“Con Me o Ti Ammazzo”: “Gli Africani Mi Hanno Trascinata Via”

**Roma, 27 novembre 2025** – “Con me o ti ammazzo”.
Queste sono le parole che ancora rimbombano nella testa di una ragazza di 19 anni, parole urlate da un predatore nordafricano mentre la trascinava fuori dall’auto, tra gli alberi bui del parco di Tor Tre Teste, con la forza di un branco che non conosce pietà.
Un mese dopo l’orrore del 25 ottobre, emerge il racconto agghiacciante della vittima e del suo ragazzo, sentiti dagli investigatori: quattro-cinque uomini comparsi dal nulla, vetri sfondati, telefonino strappato, lei afferrata per un braccio e trascinata via con la minaccia di morte, lui legato e costretto a guardare impotente mentre la sua ragazza veniva violentata.

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“Mi sono allungata per riprendere il telefono e a quel punto uno di loro mi ha preso per un braccio e mi ha tirato fuori. ‘Adesso vieni con me o ti ammazzo’, mi ha detto, portandomi a forza verso gli alberi. Ma non era da solo, c’era un altro con lui che controllava che non arrivasse nessuno”.
Parole che gelano il sangue.
Parole che nessuna ragazza italiana dovrebbe mai sentirsi dire nel proprio paese.
Parole pronunciate da un branco di marocchini e tunisini, già noti alle forze dell’ordine, che hanno trasformato Tor Tre Teste in una riserva di caccia di donne bianche.

Il ragazzo di 24 anni, ancora sotto shock, ha raccontato agli investigatori:
“Ci hanno minacciati di morte. Mi tenevano fermo, non potevo fare niente. Li ho visti portarla via e non potevo fare niente”.

Tre arrestati.
Due ancora latitanti.
Uno di loro – il più feroce, quello che avrebbe pronunciato la frase “Con me o ti ammazzo” – è sparito da Roma.
Forse già in Tunisia, forse nascosto in qualche covo etnico del Quarticciolo o di Tor Pignattara, protetto da una rete di complicità che lo Stato non osa toccare.
Il DNA repertato non combacia con i tre fermati: significa che il violentatore più brutale è ancora libero.
E ride.
Ride mentre una ragazza di 19 anni non dormirà più senza incubi.

Solo due mesi prima, nello stesso identico parco, una donna di 60 anni era stata aggredita e violentata all’alba da un gambiano strafatto di crack.
Stesso posto.
Stessa violenza.
Stessi predatori.
Stesso silenzio delle istituzioni.

Ieri sera la risposta del popolo italiano non si è fatta attendere:
bandiere tricolori, fumogeni rossi, striscioni “Riprendiamoci Tor Tre Teste”, il comitato Remigrazione e Riconquista è sceso in strada urlando la verità che nessuno vuole dire:
“Responsabilità politiche. Remigrazione”.

Perché non è un caso.
Non è sfortuna.
È un’invasione.
È un quartiere abbandonato dallo Stato e consegnato a branchi di nordafricani che considerano le nostre donne un trofeo di guerra.

“Con me o ti ammazzo”.
Questa non è una frase da film.
È la realtà che vivono migliaia di ragazze italiane ogni volta che escono di casa dopo il tramonto.

E mentre la Procura tace, mentre i latitanti ridono, mentre le femministe di sinistra organizzano cortei solo quando l’aggressore è italiano…
il popolo italiano ha detto BASTA.

Remigrazione subito.
Espulsione di ogni delinquente straniero dopo il primo reato.
Riconquista dei nostri quartieri.

Perché se lo Stato non ci protegge,
lo faremo noi.

Tor Tre Teste non sarà mai più la loro riserva di caccia.
Sarà il simbolo della nostra riscossa.

“Con Me o Ti Ammazzo”: “Gli Africani Mi Hanno Trascinata Via” ultima modifica: 2025-11-27T12:29:21+00:00 da V