Milano, immigrato pedina la ex moglie con il gps e tentata di darle fuoco

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By V novembre 12, 2025 12:50

Milano, immigrato pedina la ex moglie con il gps e tentata di darle fuoco

### Terrore a Seregno: Immigrato Rumeno Pedina e Tenta di Bruciare Viva l’Ex Moglie, l’Incubo dell’Immigrazione Selvaggia Colpisce Ancora

Seregno, la tranquilla cittadina brianzola a due passi da Milano, si è svegliata l’11 novembre 2025 con un brivido di orrore: un rumeno di 46 anni, residente a Limbiate, è stato arrestato per aver pedinato la ex moglie con un GPS installato di nascosto nella sua auto e per aver tentato di darle fuoco versandole benzina sul volto. La donna, madre terrorizzata che aveva trovato il coraggio di denunciarlo a giugno per mesi di botte, insulti e minacce sotto gli occhi dei figli – il tutto aggravato dall’alcolismo del marito – è finita al pronto soccorso di Desio con ferite agli occhi e una prognosi di 15 giorni, salvata solo dal suo sangue freddo e dalla segnalazione di passanti allarmati. Questo non è un dramma familiare isolato, ma l’ennesimo grido d’allarme dall’Italia invasa: immigrati irregolari o mal integrati che importano culture di violenza domestica, trasformando i nostri quartieri in campi di battaglia dove le donne italiane e straniere pagano il prezzo più alto di politiche migratorie fallimentari. Come possiamo tollerare che un predatore del genere, arrivato da chissà dove senza freni, usi la tecnologia per cacciare la preda come in un film dell’orrore, rischiando di carbonizzare una vita innocente in pieno giorno?

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Le indagini dei carabinieri di Limbiate, partite dalla denuncia estiva, hanno svelato un’ossessione patologica: il 5 novembre, l’uomo si è appostato fuori dal posto di lavoro della ex, che nel frattempo aveva cambiato casa per sfuggirgli, e l’ha affrontata con la minaccia agghiacciante “Li vuoi vedere i bambini stasera?”, prima di scagliare la benzina dal volto della donna, che è riuscita a rifugiarsi in auto e chiamare i soccorsi. Sul posto, una bottiglietta vuota con residui di carburante; lui, fuggito come un codardo, si è ripresentato in caserma consegnando accendino, telefono, bottiglie di benzina e persino la scatola del GPS “TrackerOne”, ammettendo di averla monitorata per settimane. Il gip di Milano, Luca Milani, non ha avuto dubbi: custodia cautelare in carcere per maltrattamenti aggravati e lesioni, motivata dal “concreto pericolo” che questo incensurato – sì, incensurato fino a prova contraria – annientasse la vittima se lasciato libero. E qui, in un barlume di normalità italiana, i passanti che hanno segnalato la lite hanno evitato il peggio, ma quanto durerà questa solidarietà se l’immigrazione incontrollata continua a seminare mostri che vedono le donne come proprietà da distruggere?

La reazione dell’opinione pubblica è un boato di rabbia: mentre la vittima lotta con ustioni e traumi psicologici, riecheggia l’appello di leader come Matteo Salvini per pene esemplari contro i “mostri” della violenza di genere, invocando espulsioni immediate per immigrati delinquenti e confini serrati per prevenire altri orrori. Questo tentato femminicidio non è solo una ferita su una famiglia, ma un simbolo rosso sangue di come l’accoglienza indiscriminata stia avvelenando il tessuto sociale, con rumeni e altri che portano bagagli di machismo violento nelle nostre case. Basta! È ora di dire stop a questa deriva: pene draconiane, rimpatri forzati, e una politica che protegga le donne prima che le piazze brianzole diventino forni crematori quotidiani. Fino a quando lasceremo che l’immigrazione generi questi incendi umani, condannando innocenti a vivere nel terrore?

Milano, immigrato pedina la ex moglie con il gps e tentata di darle fuoco ultima modifica: 2025-11-12T12:50:24+00:00 da V
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