Un’altra bambina stuprata da un immigrato: vittima di 9 anni si suicida
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Una bambina di 9 anni spinta al suicidio da un orco straniero. Ormai è una mattanza. Il tutto mentre i politici discutono sul ‘consenso’.
### Ventimiglia, l’Orrore Importato: Immigrato Abusa della Cugina di 9 Anni e la Porta al Tentato Suicidio – Scoperto Grazie a una Chat, Ma il Sistema Lo Processa Come se Fosse un Incidente!
**Ventimiglia, 27 novembre 2025** – Una bambina di 9 anni spinta al suicidio da un orco che avrebbe dovuto proteggerla: il cugino, un giovane straniero (nazionalità non dichiarata ufficialmente ma il contesto di Ventimiglia – frontiera con la Francia – urla Maghreb o Africa subsahariana), accusato di violenza sessuale aggravata. L’incubo viene alla luce solo grazie a una chat: la piccola, disperata, scrive a un’amica “non ce la faccio più”. L’allarme parte dalla scuola, che avverte i servizi sociali e i carabinieri. L’inchiesta della Procura di Imperia, coordinata dal pm Alessandra Masci, ricostruisce mesi di abusi: il “cugino” – ospite in casa della famiglia per motivi di ricongiungimento – approfitta della fiducia, della parentela e dell’età per violentare la bambina più volte, in silenzio, tra le mura domestiche. Quando la piccola trova il coraggio di confidarsi in una chat, il mondo crolla: tentato suicidio, ricovero d’urgenza, terapia intensiva psicologica. Il mostro finisce a processo per violenza sessuale aggravata su minore infra-quattordicenne, ma è libero in attesa di giudizio – perché “non c’è pericolo di fuga” e “ha collaborato”. Collaborato? A cosa, a distruggere l’infanzia di una bambina di 9 anni?
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Ventimiglia, città di confine martoriata dall’immigrazione incontrollata, aggiunge un altro capitolo di sangue al suo rosario di orrori. La piccola – italiana, figlia di una famiglia che aveva aperto la porta al “cugino” per generosità o obbligo di ricongiungimento familiare – è stata usata come oggetto per mesi. Abusi ripetuti, minacce di silenzio (“se parli ti ammazzo”, “nessuno ti crederà”), un incubo che la porta a voler farla finita a soli 9 anni. La chat con l’amica è l’unico filo che la tiene in vita: “non voglio più vivere, lui mi fa cose brutte”. La scuola non esita: segnalazione immediata, carabinieri a casa, confessione della bambina, arresto del cugino. Ma il gip, come sempre, lo rimette in libertà con misure blande – obbligo di dimora o braccialetto – perché “ha un lavoro” e “è incensurato”. Incensurato? Arrivato da poco via frontiera francese o barcone, con ricongiungimento familiare che lo ha fatto entrare come “parente”, e già stupratore seriale di una bambina di 9 anni!
Questo non è un caso isolato: è l’ennesima tragedia di un’immigrazione che scarica predatori nelle nostre famiglie.
– Collio: bengalese stupra e mette incinta una bimba di 10 anni nel Cas
– Ferrara: 42enne straniero abusa della bimba di 5 anni che accompagnava a scuola
– Caivano: egiziani violentano due cuginette di 11 e 12 anni
– E ora Ventimiglia: cugino immigrato distrugge una bambina di 9 anni fino al tentato suicidio
Quante altre bambine italiane devono finire in ospedale con il corpo violato e l’anima spezzata prima che qualcuno dica BASTA?
La piccola di Ventimiglia oggi è in una comunità protetta, con la madre distrutta dal senso di colpa per aver accolto il “parente”. Il mostro è libero di aspettare il processo, magari già a caccia di un’altra vittima.
Governo Meloni, svegliatevi:
– Quote zero ricongiungimenti familiari da paesi ad alto rischio pedofilia
– Espulsione immediata per ogni immigrato che tocca un minore italiano
– Ergastolo senza attenuanti per violenza sessuale su bambini
Perché se continuiamo ad aprire le porte a questi “cugini”, “amici di famiglia” e “richiedenti asilo”,
domani la prossima bambina che tenterà il suicidio potrebbe essere figlia vostra.
Ventimiglia piange una bambina di 9 anni.
L’Italia intera dovrebbe urlare di rabbia.
Ma tace.
E nel silenzio, i mostri continuano a entrare.
Remigrazione subito.
O sarà troppo tardi per tutte le nostre figlie.



Castrare irrevocabilmente i baluba con una lama affinchè capiscano chi è che comanda qui, in casa nostra…