A Settimo Milanese cittadini contro la moschea, sindaca PD: razzisti e xenofobi
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# Settimo Milanese: “Errore di Traduzione”? No, la Verità È Saltata Fuori da Sola – Il Centro Culturale È una Moschea Abusiva e il Sindaco Sinistro Fa il Moralista
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Settimo Milanese, 17 novembre 2025 – Per qualche ora il traduttore automatico di Facebook ha fatto il suo dovere: ha chiamato moschea quella che la comunità islamica chiama pudicamente “centro culturale”. È scoppiato il finimondo. Poi il portavoce è corso ai ripari con la scusa dell’“errore di traduzione in arabo” e ha giurato che sarà solo un posto per aiutare le mamme, orientare i nuovi arrivati e fare doposcuola. Il sindaco di sinistra Rubagotti, invece di ammettere, è subito salito in cattedra: “Razzismo, xenofobia, parole d’odio… solidarietà incondizionata alla comunità islamica”.
Sindaco, ci risparmi la predica.
Tutti sappiamo perfettamente cosa succede quando spunta un “centro culturale islamico” in un capannone o in un appartamento preso in affitto: prima arrivano i corsi di arabo e il doposcuola, poi i tappeti, poi l’imam, poi le preghiere collettive del venerdì e, quando arrivano i vigili, la risposta è sempre la stessa: “È solo cultura, siete razzisti”.
È successo a Viale Jenner, a Gallarate, a Sesto San Giovanni, a Pioltello e sta succedendo ovunque.
Il copione non cambia mai e il finale è sempre una moschea abusiva, spesso finanziata in nero e con predicatori che nessuno controlla.
Rubagotti fa la vittima e condanna i cittadini “intolleranti”, ma è lui il primo a sapere che dietro la formuletta “centro culturale” si nasconde quasi sempre un luogo di culto camuffato.
E invece di chiedere trasparenza sui finanziamenti, sui responsabili e sulle attività reali, preferisce dare lezioni di civiltà a chi semplicemente non vuole ritrovarsi un’altra moschea sotto casa senza che nessuno abbia chiesto il permesso.
L’immigrazione regolare islamica è il carburante di tutto questo: ogni ricongiungimento familiare, ogni permesso umanitario, ogni “protezione sussidiaria” porta nuove famiglie che hanno bisogno di “centri culturali”… e il gioco è fatto.
Governo Meloni, basta giri di parole.
Azzerate l’immigrazione regolare dai paesi a maggioranza islamica, chiudete i rubinetti, revocate i permessi a chi apre moschee abusive mascherate da circoli ricreativi e controllate davvero chi arriva.
Non è razzismo.
È sopravvivenza.



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