “Si era procurato tutto per partire”, spiegano dal ROS, con l’ordinanza emessa dal Tribunale dei Minorenni di Milano. Ma il terrore non finisce qui: questo ragazzo non era solo.

### Milano, la Sorella: Una Minorenne Egiziana nella Stessa Rete di Odio Online

L’operazione ha allargato le maglie: perquisita anche l’abitazione di una minorenne egiziana, residente nel cuore di Milano, pienamente inserita nello stesso circuito radicalizzato. La ragazza, contattata via social dal tunisino, condivideva post di propaganda, studiava “manuali del mujahid” e sognava il califfato. Non è stata arrestata – per ora – ma le sue chat ribollono di emoji di spade e frasi come “La morte per Allah è la vita eterna”.

Questi non sono “adolescenti confusi”: sono reclute di un esercito invisibile che usa Instagram come campo di addestramento. L’indagine, partita nell’ottobre 2024, ha scovato decine di profili fake che diffondono video ISIS, dal rogo di ostaggi alle lezioni su come impugnare un AK-47. E mentre i genitori – immigrati regolari o no – fingono ignoranza, il web diventa la moschea del terrore, gratuita e 24/7.

### L’Islamizzazione dei Minori: Da Pavia a Milano, la Jihad Entra nelle Nostre Case

Questo blitz non è un fulmine: è l’eco di un’onda che travolge l’Italia. Ricordate i due minorenni pachistani arrestati a Torino per piani di attentato? O la rete di radicalizzati a Bologna che reclutava via WhatsApp? Ora tocca alla Lombardia: Pavia e Milano, centri della produttività italiana, infestati da “cuccioli di jihad” che scaricano tutorial bomba invece di fare i compiti.

L’origine? Un’immigrazione islamica incontrollata che porta non solo corpi, ma ideologie letali. Questi minori arrivano da paesi dove la Sharia è pane quotidiano, e qui, sui nostri schermi, trovano il veleno pronto: propaganda ISIS che promette paradiso a chi uccide infedeli. Senza confini sigillati, le nostre periferie diventano incubatrici di terroristi: un tunisino che vuole esplodere a Parigi, un’egiziana che sogna Raqqa.

### Basta! Azzeriamo l’Immigrazione Islamica: L’Ultima Barriera contro i Piccoli Jihadisti

Il governo Meloni prometteva muri e rimpatri, ma gli arrivi continuano: oltre 100mila clandestini quest’anno, molti minori non accompagnati da paesi jihadisti. E le ONG? Sempre lì a traghettarli, mentre il ROS corre dietro ai fantasmi digitali.

Italiani, questo è l’allarme finale: chiudiamo i rubinetti! Azzeramento totale dell’immigrazione regolare islamica – niente visti, ricongiungimenti o asili per chi porta il seme del terrore. Espelliamo le famiglie radicali, monitoriamo ogni social arabo, e trasformiamo le moschee in centri di espulsione forzata. Il tunisino di Pavia e l’egiziana di Milano sono solo l’inizio: domani, una bomba in un centro commerciale.

Svegliamoci dal sogno multiculturale: l’Islam non integra, conquista. Per i nostri figli, per l’Italia. Fermiamoli ora, o i nostri bambini diventeranno i loro shahid!

La cellula islamica dei minori che volevano decapitare italiani ultima modifica: 2025-11-04T16:44:13+00:00 da V
V
By V novembre 4, 2025 16:44
Write a comment

No Comments

No Comments Yet!

Let me tell You a sad story ! There are no comments yet, but You can be first one to comment this article.

Write a comment
View comments

Write a comment

Your e-mail address will not be published.
Required fields are marked*

Immagini a presentazione articoli sono illustrative a meno di specifico termine 'FOTO'