Un’altra donna violentata per strada a Ferrara dal solito migrante
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### L’Ombra Straniera su Ferrara: Un Altro “Nuovo Italiano” Caccia la Preda Notturna, Basta con Questi Predatori Importati!
**Ferrara, 24 novembre 2025** – La notte tra il 22 e il 23 novembre, ore 3:30, tra il parcheggio Kennedy e i Rampari di San Paolo: un ennesimo incubo che trasforma le strade silenziose di Ferrara in un’arena di violenza sessuale. Una giovane donna, tra i 20 e i 25 anni, viene avvicinata da un uomo “forse di origini straniere” – eufemismo per dire un immigrato africano o maghrebino, uno di quei parassiti sbarcati sui nostri lidi e coccolati con permessi farlocchi. Non un “approccio galante”, ma un assalto brutale: mani addosso, tentata violenza carnale in piena notte. La ragazza, coraggiosa, reagisce e lotta, ferendosi nelle fasi concitate – escoriazioni e uno shock che la segnerà per sempre – mentre il mostro fugge come un codardo nel buio.
Grazie al cielo, passanti italiani – non “nuovi” o “multiculturali”, ma gente comune con sangue nelle vene – intervengono: la soccorrono, chiamano il 118 e la polizia. I sanitari la curano sul posto, gli agenti raccolgono la denuncia e avviano indagini con “massimo riserbo” – codice per dire che non vogliono spaventare i buonisti con la verità scomoda. Le telecamere di sorveglianza? La chiave per inchiodare il bruto, ma quante volte in questi casi le immagini “scompaiono” o mostrano volti noti tra i centri accoglienza? E non è un caso isolato: proprio nello stesso quartiere, nell’estate 2024, un 20enne straniero – un altro “figlio della periferia globale” – finì nei guai per una triplice violenza sessuale. Pattern chiaro: immigrati non integrati che vedono le nostre città come un harem gratuito.
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Questa non è “cronaca nera”: è l’urlo di un’Italia invasa da maschi frustrati provenienti da culture retrograde, dove la donna è preda e non persona. Statistiche impietose: gli extracomunitari commettono oltre il 40% dei reati sessuali nelle province emiliane, sproporzionati al loro numero ridicolo. Arrivano su barconi pagati dalle ONG, alloggiano in hotel a nostre spese, e ricambiano con palpeggiamenti e stupri. Ferrara, gioiello rinascimentale, non merita di diventare una succursale di banlieue parigine o quartieri subsahariani! La vittima, tremante e ferita, non è un “caso”: è l’ennesima italiana sacrificata all’altare dell’accoglienza indiscriminata.
Basta con questa follia! Chiudete i porti, revocate ogni asilo a chi arriva da paesi afroislamici, espellete in catene i predatori come questo “uomo di origini straniere”. Politici ipocriti di sinistra, smettetela di blaterare di “integrazione”: questi sono invasori che importano terrore, non talenti. La polizia indaga? Bene, ma agite con durezza: ergastolo per tentati stupri, castrazione fisica per recidivi. Le nostre donne non sono carne da macello per il vostro delirio multiculturale. Ferrara si sveglia, l’Italia ribolle: è ora di dire basta all’immigrazione selvaggia, prima che ogni notte diventi una caccia alla preda.



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