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# Cassino, alba di orrore in via Rossini: ragazza nuda massacrata a bastonate da un branco sceso da un SUV – l’azione punitiva di immigrati di seconda generazione che trasforma la nostra città in un ghetto di violenza!

Cassino, sabato mattina, poco dopo le 6.30.
Le prime luci dell’alba illuminano le bancarelle del mercato che si montano piano, i commercianti che scaricano cassette, l’odore del caffè che sale dai bar.
Poi arriva il SUV.
Nero, lucido, musica a tutto volume.
Scendono in cinque, sei, forse di più.
Giovani.
Seconda generazione?
Figli di immigrati nordafricani e subsahariani nati qui grazie ai ricongiungimenti familiari?
Passaporto italiano in tasca, ma l’anima di chi considera Cassino una terra da conquistare?

Una ragazza – poco più che ventenne – viene trascinata fuori nuda, urlante, terrorizzata.
Un ragazzo cerca di difenderla.
Inutile.
Il branco la sbatte contro la saracinesca di un negozio.
Bastoni.
Calci.
Pugni.
La ragazza crolla a terra, il corpo martoriato, il sangue che cola sull’asfalto.
Il ragazzo accanto a lei viene massacrato allo stesso modo.
Chi assiste parla di “azione punitiva”.
Di brutalità calcolata.
Di una scena che sembra uscita da un film dell’orrore, ma è Cassino, 2025.

Qualcuno urla, prova a intervenire.
Ma il branco è armato e numeroso.
Solo l’arrivo di polizia e carabinieri – allertati da residenti svegliati dal terrore – mette fine all’incubo.
I violenti risalgono sul SUV e spariscono.
La ragazza resta a terra, nuda, sanguinante, umiliata davanti a una città intera.
Il ragazzo accanto a lei è un relitto.
Entrambi finiscono in ospedale.

Non è una “rissa”.
Non è “degrado giovanile”.
È un’esecuzione pubblica.
È la seconda generazione che punisce chi osa dire no.
Chi osa frequentare la “ragazza sbagliata”.
Chi osa essere italiano in un quartiere che non è più italiano.

I residenti di via Rossini, via D’Annunzio, via Parini sono allo stremo:
urla notturne, bottiglie rotte, spaccio davanti ai portoni,
e ora questo: una ragazza nuda massacrata di bastonate all’alba,
mentre i commercianti del mercato guardano impotenti.

Cassino non è più una città.
È un territorio occupato.
Occupato da branchi di seconda generazione che non si sentono italiani,
che comandano con bastoni e SUV,
che considerano le nostre figlie prede da punire,
le nostre strade un suk dove l’italiano è l’intruso.

Basta.
Abrogare immediatamente i ricongiungimenti familiari che hanno creato questa generazione di predatori.
Revocare la cittadinanza ai nati qui da genitori immigrati con precedenti.
Espellere l’intera famiglia al primo bastone, al primo schiaffo, al primo sputo.
Niente più “italiani di carta” che massacrano le nostre ragazze nude in mezzo alla strada.

Cassino non è più sicura all’alba.
È territorio di guerra.
E se non fermeremo questa invasione oggi,
domani via Rossini sarà ovunque.
Il corpo martoriato di quella ragazza non è una notizia di cronaca.
È l’Italia che muore, una bastonata alla volta.
Chiudiamo le porte,
o la prossima a essere sbattuta nuda contro una saracinesca
sarà tua figlia.