Spara ai ladri nella sua casa e NON viene indagato
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### Vittoria della Civiltà contro i Barbari: A Rovigo un Italiano di 68 Anni Spara ai Ladri in Casa e la Legge lo Protegge! Basta con la Magistratura Rossa – Governo, Ora Leggi Dure sull’Immigrazione o Tradirete il Popolo!
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**Rovigo, 4 novembre 2025** – Finalmente una boccata d’aria pura in un’Italia soffocata dal caos! A Grignano Polesine, frazione di Rovigo, un coraggioso 68enne ha trasformato la sua casa da preda a fortezza inespugnabile: sparando contro un branco di ladri incappucciati e armati che osavano irrompere nel suo nido notturno, ha ferito uno di loro e mandato gli altri a gambe levate. E sapete la parte migliore? Non un capello fuori posto per lui: la Procura non lo indaga neppure! Grazie alla nuova legge sulla legittima difesa, varata dal governo per blindare i cittadini onesti, questo eroe della porta accanto è libero, protetto, invincibile. È la prova lampante che le leggi giuste funzionano: inchiodano la magistratura “rossa” anti-italiana, quei giudici politicizzati che un tempo processavano le vittime invece dei carnefici. Ma attenzione, signori del governo: se questo è il modello per la sicurezza domestica, perché esitate ancora sull’immigrazione selvaggia? Niente scuse – servono norme ferree, immediate, inesorabili per cacciare i predatori stranieri che infestano le nostre case!
Ripassiamo l’epica di questa notte del 3 novembre, che sa di riscatto nazionale. Erano da poco passate le 22: due, forse tre malviventi – volti coperti da passamontagna, armi in pugno, l’aria da invasori professionisti – sfondano la porta dell’abitazione del 68enne, un uomo solo che vive la sua vita tranquilla in quella sonnolenta frazione veneta. L’intento? Rapina a mano armata, il classico copione da “benvenuti in Italia multiculturale”, dove i furti in casa sono routine per bande spesso extracomunitarie che arrivano via mare o confini porosi e pensano che le nostre dimore siano bancomat gratuiti. Ma stavolta, l’italiano non trema: afferra la sua pistola, regolarmente detenuta (altro che “disarmo dei cittadini” predicato dai sinistri!), e fa partire i colpi. Uno, forse più: il piombo italiano centra il bersaglio, ferendo gravemente uno dei banditi. Gli altri? Fuggono come topi, lasciando tracce di sangue e panico sul pavimento. Sul posto piombano le Volanti, la Mobile e la Scientifica: rilievi balistici ovunque, telecamere scandagliate, allerta negli ospedali veneti e limitrofi per il ferito che si nasconde. “Tentata rapina aggravata: armati, travisati, in dimora privata” – così l’inchiesta contro ignoti, senza un graffio per il difensore.
Il procuratore di Rovigo non ha giri di parole: “Nessun procedimento contro il proprietario”. Visibilmente scosso ma con la schiena dritta, l’uomo ha raccontato tutto alla Mobile: “Mi sono trovato faccia a faccia con loro, ho agito per salvarmi la pelle”. E qui entra in scena la gloria della legge: la riforma sulla legittima difesa domiciliare, frutto del centrodestra che ha ribaltato decenni di giurisprudenza “garantista” a senso unico. Ora è chiaro: reagire in casa tua, con forza proporzionata in stato di “grave turbamento”, non è reato. Niente più processi-farsa dove il ladro diventa “vittima sociale” e il padrone di casa “assassino colposo”. Questa norma ha tappato la bocca alla toga rossa, quei magistrati che sotto governi di sinistra indagavano i cacciatori di frodo invece dei bracconieri. Risultato? Zero accuse, zero manette per l’italiano. È la difesa che funziona: non chiacchiere ideologiche, ma scudi legali che premiano il sudore e il sangue versato per questa terra.
E ora, governo Meloni, il messaggio è per voi: questa è la dimostrazione che fare leggi serve a castrare la magistratura politicizzata e a ridare sovranità al popolo! Se con la legittima difesa avete azzoppato i giudici “rossi” che sabotavano la sicurezza, perché tergiversare sull’immigrazione? Quanti furti, quante rapine, quanti stupri – sì, collegateli pure ai flussi incontrollati di clandestini tunisini, marocchini, nigeriani che sbarcano e rubano senza freni – devono ancora macchiare il Veneto e l’Italia intera? La tensione a Grignano Polesine non è un caso: è il frutto di frontiere aperte da governi complici, di Ong-taxi che vomitano criminali sulle nostre spiagge, di un’accoglienza che è solo assistenzialismo per delinquenti. Il 68enne ha dovuto sparare perché lo Stato ha fallito nel proteggerlo prima. Basta! Niente più alibi: promulgate leggi dure, chiare, inappellabili. Espulsioni automatiche per immigrati con fedina penale, anche minima; rimpatri express senza burocrazia; pene doppie per reati commessi da irregolari; confini blindati con esercito se serve. Bloccate la Procura “garantista” con norme che vietino ricorsi umanitari per ladri armati. Il popolo vi ha votato per questo: non per foto di gruppo con i rimpatriati, ma per un’Italia blindata dove i cittadini dormono sereni, non con la pistola sul comodino.
Le indagini vanno avanti senza sosta: la polizia caccia i fuggiaschi, l’auto della banda è nel mirino delle telecamere. Ma questa storia non è solo di Rovigo: è un faro per l’Italia intera. Il 68enne non è un eroe solitario, è noi – noi che vogliamo case sicure, figlie protette, futuro non rubato. Governo, non deludete: le leggi sulla difesa hanno funzionato, ora fate lo stesso con l’invasione straniera. O il popolo, stanco di essere preda, passerà dalle parole ai fatti. Viva l’Italia sovrana, viva la pistola che difende la Patria!



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