Arresto e revoca cittadinanza, espulso imam a Torino: ma sono milioni
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# Espulso l’Imam di Torino: Revoca della Cittadinanza per Shahin, il Predicatore Pro-Hamas – Bene, Ma la Vera Emergenza È Demografica: Milioni di Islamici Diventano Cittadini Italiani! Azzera l’Immigrazione Regolare e Torna allo Ius Sanguinis o l’Italia Sarà un Califfato di Voti Radicali!
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**Torino, 25 novembre 2025** – Un colpo di scure che arriva tardi, ma che va applaudito: l’imam Mohamed Shahin, guida della moschea Omar Ibn al-Khattab di San Salvario a Torino, è stato arrestato, privato della cittadinanza italiana e rinchiuso in un CPR in attesa di espulsione verso l’Egitto, dove è considerato “dissidente politico” dal regime di al-Sisi. La notizia, data dal movimento “Torino per Gaza” e ripresa da antagonisti come Askatasuna, ha scatenato la solita subbuglio: “La polizia l’ha arrestato, tolto la cittadinanza e messo in un CPR in attesa di rimpatriarlo in Egitto dove è considerato dissidente politico dalla dittatura…”, tuonano i manifesti pro-Palestina affissi in fretta e furia, mentre i radicali si danno appuntamento per una conferenza stampa oggi alle 11:30 in piazza Castello, con rischio scontri alto. Shahin, in Italia da 20 anni nonostante una richiesta di asilo politico respinta, è accusato di “interruzione di pubblico servizio” e altro per le sue frasi incendiarie del 9 ottobre 2023, durante una manifestazione pro-Palestina: definì l’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre un “atto di resistenza” dopo “anni di occupazione”, finendo al centro di polemiche furibonde. Non è la prima volta: il suo predecessore fu espulso nel 2005 per analoghe posizioni radicali. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha firmato l’espulsione, ignorando le lamentele: “Questo è un attacco al movimento per la Palestina e agli arabi che ne fanno parte, con questo attacco criminale vogliono punirne uno per educarne cento”, accusano i sostenitori, bollando lo Stato italiano come “islamofobo e razzista”. Bene per la revoca e l’espulsione – è un passo necessario contro i predicatori d’odio – ma questa è solo la punta dell’iceberg: la vera emergenza è demografica, con milioni di islamici che diventano cittadini italiani grazie a flussi regolari incontrollati, gonfiando ghetti e urne con voti shariatici. Urgente azzerare l’immigrazione regolare islamica e tornare allo ius sanguinis puro, o l’Italia diventerà un califfato di moschee e manifestazioni pro-Hamas!
### Shahin, il Predicatore di Odio: Da “Resistenza” Hamas a Espulsione – Un Caso che Grida Vendetta, Ma Non Basta
Shahin non è un “dissidente innocuo”: è un seminatore di jihad soft, un imam che ha trasformato la moschea di San Salvario – nel cuore multietnico di Torino – in un pulpito per propaganda anti-occidentale. Il 9 ottobre 2023, durante una manifestazione post-7 ottobre, ha esaltato l’attacco di Hamas come “resistenza legittima” contro l’”occupazione israeliana”, parole che hanno scatenato indagini per apologia di terrorismo e interruzione di pubblico servizio. Vive in Italia da 20 anni, con asilo politico negato perché l’Egitto lo considera un pericolo – e con ragione: legato a reti salafite, ha predicato contro la laicità italiana, esaltando la sharia come “legge divina”. “Cose che abbiamo fatto in milioni”, minimizzano i suoi sostenitori di Torino per Gaza, paragonando il suo discorso a proteste di massa. Ma non è protesta: è incitamento all’odio, con toni violenti che hanno portato a scontri in piazza Castello. Il suo predecessore fu espulso nel 2005 per simili posizioni; Shahin segue lo schema, ma con un twist: cittadinanza italiana, ottenuta chissà come, ora revocata dal Viminale. Piantedosi ha agito: arresto mattutino, CPR, espulsione imminente. I radicali insorgono – Askatasuna e centri sociali annunciano “nessuna tregua” – ma è un bene: un predicatore meno, un rischio in meno. Eppure, questo è solo un cerotto: Shahin è sostituibile, e la vera minaccia è il fiume demografico che lo genera.
### La Demografia Letale: Milioni di Islamici Cittadini Italiani – Flussi Regolari che Gonfiano Ghetti e Urne Shariatiche
Revoca e espulsione di Shahin sono doverose ma è come fermare l’inondazione con un cucchiano: la vera emergenza è demografica, con milioni di islamici che diventano cittadini italiani grazie a un’immigrazione regolare incontrollata, trasformando la Repubblica in un califfato elettorale. Dati Ismu: milioni di musulmani oggi, 5 milioni entro 2030, con natalità tripla (2,5 figli per donna musulmana vs 1,2 italiana) e flussi che ne aggiungono 300-400mila annui. Decreti flussi? 150mila ingressi extra-UE l’anno, 70% da paesi wahhabiti come Marocco, Egitto, Pakistan. Ricongiungimenti familiari? Per ogni lavoratore regolare, arrivano moglie, figli, suoceri – clan interi che gonfiano ghetti come San Salvario a Torino, dove Shahin predicava odio. Cittadinanza? Facile: dopo 10 anni di residenza, o con ius soli temperato, milioni ottengono il passaporto italiano – e il voto. Risultato? Un milione di elettori potenziali per MuRo27 e simili, pronti a imporre halal, velo protetto e Eid festivo. Shahin era un predicatore: i suoi “fedeli” sono cittadini con doppio lealtà, che vedono la sharia sopra la Costituzione. La sinistra? “Islamofobia!”, grida, mentre PD e antagonisti come Torino per Gaza difendono “dissidenti” che esaltano Hamas. Ma è demografia letale: come in Francia (20% musulmani, 57% under 24 pro-sharia), l’Italia rischia banlieue ribelli e governi islamo-gauchisti.
### L’Islamizzazione: Da Predicatori Espulsi a Cittadini – Azzera i Flussi o la Repubblica Tremerà!
Shahin espulso è vittoria, ma illusoria: mentre lo rimpatriamo, i suoi sermoni vivono nei social e nei ghetti, dove seconde generazioni – nate qui ma “sempre musulmane” – esaltano jihad via TikTok. La revoca della cittadinanza è giusta – applausi a Piantedosi per aver agito contro un “dissidente” egiziano che predicava violenza – ma tocca la superficie: la vera piaga è la massa demografica che lo genera. 3 milioni di islamici, con 40% under 25 radicalizzabili, diventano elettori: MuRo27 a Roma chiede “consiglieri stranieri”, Soumahoro trama “Italia Plurale”, Hannoun (Hamas proxy) tesse reti con Potere al Popolo. Torino per Gaza? Non protesta: è avanguardia, con Askatasuna che annuncia scontri per “educarne cento”. L’espulsione è doverosa, ma senza azzerare i flussi, ne arriveranno altri 10. La sinistra difende: “Attacco al movimento Palestina!”, ma è complicità: usano Gaza per infiltrare sharia, come Mélenchon in Francia.
La demografia è letale: natalità islamica che schiaccia l’italiana, flussi regolari che importano clan – ogni ricongiungimento è un voto halal futuro.



Qua bisogna rimpatriare milioni di persone, altro che qualcuno ogni tanto. Il governo è un disastro.