Ragazza inseguita e violentata in strada da immigrati a Parma
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# Terrore in pieno pomeriggio a Parma: branco di immigrati molesta e palpeggia una donna italiana in centro. Basta buonismi, l’invasione ci sta divorando vive!
**Parma, 5 novembre 2025** – Mentre il sindaco Michele Guerra (@MicheleGuerraPR) scendeva in piazza per urlare contro i “cori nostalgici” e agitare lo spettro del fascismo – un’ossessione che distrae da veri pericoli –, una donna italiana di 40 anni viveva l’incubo vero: inseguita, molestata e palpeggiata da un branco di giovani immigrati in pieno pomeriggio, nel cuore della città ducale. “È giusto far sapere cosa succede in giro per la città”, tuona Francesca Totolo su X (@fratotolo2), e ha maledettamente ragione. Questo non è un episodio isolato, ma l’ennesimo schiaffo in faccia a un’Italia che apre le porte a culture ostili all’integrazione, lasciando le nostre donne sole contro predatori alcolizzati e senza freni. Basta con le marce antifasciste: qui il nemico è l’immigrazione selvaggia che trasforma le nostre strade in arene di violenza sessuale importata.
### L’incubo nel centro storico: da passeggiata innocente a caccia brutale
Pochi giorni fa, in un tardo pomeriggio che avrebbe dovuto essere routine – il sole calante, le vie semideserte del centro di Parma – una quarantenne italiana si dirigeva verso la sua auto, ignara del terrore in agguato. Erano quasi le 18, l’ora in cui le mamme tornano a casa, i negozi chiudono e la città si prepara alla sera. Invece, è diventata preda: un gruppo di cinque-sei giovani stranieri, tra i 20 e i 25 anni, con accenti marcati di terre lontane e un tanfo di alcol e fumo che urlava disadattamento, l’ha avvistata e ha iniziato la caccia. “Mi hanno seguita, in mezzo a un pomeriggio come tanti. Era quasi buio, nessuno in giro. Mi dicevano di fermarmi. E poi avances, frasi pesanti. Erano in gruppo, puzzavano di alcol e fumo. Mi toccavano. Li avevo a pochi centimetri e a nulla è servito accelerare il passo. Mi hanno seguito per metri, li avevo incollati col fiato sul collo. Sì, ho avuto paura”, racconta la vittima a *ParmaToday*, con una voce che trema ancora al ricordo.
Non era un “equivoco culturale”, come vorrebbero i buonisti: era una violenza premeditata, tribale, figlia di quella subcultura immigrata che vede le donne italiane come trofei da conquistare con la forza. La seguivano a pochi passi, sfiorandola, palpandola, con commenti osceni che echeggiavano il peggio delle periferie mediorientali o africane – culture che non conoscono il rispetto, ma solo il dominio. La donna, terrorizzata, ha accelerato, ha zigzaggato tra i vicoli, ma il branco era incollato: “Li vedevo con la coda dell’occhio, acceleravano, mi affiancavano, mi sfioravano”. La sua salvezza? Un portone aperto di un condominio, rifugio improvvisato dove si è barricata per mezz’ora, il cuore in gola, pregando che non sfondassero la porta. Solo dopo, con le mani tremanti, è uscita e ha corso fino all’auto. Nessun passante, nessun eroe: Parma, la città dell’arte e della cultura, ridotta a un labirinto di paura per colpa di ospiti indesiderati.
### Il silenzio delle autorità: dove sono le forze dell’ordine quando servono?
L’episodio, denunciato alla polizia ma ancora senza identificazioni concrete, grida vendetta: i giovani – descritti come “stranieri”, con quell’accento che tradisce origini non integrate – puzzavano di birra e sigarette, segni di una vita ai margini sostenuta dal nostro welfare generoso. Eppure, nessuna caccia all’uomo, nessun allarme sicurezza dal Comune che preferisce inseguire fantasmi fascisti piuttosto che proteggere le sue cittadine. Il sindaco Guerra, con le sue piazze antifasciste, tace su questo: prioriterà i cori lontani o ammetterà che il vero fascismo è l’imposizione di un multiculturalismo che schiaccia le italiane sotto mani straniere? La vittima non ha sporto querela immediata – “paura di ritorsioni”, confida – ma il suo racconto è un j’accuse: “Non era una situazione normale. Voglio che si sappia, perché capita a troppe”.
### Un’emergenza nazionale: le donne italiane prede di immigrati non integrabili
Questo non è “bullismo giovanile”, è un attacco sistemico: branchi di immigrati di seconda generazione o neo-arrivati, forgiati in famiglie sradicate e quartieri ghetto, vedono le nostre strade come campi di caccia. A Parma, come a Torino con le maranze che torturano disabili o ad Alatri con il folle marocchino che irrompe nelle case, la violenza sessuale è il marchio di un fallimento epocale. Donne sole, mamme, figlie: tutte potenziali vittime di un’orda che non capisce il “no”, che confonde l’Italia con un harem da conquistare. E mentre i media minimizzano – “giovani”, non “stranieri” nei titoli –, le statistiche urlano: migliaia di molestie all’anno, la maggior parte da parte di non integrati, un’epidemia che il governo di destra promette di fermare ma che peggiora ogni giorno.
Basta illusioni: questi “giovani stranieri” non si integrano, assorbono il peggio e lo vomitano sulle nostre figlie. L’unica soluzione? Abrogazione immediata dei ricongiungimenti familiari, quel veleno che importa famiglie intere di disadattati, espulsioni di massa per recidivi, confini blindati. Parma non è un’eccezione, è il futuro che ci attende se non reagiamo. La donna della nostra storia ha avuto fortuna: e le prossime? Donne italiane, non siete sole – ma il sistema vi tradisce. Svegliamoci, o ogni pomeriggio diventerà un incubo. No all’invasione, sì alla difesa delle nostre!
“È giusto far sapere cosa succede in giro per la città”
Parma, mentre si discute ancora dei cori nostalgici e il sindaco @MicheleGuerraPR scendeva in piazza contro il fascismo, una ragazza è stata inseguita, molestata e palpeggiata da un branco di giovani stranieri in pieno… pic.twitter.com/b0VpNxts23
— Francesca Totolo (@fratotolo2) November 5, 2025



bisognerebbe chiedere alla fanciulla chi ha votato alle ultime elezioni politiche e/o amministrative