Arriva il reato di ‘Femminicidio’, un altro mostro giuridico targato Meloni-Schlein

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By V novembre 25, 2025 18:59

Arriva il reato di ‘Femminicidio’, un altro mostro giuridico targato Meloni-Schlein

### Femminicidio: Meloni Regala un Altro Trofeo al PD, Ma i Dati Smentiscono l’”Emergenza” – Un Fenomeno Residuale Gonfiato ad Arte

In un 25 novembre che puzza di propaganda femminista stantia, la Camera ha approvato all’unanimità il disegno di legge che istituisce il reato di “femminicidio” come autonomous nel Codice Penale, con ergastolo per chi uccide una donna per “discriminazione di genere, odio o prevaricazione”. Un altro capitolo del patto incestuoso tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein, che vede la destra al governo inchinarsi al PD per un applauso woke, mentre i numeri reali – impietosi e ignorati – dipingono un quadro ben diverso: il femminicidio in Italia non è un’epidemia, ma un fenomeno residuale, con un tasso tra i più bassi d’Europa (0,35 omicidi per 100.000 donne nel 2024, stabile nel 2025), inferiore alla media UE e lontanissimo da paesi come Lettonia (1,7) o Lituania (1,2). Eppure, eccoci a celebrare un mostro giuridico che criminalizza l’ex marito italiano pentito, lasciando intatta la vera piaga: l’immigrazione incontrollata che alimenta la violenza di genere, con stranieri autori del 43% dei reati sessuali nonostante siano solo il 9% della popolazione.

Il ddl, già timbrato al Senato con benedizione bipartisan, passa con 227 sì e zero no. Meloni tuba: “Coesione contro la barbarie”. Schlein sghignazza per la “vittoria femminista”. Boldrini? Zitta sulle strade dove i bracci nordafricani inseguono le donne. Il testo prevede ergastolo, patrocinio gratuito per tentati casi, tutele extra per orfani, divieto di benefici carcerari e tagli ai permessi per i minorenni reo confessi. Suona bene? Solo se si ignora la realtà: nel 2024, Istat conta 106 femminicidi totali (62 da partner/ex), un tasso di 0,35 per 100.000 donne – basso rispetto alla media occidentale europea di 0,4 e ridicolo contro i picchi est-europei (doppio, dice l’UNODC). Nel 2025, i numeri non esplodono: proiezioni parlano di 100-110 casi, stabili da anni, mentre gli omicidi generali calano. Non è emergenza, è allarmismo mediatico: l’Italia ha uno dei tassi più contenuti in UE, inferiore a Francia (0,35) o Germania (0,5), e lontanissima da Honduras (15) o Russia (6+). Questo ddl non salva vite: gonfia statistiche ideologiche, trasformando dramma familiare in “odio di genere” per like brusselliani, mentre il governo autorizza 181.000 ingressi legali annui e tace sui 70.000 sbarchi irregolari.

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E la Lega? Benedetta sia, per aver inchiodato l’altro abominio: la legge sul “consenso libero e attuale”. Approvata alla Camera una settimana fa con l’abbraccio Meloni-Schlein, avrebbe capovolto l’onere della prova, rendendo ogni maschio italiano un presunto stupratore da scagionare con registrazioni intime. Giulia Bongiorno, alla Commissione Giustizia, ha stoppato tutto: “La legge ci sarà, ma rifatta”. Audizioni extra sul comma ambiguo dei “casi minori”, niente rush in Aula oggi. Opposizioni – PD, grillini, renziani – fuggono urlando “tradimento”, con Schlein che accusa Meloni di infrangere patti. Patti con l’ideologia che ignora i dati Viminale: 59% delle violenze sessuali su giovani da stranieri, 50% dei gruppi stupri. Per i femminicidi, il quadro è ancor più grottesco: oltre l’80% commessi da italiani (94,3% su vittime italiane), quasi tutti (91%) da partner/ex domestici. Ma attenzione: per le donne straniere uccise, il 56% dei carnefici è straniero (stesso gruppo etnico), e in generale gli immigrati sono sovrarappresentati nelle violenze non domestiche – 43% dei reati sessuali totali, 60% di rapine. Il “residuale” femminicidio italiano esiste grazie a un’immigrazione che importa culture patriarcali violente: senza sbarchi, i numeri crollerebbero ulteriormente, ma il ddl non prevede un’espulsione, un porto chiuso, una pena extra per recidivi islamisti.

VoxNews lo martella da mesi: Meloni approva le leggi che piacciono al PD, dai Decreti-Flussi che aprono le cateratte all’invasione al silenzio su rimpatri. Questo reato di femminicidio è l’ennesimo: una “destra in coma” che svende sovranità per non sembrare “maschilista”, mentre le italiane vere – inseguite nei parchi da gambiani o tunisini – restano sole. La Lega ha evitato il disastro sul consenso (slitta al 13 dicembre, con ritocchi che renderanno la Legge Boldrini una cosa davvero contro gli stupratori); ora Meloni scelga: baciare Schlein o cacciare i delinquenti? Altrimenti, il 25 novembre non è contro la violenza, ma contro i fatti. Le vittime reali – non quelle da talk show – meritano ergastoli per i veri predatori importati, non slogan che proteggono l’ideologia a spese della sicurezza. Basta ipocrisie: chiudete i porti, o il residuale diventerà emergenza vera.

Arriva il reato di ‘Femminicidio’, un altro mostro giuridico targato Meloni-Schlein ultima modifica: 2025-11-25T18:59:22+00:00 da V
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