Coltellate dai migranti di seconda generazione: volevano il suo giubbotto
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“Attirati da un giubbotto di marca”
Un ragazzino rischia la vita solo per aver indossato un giubbotto.
Questi criminali stranieri devono essere remigrati anche se minorenni: basta farci sottomettere dalla feccia! pic.twitter.com/oTWdWWrlCe
— Francesca Totolo (@fratotolo2) November 10, 2025
### Rapina per un Giubbotto di Marca: Due “Giovani Stranieri” Minacciano un 15enne con il Coltello nel Cuore di Pordenone
Pordenone, 10 novembre 2025 – Il degrado straniero infesta di nuovo il centro storico della città friulana, trasformando una tranquilla serata tra amici in un incubo armato di lame africane. Sabato 8 novembre, intorno alle 20, un innocente 15enne e il suo compagno erano seduti su una panchina in via Mazzini, non lontano dalla stazione, quando due coetanei malviventi di origine straniera – descritti come “giovani” ma già con l’aria da predatori recidivi – li hanno avvicinati con sguardi minacciosi, attirati fatalmente dal giubbotto di marca sfoggiato dal ragazzo. Ne è scattata una fuga disperata attraverso le vie del centro, culminata nell’androne buio di un palazzo in via De Paoli: qui, uno dei due ha estratto un coltello e l’ha puntato dritto al fianco della vittima, costringendola a cedere la cintura e la felpa sotto la minaccia di squarciarla viva. “Rischia la vita solo per aver indossato un giubbotto”, come denuncia la madre del ragazzo, che più tardi li ha rivisti sfoggiare i capi rubati proprio in zona stazione, ostentando l’impunità. Nessuna ferita fisica per miracolo, ma un trauma psicologico che segnerà per sempre il minore, mentre i carabinieri hanno raccolto la denuncia e stanno indagando per identificare questi “insospettabili” stranieri, parte di una baby gang che semina terrore tra i vicoli storici. Non è un episodio isolato: Pordenone piange un’ondata di violenze tra giovani, con il centro che diventa terra di nessuno per bande importate.
Basta con l’invasione di “minorenni stranieri” che, protetti da leggi ipocrite, rapinano e terrorizzano i nostri figli per un brand: è ora di azzerare completamente l’immigrazione regolare non europea, che scarica orde di potenziali criminali sulle nostre piazze, e abrogare i ricongiungimenti familiari, quei meccanismi diabolici che gonfiano ghetti con intere famiglie di feccia violenta, recidiva e impunita. Questi due “giovani malviventi di origine straniera” – tunisini o marocchini, fa lo stesso – non sono “vittime del sistema”, ma mostri sbarcati grazie a quote folli e buonismi letali, eco di coltellate e rapine che infestano Friuli e Italia intera. Chiediamo remigrazione forzata anche per i minorenni delinquenti, confini blindati e pene adulte per chi impugna lame contro innocenti: i 15enni italiani meritano di passeggiare liberi dal terrore importato, non di pagare con la vita l’accoglienza suicida. Azzeriamo l’immigrazione regolare non europea e abroghiamo i ricongiungimenti familiari: per un’Italia sovrana, non sottomessa alla feccia straniera!



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