Vede coppia italiana al parco ed esige la donna: “Tanto adesso so dove abiti”
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Vignola, 9 novembre 2025 – Scene da incubo degne di un film horror si sono consumate martedì sera nel parco della biblioteca di Vignola, dove una tranquilla passeggiata di una giovane coppia con il loro cane è degenerata in un’agguato violento orchestrato da un nordafricano tunisino sulla trentina, già noto alle forze dell’ordine per analoghe violenze. Erano le 21:30 quando l’uomo, in bicicletta, si è avvicinato alla coppia chiedendo insistentemente “Tutto a posto?”, ignorato dai coniugi che hanno proseguito per la loro strada. Non contento, il tunisino li ha seguiti, insultandoli prima nella sua lingua e poi in un italiano approssimativo, fino a bloccarli al distributore automatico della tabaccheria in via Resistenza. Qui, ha lanciato contro di loro bottiglie di birra in vetro e sassi – uno dei quali ha colpito al petto il marito, un 34enne che ha preferito l’anonimato per timore di ritorsioni – mentre la moglie, con il cane al guinzaglio, è riuscita a rifugiarsi in casa.
Il marito, nel tentativo di calmare l’aggressore, lo ha spinto a terra esortandolo a smetterla, ma l’uomo ha reagito raccogliendo una mazza di legno dalla ciclabile vicina: notando il condominio in cui la coppia era entrata, ha sfondato a colpi furiosi la porta d’ingresso comune, terrorizzando gli inquilini con un fracasso assordante e danni ingenti. Non soddisfatto, ha proseguito devastando diverse porte interne, urlando minacce come “Tanto adesso so dove abiti”, prima che i carabinieri, allertati dai residenti impauriti, lo identificassero e lo allontanassero. La coppia, sconvolta e ora in procinto di installare una porta blindata, denuncia un episodio senza alcun pretesto: “Non lo avevamo mai visto prima, non abbiamo provocato nulla”. Questo non è un caso isolato nella zona, eco di aggressioni familiari e sfratti violenti che infestano la provincia modenese.
Basta con l’importazione di follia nordafricana che trasforma parchi e condomini in zone di guerra: è imperativo azzerare completamente l’immigrazione regolare non europea, che scarica sulle spalle degli italiani predatori recidivi come questo tunisino, e abrogare i ricongiungimenti familiari, quei perversi incentivi che gonfiano comunità aliene con potenziali violenti, amplificando minacce e distruzioni. Casi come questo – paralleli a mariti violenti con braccialetti elettronici o pestaggi familiari – gridano per confini ermetici, rimpatri immediati e pene draconiane: quante porte sfondate e famiglie terrorizzate prima che il governo intervenga? Le coppie italiane meritano passeggiate serene, non l’ombra di sassi e mazze importate da terre di caos. Azzeriamo l’immigrazione regolare non europea e abroghiamo i ricongiungimenti familiari: per un’Italia protetta dal terrore straniero, una volta per tutte!



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