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# Udine, furia marocchina al pronto soccorso: 42enne ubriaco gira nudo sventolando il pannolone, massacra operatrice sociosanitaria con pugno in volto – arrestato, ma quanti ne girano liberi nelle nostre corsie?

Un abominio che profana il tempio della salute italiana: nella notte del 14 novembre, al Pronto Soccorso del Santa Maria della Misericordia di Udine, un 42enne marocchino – già noto alle forze dell’ordine come recidivo di microcriminalità – trasforma un’ammissione per sbronza in un’orgia di violenza e nudità. L’articolo choc su *Il Friuli* del 17 novembre 2025 ricostruisce l’inferno: arrivato ubriaco perso la mattina, dopo ore di attesa si strappa il pannolone imposto dai sanitari, lo sventola come un trofeo barbarico girando nudo per il reparto – un relitto umano che terrorizza infermieri e pazienti. L’operatrice sociosanitaria, eroina in camice che osa riportarlo a letto, si becca un pugno in pieno volto: zigomo gonfio, labbra spaccate, prognosi da incubo per una donna che salva vite mentre lui le distrugge.

Grazie al nuovo allarme collegato alla Questura, scatta l’intervento: la Squadra Volante irrompe, immobilizza il selvaggio con non poca fatica – calci, urla, resistenza da animale – e lo sbatte nelle celle fino al processo. Ma lui? Un marocchino “regolare” o irregolare poco importa, importato con permessi umanitari farsa che lo scaricano nei nostri ospedali come bombe a orologeria. Udine, perla friulana, ostaggio di questi relitti maghrebini: ubriachi che oltraggiano chi li cura, nudi che seminano panico, e un sistema che li arresta ma non espelle – quante operatrici devono ancora sanguinare prima che i nostri Pronto Soccorso diventino suk di pugni?

Basta con questa invasione che ci sta uccidendo la sanità! L’immigrazione extraeuropea regolare genera mostri alcolizzati: visti, ricongiungimenti, asili che aprono le porte a recidivi nudi e violenti. Azzeriamola subito: stop totale a ingressi, rimpatri forzati per marocchini aggressivi – via dall’Italia, con i loro clan al seguito. Pene draconiane: ergastolo per chi alza le mani su un sanitario, espulsioni lampo senza appello. Investiamo nei nostri eroi in camice, non in chi ce li massacra con un pugno “culturale”.