Donna accoltellata sul Gra dall’immigrato: libero nonostante i precedenti

Un incubo a 130 all’ora: sul Grande Raccordo Anulare, una donna viene accoltellata più volte dall’ex marito, un cittadino peruviano, per “motivi passionali”. Lei finisce in codice rosso al Sant’Andrea con ferite gravi al torace e agli arti, lui scappa lasciando l’auto incidentata e la lama insanguinata sul sedile. Solo grazie alla Squadra Mobile, che lo bracca a Fiano Romano, viene arrestato per tentato omicidio.

Gli investigatori gli davano la caccia da ore, lo hanno trovato mentre camminava in strada a Fiano Romano: dal giorno della brutale aggressione gli inquirenti stavano vagliando contatti e luoghi frequentati dall’uomo. Nella nottata era stata rinvenuta la macchina su cui la coppia stava viaggiando, quando – all’altezza delle uscite tra Cassia e Flaminia – l’uomo ha sferrato diversi fendenti alla ex coniuge. La donna, ricoverata al Sant’Andrea, era stata operata per le ferite riportate a viso, mani, gambe ma soprattutto per il colpo all’addome: resta in prognosi riservata, le sue condizioni sono stabili.

La polizia sta ancora ricostruendo la storia della coppia, separata ormai da tempo, e la dinamica del tentato femminicidio avvenuto davanti a decine di automobilisti che hanno avvistato la donna, sanguinante, a bordo delle carreggiate. L’uomo, con diversi precedenti penali alle spalle, potrebbe aver rapito l’ex coniuge mentre lei stava andando al lavoro: è quanto avrebbe testimoniato il nuovo compagno della donna, che poi sarebbe stata trascinata in auto e ferita. Secondo il racconto dei soccorritori prima di perdere i sensi la donna aveva riferito ai sanitari del 118 di essere stata aggredita dall’ex marito.

Un peruviano “regolare” – probabilmente arrivato con visto turistico, poi diventato “umanitario” o ricongiungimento familiare – che trasforma il GRA in un mattatoio perché “non accettava la separazione”. Non è il primo: da Roma a Milano, sudamericani, nordafricani e dell’Est Europa usano coltelli per “regolare i conti” con le ex, mentre i nostri tribunali li rimettono in libertà con obblighi di firma o braccialetti elettronici che non funzionano.

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Basta con questa immigrazione criminale extraeuropea che ci porta violenza domestica importata!
Azzeriamo i ricongiungimenti familiari che permettono a questi soggetti di restare, revoca immediata di ogni permesso per chi ha precedenti o separazioni conflittuali, rimpatri forzati al primo episodio di violenza.

Una donna italiana non deve finire accoltellata sul GRA perché abbiamo aperto le porte a chi considera la ex una proprietà da punire.
Il sangue sul Raccordo non sia l’ultimo: chiudiamo le frontiere, o le nostre autostrade diventeranno cimiteri.

Donna accoltellata sul Gra dall’immigrato: libero nonostante i precedenti ultima modifica: 2025-11-19T19:25:09+00:00 da V