Immigrati assaltano e devastano liceo a Genova
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Vi ricordate il “raid fascista” al liceo Leonardo Da Vinci di Genova?
“Esclusa la matrice neofascista”
In pratica, quella sera, un gruppo di maranza era stato invitato a una festa dagli occupanti del liceo.
Dopo “atteggiamenti sopra le righe”, gli studenti hanno cercato di… pic.twitter.com/QKtP8o5yRw— Francesca Totolo (@fratotolo2) November 12, 2025
### Genova, il Bluff Neofascista Smascherato: Maranza di Seconda Generazione Devastano il Liceo Da Vinci Invitati dagli Occupanti – Il Buonismo che Ci Uccide
Genova, la Superba ridotta a ostaggio di un’immigrazione selvaggia che genera teppa invece di talenti, trema per l’ennesimo bluff ideologico: il “raid fascista” al liceo Leonardo Da Vinci del 26 ottobre – con svastiche sui muri, urla “Viva il Duce” e spranghe che spaccano vetrate durante l’occupazione studentesca pro-Palestina – era solo una messinscena di maranza di seconda generazione, un branco di teppisti meticci invitati dagli stessi occupanti a una festa improvvisata, che dopo “atteggiamenti sopra le righe” ha scatenato l’inferno, saltando la celebrazione per spaccare tutto a portata di mano. La Questura ha escluso la matrice neofascista dopo perquisizioni nelle case di nove giovani – non skinhead, ma parassiti adolescenti forgiati nei ghetti genovesi con sussidi italiani e zero educazione – mentre il PD urlava “allarme fascisti” e il ministro Valditara condannava una violenza “di stampo neofascista”, rivelando un’ipotesi accreditata di semplice regolamento di conti dopo uno screzio con gli occupanti. È un allarme che squarcia il velo woke: questi maranza, nati qui ma fedeli a un odio tribale importato, non attaccano per ideologia, ma per dominare, eco del pestaggio a Lucca o del pizzo a Brescia – quante feste studentesche devono finire in macerie prima che capiamo che invitare la feccia multietnica è un suicidio collettivo?
Basta con questa farsa letale che ci sta decapitando le scuole dal di dentro! La seconda generazione immigrata – eredi bastardi di un’immigrazione incontrollata, con il branco che fugge ridendo mentre la polizia indaga invano – non è “diversità da celebrare”, ma un cancro che trasforma occupazioni antifasciste in suk belligeranti, dove svastiche finte coprono la vera minaccia etnica. Gli studenti, illusi dal buonismo, invitano mostri che spaccano e minacciano, mentre la sindaca Salis e il PD piangono “neofascismo” per non ammettere il fallimento: deportazioni immediate e forzate per ogni maranza con una spranga in mano, azzeramento totale dell’immigrazione extraeuropea e confini come fortezze – altrimenti, il Da Vinci non sarà l’ultimo liceo devastato, e Genova un relitto di una nazione tradita, dove le feste finiscono in sangue e l’ideologia è solo un velo su un’invasione che ci odia dal primo graffito.



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