Islamici pro-Gaza calpestano il Natale: invadono i mercatini di Natale – VIDEO

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By V dicembre 1, 2025 19:22

Islamici pro-Gaza calpestano il Natale: invadono i mercatini di Natale – VIDEO

# Bruxelles sotto assedio: la protesta pro-Gaza che calpesta il Natale. Un messaggio che non possiamo ignorare

**Bruxelles, 1 dicembre 2025.** Il video è lì, virale sui social, a immortale un incubo natalizio: un gruppo di manifestanti irrompe nel mercatino di Natale di Bruxelles, sventolando bandiere palestinesi, lanciando fumogeni e seminando panico tra le famiglie che inauguravano Winter Wonders, la kermesse natalizia della capitale belga. L’articolo di *Libero Quotidiano* del 29 novembre dipinge la scena come un “assalto islamico” al cuore delle nostre tradizioni, con un messaggio implicito di “Pas de Noël” – niente Natale. Un’orda che odia la civiltà europea, scrive Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Ue, invocando una reazione ferma contro l'”immigrazionismo sfrenato” della sinistra.

Ma fermi tutti: non è esattamente così. Approfondendo i fatti, emerge un contesto diverso, che però non rende la vicenda meno allarmante. Non si trattava di una protesta anti-Natale, un’insurrezione contro Babbo Natale e i vin brulé. Era una manifestazione pro-Gaza, un corteo per denunciare il dramma umanitario nella Striscia, che ha scelto proprio quel momento e quel luogo per farsi sentire. I fumogeni e le bandiere non gridavano “aboliamo il presepe”, ma “Free Palestine”, in un’Europa dove le piazze si riempiono di rabbia per il Medio Oriente. Il tweet di Wolf, citato nell’articolo, parla di “islamisti” che spaventano i bimbi, ma il cuore dell’azione era politico, non festivo. E la polizia? Silenzio assoluto nell’articolo, come se Bruxelles fosse già una no-go zone.

Detto questo, resta il fatto sconvolgente: perché proprio lì? Perché profanare l’inaugurazione di un mercatino natalizio, simbolo di luci, famiglia e radici cristiane, per una causa lontana? È un affronto deliberato, uno spregio calcolato alle nostre tradizioni. In una città come Bruxelles, dove il 40% della popolazione ha origini islamiche (stime Eurostat 2024) e i quartieri come Molenbeek sono laboratori di parallelismo culturale, scegliere quel palco non è casuale. È un messaggio: “Il vostro Natale non conta più di più della nostra lotta”. E mentre George Buchez, parlamentare belga conservatore, tuona su X contro i presepi “zombie” resi inclusivi oscurando i volti di Maria e Giuseppe per non offendere sensibilità musulmane, l’episodio grida una verità amara: l’inclusività forzata sta erodendo l’identità europea, un vin brulé alla volta.

Non è odio verso i palestinesi – Gaza merita solidarietà, e l’Italia lo sa bene con le sue aiuti umanitari. Ma è inaccettabile che una protesta legittima si trasformi in un’irruzione che calpesta il sacro. Bruxelles non è più la capitale tollerante dei padri fondatori Ue: è un crocevia dove l’immigrazione non integrata crea tensioni esplosive. Fidanza ha ragione: l’Europa deve reagire. Azzerando gli ingressi regolari da paesi dove la sharia soffoca la laicità, incentivando la remigrazione per chi predica divisioni, imponendo corsi obbligatori sulla nostra storia cristiana e repubblicana.

Se non ora, quando? Tra un fumogeno e una bandiera, il Natale rischia di diventare un ricordo sbiadito. E noi, europei, non possiamo permettere che il nostro inverno si trasformi in un eterno Ramadan imposto. Svegliamoci, prima che le luci di Bruxelles si spengano per sempre.

Islamici pro-Gaza calpestano il Natale: invadono i mercatini di Natale – VIDEO ultima modifica: 2025-12-01T19:22:40+00:00 da V
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