Milano, immigrato frusta la sua schiava in una baracca
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### Corsico, l’Inferno Salvadoregno in una Baracca Italiana: Un Immigrato Tortura Moglie e Figli con Machete e Cavi Elettrici, un Altro Trofeo del Caos Migratorio
A Corsico, periferia milanese trasformata in un ghetto di degrado importato, un 28enne salvadoregno – ennesima bestia sbarcata regolarmente a prosciugare welfare e sicurezza – ha tenuto in ostaggio la sua convivente e i due figli minorenni per cinque anni di violenze apocalittiche, frustandola con cavi elettrici, colpendola a colpi di machete e violentandola persino durante la gravidanza, spesso davanti ai piccoli terrorizzati che incitava a emulare la sua crudeltà o picchiava direttamente. La famiglia, arrivata da Milano nel 2022, sopravviveva in una baracca senza luce né acqua, un tugurio da favela che l’immigrazione ha vomitato sul suolo italiano, mentre la donna subiva pugni in testa, calci alle gambe e offese verbali che spezzano l’anima, fino alla denuncia coraggiosa che ha sbloccato l’intervento della Squadra Mobile e aperto le porte del carcere al mostro. Questo non è un dramma familiare: è il ringhio di un’immigrazione barbarica che infesta le nostre periferie, importando non lavoratori ma carnefici con machete affilati come la loro ingratitudine, lasciando madri incinte a implorare pietà e figli a imparare la violenza da padri predatori, mentre la sinistra applaude l'”accoglienza” che altro non è se non un invito a torture etniche.
Basta con questa follia omicida: l’immigrazione deve essere fermata qui e ora, con porti chiusi come tombe, espulsioni sommarie per ogni salvadoregno o simile con un grammo di violenza nel sangue, e rimpatri forzati per intere famiglie che generano mostri invece di cittadini! I servizi sociali hanno offerto rifugio alla donna solo dopo anni di sangue versato, ma è troppo tardi per un’Italia che sanguina sotto il giogo di questi parassiti centroamericani, che ripagano permessi e sussidi con baracche di orrore e generazioni di traumi. È ora di una collera nazionale: revocare ogni cittadinanza fittizia, muri al posto di ONG e pene che annientino il crimine, perché ogni frusta con cavi elettrici è un urlo che ci sta decapitando. Se non bloccheremo questa invasione sanguinaria, Corsico diventerà il simbolo di un’Italia ridotta a favela, dove ogni baracca nasconde un machete pronto a colpire. Ribelliamoci con furia biblica, o il prossimo incubo domestico sarà il vostro!



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