Due ragazzi italiani massacrati dai maranza: «Erano in dieci e ci hanno bloccato la strada»
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### Correggio, notte di terrore al parco della Memoria: branco di maranza massacra due ventenni italiani. Una madre grida: “Prendeteli tutti!”
**Correggio (RE), 17 novembre 2025** – Non è più un parco pubblico: è diventato il ring privato dei maranza. Ieri notte, verso le 2, due ragazzi italiani di vent’anni che tornavano in bici a casa sono stati circondati, derubati e pestati senza motivo da una decina di coetanei, molti dei quali minorenni, già noti alle forze dell’ordine per reati analoghi. Il bilancio è da bollettino di guerra: un trauma cranico, un trauma facciale e una prognosi di almeno sette giorni per il ragazzo più grave; contusioni multiple per l’altro.
«Erano in dieci – racconta la vittima più colpita, ancora sotto choc – ci hanno bloccato la strada, uno mi ha strappato lo zaino e l’ha buttato a terra. Ho chiesto di ridarmelo e mi è scappata una frase stizzita. Non aspettavano altro: in quattro si sono avventati su di noi. Ci siamo difesi come potevamo, ma eravamo soli contro un branco».
Un’aggressione lampo, vigliacca, premeditata. Poi il branco si è dileguato nel buio, lasciando i due ragazzi sanguinanti sull’asfalto del parco della Memoria – lo stesso luogo dove, negli ultimi mesi, si sono già consumati pestaggi, rapine e spaccio impunito.
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Una madre, con la voce rotta dalla rabbia e dalla paura, non usa giri di parole: «Sono sempre gli stessi. Li conoscono tutti, li conoscono i carabinieri, li conoscono i cittadini. Sono già noti, hanno precedenti, eppure girano ancora liberi a terrorizzare i nostri figli. Prendeteli, metteteli dentro, mandate via chi non ha titolo per stare qui! O dobbiamo aspettare che ammazzino qualcuno prima di intervenire?».
Le telecamere di videosorveglianza del parco sono già al setaccio. I genitori annunciano denuncia formale: non si tratta di “ragazzate”, ma di una banda organizzata che ha eletto Correggio a terreno di caccia. E mentre il Comune continua a parlare di “percorsi di integrazione” e “centri di aggregazione”, i fatti parlano chiaro: l’integrazione è fallita, il parco è perso, e i nostri ragazzi non possono nemmeno tornare a casa in bici senza rischiare la vita.
Correggio non è più sicura. L’Emilia “rossa e accogliente” è diventata l’Emilia delle spranghe e dei traumi cranici. Basta buonismo: espulsioni immediate per i minorenni stranieri finché l’ultimo maranza non capirà che qui non comanda lui.
Altrimenti la prossima madre che griderà “Prendeteli” lo farà davanti a un letto d’ospedale con un figlio molto più grave. O peggio, davanti a una bara.



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