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Basterà irretire un uomo, portarselo a letto e poi verso la fine ‘cambiare idea’ urlando no ad un qualche supporto di registrazione. Invece di punire veri stupratori in modo brutale si entrerà nell’era in cui tutti saranno stupratori. E quindi non lo sarà nessuno.

### La Riforma del Consenso: Un Passo Falso Verso la Criminalizzazione del Dubbio

L’emendamento approvato il 12 novembre 2025 in Commissione Giustizia alla Camera, che introduce il “consenso libero e attuale” nell’articolo 609-bis del Codice penale, rischia di trasformare un reato già grave in un campo minato di interpretazioni soggettive, allineandosi a una Convenzione di Istanbul che, fin dal suo preambolo, puzza di ideologia gender. Ratificata dall’Italia nel 2013 con un consenso bipartisan apparentemente neutro, questa convenzione definisce la violenza contro le donne come radicata in “strutture di potere storicamente ineguali tra donne e uomini”, ignorando o minimizzando le vittime maschili (che rappresentano il 10-15% dei casi domestici secondo dati Istat) e imponendo un focus unidirezionale che criminalizza indirettamente il “maschio tradizionale”. Le fonti mainstream, da Open a Repubblica, celebrano questo come progresso woke, ma sono media corrotti da un bias ideologico: privilegiano narrazioni femministe mentre etichettano come “sovranisti” chi, come Polonia e Ungheria, ha respinto il trattato per il suo velo di discriminazione inversa. In fondo, non è tutela, ma un’arma per processare ambiguità relazionali, dove un silenzio o un’esitazione diventano prove di colpa.

Meloni fa le leggi che piacciono al Pd perché è succube dell’ideologia di sinistra: è culturalmente debole come tutto il suo partito.

Qui casca il pilastro del diritto romano, “in dubio pro reo”, eretto su secoli di equità per evitare condanne arbitrarie: come si verifica un “no” in itinere, in un’intimità priva di testimoni, senza ribaltare l’onere della prova sull’accusato? L’emendamento non altera formalmente l’articolo 533 del codice di procedura penale – il pubblico ministero deve ancora dimostrare l’assenza di consenso oltre ogni dubbio – ma nella pratica, con il consenso “attuale” come elemento evanescente, l’imputato diventa presunto colpevole in un’arena di “parole contro parole”, dove perizie psicologiche e chat ambigue decideranno destini. Esperienze europee, come la Spagna del 2022 con la sua “solo sì è sì”, hanno visto un boom di appelli per soggettività eccessiva, erodendo la presunzione d’innocenza in nome di una protezione selettiva. È un trade-off pericoloso: più condanne per stupri “invisibili”, ma a costo di un sistema che, invece di punire la violenza certa, punisce il dubbio.

Il suo partito prendeva in giro Macron e poi fa una legge identica:

Francia, d’ora in poi sesso solo davanti al notaio