Don Alì arrestato ma la sua gang terrorizza Torino
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### Remigrazione di Massa per Immigrati di Seconda Generazione in Età Militare: Don Alì al Gabbio, Ma la Sua Gang di Maranza Continua a Terrorizzare Torino – Basta con Questi Predatori Importati che Distruggono le Nostre Città!
**Torino, 28 novembre 2025** – Don Alì, il “re dei maranza” marocchino di 24 anni, è finalmente alle Vallette, dietro le sbarre per stalking, diffamazione e minacce al maestro Gianni – un insegnante italiano che osava rimproverare suo “nipote”. Ma mentre lui marcisce in cella, la sua gang di teppisti nordafricani continua a imperversare per le strade di Barriera di Milano, seminando terrore con risse, coltelli e video di sfida sui social. “Sono ancora fuori, e sono più forti di prima!”, blaterano i suoi complici su TikTok, con 560mila follower che li idolatrano come eroi proletari. Questo non è un arresto: è una beffa! Don Alì, nato in Marocco ma cresciuto in Italia con i nostri soldi – scuole gratuite, sanità, sussidi familiari – rappresenta il fallimento totale della seconda generazione immigrata: un esercito di maschi in età militare (18-35 anni) che, invece di servire il paese che li ha accolti, lo devastano con violenza gratuita. È ora di una remigrazione di massa: rimpatriate tutti questi “nuovi italiani” che ci odiano, che ci derubano, che ci minacciano – mandateli nei loro paesi d’origine a fare i “re” tra le capre, prima che trasformino Torino in una succursale di Casablanca!
Said Alì, alias Don Alì, è l’emblema del disastro: arrivato bambino con i genitori (ricongiungimento familiare, quel veleno che scarica famiglie intere sull’Italia), cresce nei ghetti di Barriera con welfare statale, ma sceglie la via del crimine – rapine, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamenti. A 24 anni è il “capo branco”: minaccia di sgozzare un maestro che rimprovera suo nipote, lo aggredisce con due complici (24 e 27 anni, anch’essi marocchini con obbligo di firma), lo diffama online come “pedofilo”, e posta il video dell’agguato per “divertire” i suoi follower. Arrestato dalla Mobile, piange in questura come un bambino: “Sono un riferimento per il quartiere”, balbetta, ma la gip Morelli lo inchioda – “violento e fuori controllo”, rischio reiterazione “elevatissimo”. Eppure, la sua gang – decine di “maranza” di seconda generazione, con tute Adidas e catene finte – continua a regnare: risse in corso Novara, coltelli nei parchi, video di minacce ai “poliziotti infedeli”. “Free Don Alì!”, urlano su Instagram, mentre il maestro Gianni vive nel terrore, cambiando abitudini per proteggere sua figlia di 3 anni.
Questa non è “cronaca giovanile”: è occupazione etnica. I maranza di seconda generazione – nati qui, ma con radici marce dal Marocco, Tunisia, Egitto – sono un esercito in età militare: maschi tra i 18 e i 35 anni, disoccupati cronici, che vivono di spaccio e furti, disprezzando l’Italia che li ha nutriti. Statistiche dal Viminale: il 70% dei reati predatori nelle città del nord è da stranieri o loro figli, con minori al 20% in crescita. Don Alì ne è il capo: influencer del crimine con 560mila fan, che incita alla violenza contro “i maestri pedofili” e “i giornalisti razzisti”. La sua gang? Ancora libera di terrorizzare Barriera – un quartiere operaio italiano diventato favela maghrebina, con risse quotidiane e coltelli per “territorio”. Il maestro aggredito? Vive nascosto, mentre i complici di Alì postano video di “vendetta”.
È ora di una remigrazione di massa: rimpatriate tutti gli immigrati di seconda generazione in età militare! Questi maschi tra i 18 e i 35 anni – nati qui ma nemici dentro – non servono l’Italia: la distruggono. Mandateli nei loro paesi d’origine a fare i “re” tra le dune, con voli charter pagati da noi – meglio spendere per espellerli che per mantenerli in carcere o sussidi. Zero cittadinanze regalate, revoca immediata per chi delinque: Don Alì e la sua gang prima di tutti! Governo Meloni, ascoltate: basta con i “nuovi italiani” che ci odiano. Remigrazione totale per i maranza: Torino non è Marrakech, è Italia – e la riprende con le unghie! Il popolo ribolle: se lo Stato non agisce, lo faremo noi. Free Italia dai predatori di seconda generazione!



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