Straniero armato di ascia vaga furioso per il centro storico
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# Palermo, terrore in via Maqueda: straniero di 31 anni con ascia in mano urla frasi sconnesse e fugge dalla polizia – “Futuro boscaiolo”? Macché, futuro potenziale macellaio, grazie all’immigrazione che ci arma i lupi!
Un brivido di follia che gela il sangue nelle vene del centro storico palermitano: un 31enne straniero, uno di quei “benvenuti” sbarcati sulle nostre isole da chissà quali inferni extraeuropei, si aggira come un fantasma vendicativo lungo via Maqueda – zona rossa, cuore pulsante della città – brandendo un’ascia e urlando frasi sconnesse che puzzano di minaccia imminente. L’articolo choc su *PalermoToday* del 14 novembre 2025 ricostruisce l’incubo delle 12:15: la polizia lo individua diretto verso la stazione centrale, l’uomo – in evidente stato di alterazione psicofisica, forse ubriaco o peggio – scorge i tutori dell’ordine, lancia l’accetta in mezzo alla strada come un trofeo di guerra e scappa a gambe levate verso via Case Nuove. Gli agenti lo rincorrono, lo bloccano e gli intimano l’altolà per un controllo: lui? Esplode in un delirio di urla e insulti, resistendo con foga animale mentre i poliziotti chiamano il 118 per verificare le sue condizioni di salute. Denunciato in stato di libertà per resistenza a pubblico ufficiale e porto ingiustificato di armi improprie, l’ascia recuperata e sequestrata – ma lui? Libero di circolare, pronto per il prossimo show di violenza.
Palermo, 31enne straniero armato di ascia in pieno centro
Subito a pensare male voi!
Potrebbe essere un futuro boscaiolo. pic.twitter.com/QS59IIxAAa— Francesca Totolo (@fratotolo2) November 14, 2025
E il tweet di Francesca Totolo su X? Un lampo di ironia tagliente che squarcia il velo di ipocrisia: “Bella vero la società multiculturale? Palermo, 31enne straniero armato di ascia in pieno centro. Subito a pensare male voi! Potrebbe essere un futuro boscaiolo.” Sarcasmo puro, perché in un’Italia normalizzata al caos migratorio, un’ascia in mano a un immigrato non è più allarme rosso, ma “potenziale opportunità lavorativa”. Ma svegliamoci: questo non è un film comico, è il preludio a una mattanza! Quanti “boscaioli” dobbiamo ancora tollerare prima che un’ascia voli verso un passante innocente? Via Maqueda non è una foresta amazzonica: è il salotto di Palermo, patrimonio Unesco, non un’arena per matti importati che seminano panico tra turisti terrorizzati e mamme con passeggini.
Basta con questa farsa letale! L’immigrazione extraeuropea – regolare o clandestina, con i suoi permessi umanitari e ricongiungimenti infiniti – genera solo mostri: un 31enne straniero, probabilmente nordafricano o subsahariano, che vaga ubriaco con un’ascia in una zona rossa, resistendo alla polizia come un jihadista in erba. È il pattern che ci sta divorando: culture aliene dove la violenza è eredità, alterazioni psicofisiche come alibi, e un sistema che denuncia ma non espelle. Quanti episodi simili – dal coltello alla stazione al palpeggiatore al bancomat – prima che l’Italia diventi un suk armato? Totolo ha ragione: la “società multiculturale” è un incubo, non un sogno.
È ora di ribellarci con furia: azzeriamo immediatamente l’immigrazione regolare extraeuropea – stop totale a visti, quote, illusioni globaliste che ci scaricano addosso questi relitti armati. Remigrazione forzata per ogni straniero che delinque o minaccia: via dall’Italia, con i loro clan al seguito, su un volo one-way. Pene vere: galera perpetua per porto d’armi, espulsioni lampo senza se e ma. Investiamo nelle nostre piazze sicure, nei nostri poliziotti esausti, non in chi ce le trasforma in zone di guerra. L’ascia di Palermo non sia l’ultimo avvertimento: è un urlo dal baratro. Chiudiamo le frontiere, per le nostre vie, per l’Italia che non vuole più tremare!



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