Migranti molestano ragazze: trattate da prede
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### Cagliari, Piazza Matteotti: clandestino mostra il cazzo a due ragazze e minaccia di sgozzare l’italiano che le difende. Benvenuti nel terzo mondo che ci avete portato in casa
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**Cagliari, 1° dicembre 2025** – Stasera, ore 19, Piazza Matteotti, centro di Cagliari, milioni di euro spesi per rifarla «europea». Un immigrato prima piscia in mezzo alla piazza come un cane, poi tira fuori il cazzo e lo sbatte in faccia a due ragazze italiane. Quando lo chef Paolo Aste – uno che ha ancora gli attributi – si mette in mezzo per difenderle, il bestione gli ringhia «ti ammazzo, ti sgozzo».
Le ragazze scappano terrorizzate. Lui sparisce nella notte. Le pattuglie arrivano, come sempre, a sirene spente e a fatto compiuto. Fine della storia. O meglio, ennesimo capitolo della stessa storia che si ripete ogni santo giorno in tutta Italia.
Questa non è «cronaca». È la fotografia esatta di cosa diventa una città quando la lasciamo in balìa di orde di clandestini maschi, giovani, senza arte né parte, buttati qui da ONG e governi complici. Non sono «migranti». Non sono «profughi». Sono colonizzatori falliti che considerano le nostre donne carne da mercato e i nostri uomini dei servi da intimidire.
Piazza Matteotti è il simbolo perfetto: l’abbiamo pagata noi, con le nostre tasse, e adesso è territorio di conquista per chi arriva con il gommone e il coltello in tasca. Illuminazione scarsa? Certo. Ma il problema non è la lampadina, è chi abbiamo fatto entrare a centinaia di migliaia senza controlli, senza espulsioni, senza un cazzo di rimpatrio.
E mentre la sinistra sarda si riempiono la bocca di «accoglienza» e «natale solidale», le nostre figlie non possono più uscire la sera senza rischiare di trovarsi un animale che gli sventola il cazzo in faccia o, peggio, che passa dalle parole ai fatti.
Basta.
Basta con le piazze «multiculturali» che puzzano di piscio e paura.
Basta con i buonisti che piangono per i «diritti» di chi stupra e minaccia.
Basta con i porti aperti e i centri d’accoglienza che sono solo alberghi gratuiti per delinquenti.
Chiudete i confini.
Rimandate a casa questa gentaglia, uno per uno, con la forza se serve.
O fra poco non saranno più episodi isolati: sarà la normalità. E a quel punto non basteranno più gli chef coraggiosi come Paolo Aste: serviranno plotoni.
Grazie Paolo per averci ricordato che gli italiani veri esistono ancora.
Agli altri, vergognatevi. E svegliatevi, prima che sia troppo tardi.



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