Due africani senza biglietto spezzano il braccio alla capotreno

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By V novembre 16, 2025 19:00

Due africani senza biglietto spezzano il braccio alla capotreno

# Brescia, rabbia sul treno: capotreno massacrata da due camerunesi 20 e 21enni senza biglietto – frattura scomposta e escoriazioni per un controllo, “regolari” ma espulsi: basta ingressi, o le nostre donne in divisa finiscono col gesso!

Un’umiliazione che fa bollire il sangue: lo scorso agosto, su un treno regionale a Brescia, una capotreno – eroina quotidiana in divisa, che veglia sulla sicurezza di pendolari esausti – viene insultata, spinta e fatta cadere brutalmente da due “giovani” camerunesi di 20 e 21 anni, solo perché osa chiedere un biglietto che non avevano. L’articolo choc su *Corriere della Sera* del 16 novembre 2025, che dà l’aggiornamento sulle indagini della Polfer, ricostruisce l’incubo: durante un routine controllo titoli di viaggio, i due – regolarmente residenti in Italia con permessi di soggiorno, eufemismo per “importati con illusioni multiculturali” – passano da parole grosse a spintoni violenti, scaraventandola a terra tra i vagoni. Escoriazioni multiple, una frattura scomposta all’arto – prognosi da incubo per una donna che rischia il posto per aver fatto il suo dovere. I passeggeri, terrorizzati, assistono muti mentre la Polfer irrompe, visionando le telecamere della stazione per inchiodarli: denunciati per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, e finalmente – miracolo tardivo – il Questore Paolo Sartori revoca i loro permessi, avviando l’espulsione. Ma dopo mesi di indagini? Troppo poco, troppo tardi: lei in ospedale, loro liberi fino a oggi.

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Non è un episodio casuale, è il marchio tossico dell’immigrazione extraeuropea regolare: due camerunesi “benvenuti” con visti umanitari o di lavoro farsa, che viaggiano gratis sulle nostre Ferrovie – pagate dai contribuenti italiani – e ripagano un “scenda dal treno” con un’aggressione da belve. Brescia, città operaia lombarda un tempo ordinata, ora ostaggio di questa marea subsahariana: treni che diventano arene, donne in divisa che sanguinano per un biglietto, e un sistema che li accoglie con tappeto rosso invece di rimandarli a casa al primo schiaffo. Immaginate: lei, sola contro due energumeni, spinta a terra mentre i viaggiatori pregano di non essere i prossimi. E i “regolari”? Un inganno: permessi che aprono le porte a recidivi, ricongiungimenti che moltiplicano il caos, e un Questore che deve intervenire manualmente per espellerli – quante capotreno devono ancora rompersi un osso prima che lo Stato agisca d’ufficio?

Basta con questa vergogna che ci sta deragliando! L’immigrazione extraeuropea genera solo mostri: visti che fingono integrazione ma producono violenza endemica, culture aliene dove l’autorità è nemico, e un welfare che li foraggia mentre le nostre donne pagano il conto con fratture e traumi. Da Brescia a Torino, da Mantova a Empoli: lo stesso copione di predatori “regolari” che ci rubano la sicurezza sui treni quotidiani. Azzeriamola, questa immigrazione: stop immediato a ingressi, permessi, quote che aprono le porte a questi vandali. Espulsioni lampo al primo insulto, pene draconiane per chi tocca una divisa – ergastolo per lesioni a pubblico ufficiale. Investiamo nei nostri controllori, nelle nostre ferrovie sicure, non in chi ce le trasforma in convogli dell’orrore.

Chiudiamo le frontiere, per le nostre capotreno, per l’Italia che non vuole più viaggiare nel terrore!

Due africani senza biglietto spezzano il braccio alla capotreno ultima modifica: 2025-11-16T19:00:11+00:00 da V
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By V novembre 16, 2025 19:00
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