Prova a rapire una bimba, subito libero perché africano
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### Padova, 22 Novembre 2025: Rapire una Bimba di Un Anno Non È Più un Reato Grave – Un Tunisino La Strappa al Padre e Torna Libero con un Buffetto:
Sbarcato a Lampedusa tenta di rapire bambina a Padova: strappata dalle braccia del padre
**Padova, 26 novembre 2025** – È successo giovedì pomeriggio, davanti a decine di testimoni nel piazzale della stazione: un tunisino di 22 anni afferra il passeggino con dentro una bambina di appena 12 mesi, spintona via il padre con un pugno e cerca di portarsela chissà dove. Solo l’intervento immediato di cittadini e polizia impedisce il peggio. Il tunisino reagisce colpendo gli agenti: arresto in flagranza per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
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E poi?
Il giorno dopo, processo per direttissima.
Risultato?
LIBERO.
Obbligo di dimora a Montegrotto Terme (cioè può stare a 15 km da Padova e girare tranquillo) e un ridicolo “foglio di via” dalla città per quattro anni – come se un pedofilo potenziale si fermasse davanti a un cartello.
Per il tentato sequestro di una bambina di un anno, ZERO misure cautelari.
Perché?
Perché in Italia rapire un minore “non a scopo di estorsione” è reato querelabile e, secondo il giudice, non abbastanza grave da tenere dentro il delinquente.
Tradotto: se non chiedi il riscatto, puoi provare a portarti via una bimba e la legge ti sorride.
Questo è il messaggio che lo Stato italiano manda oggi alle famiglie:
«Se un tunisino, un marocchino o un gambiano prova a rapire vostra figlia di un anno in pieno giorno, tranquilli: lo arrestiamo, lo processiamo il giorno dopo e lo rimettiamo in libertà con un foglio di via. Al massimo gli revochiamo il permesso di soggiorno… tra qualche anno, forse.»
Il Questore di Padova, Marco Odorisio, ha fatto il possibile: foglio di via per 4 anni e procedura di revoca del permesso.
Ma è una presa per i fondelli: il tunisino è già stato denunciato in passato, era noto alle forze dell’ordine, e oggi è di nuovo libero di girare per l’Italia a caccia di altre prede.
Questo non è un errore giudiziario.
È la normalità del 2025:
– Stuprare una ragazza a Tor Tre Teste → domiciliari con braccialetto
– Tentare di rapire una bambina di un anno → obbligo di dimora e foglio di via
– Rubare un cellulare alla Stazione Centrale → se ti beccano e ti picchiano, sei la vittima
Siamo oltre il ridicolo.
Siamo alla resa dello Stato italiano davanti all’invasione.
Genitori di Padova, del Veneto, d’Italia:
oggi un tunisino ha provato a portarsi via una bimba di un anno e domani sarà di nuovo in giro.
Perché per questa giustizia malata “non c’erano i presupposti di gravità”.
Basta.
Questa non è più una Repubblica: è un supermercato dove chiunque può entrare, provare a rapire i nostri figli e uscire con un buffetto.
Rivogliamo:
– Arresto obbligatorio per tentato sequestro di minore
– Carcere a vita per chi tocca un bambino
– Espulsione immediata e irrevocabile per ogni immigrato che delinque
Finché non cambierà la legge, la sola certezza è questa:
le nostre figlie sono in pericolo 24 ore su 24.
E lo Stato, invece di proteggerle, protegge i loro aguzzini.
Padova oggi piange di rabbia.
Domani potrebbe piangere una madre con la culla vuota.
Sveglia, Italia. O sarà troppo tardi.



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