Scuola elimina la stella cometa per non turbare i musulmani
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# Bergamo, scuola censura il Natale: via Gesù, Maria e la stella cometa. Basta! Azzeriamo l’immigrazione islamica regolare
**Provincia di Bergamo, dicembre 2025.**
Non è più una voce di corridoio. È una direttiva scritta, vergognosa, arrivata agli insegnanti di un istituto scolastico bergamasco: «Togliere qualsiasi riferimento religioso dai canti di Natale». Tradotto: eliminare ogni parola che ricordi la nascita di Gesù. Niente «natività», niente «Gesù», niente «Maria», niente «stella cometa». E non basta: anche le decorazioni in aula devono essere «depurate». La stella cometa? «Simbolo troppo religioso», quindi bandita.
A denunciarlo è Silvia Sardone, vicesegretario della Lega, che ha ricevuto la segnalazione e l’ha resa pubblica: «Recita sì, ma depurata da parole natività, Gesù, Maria, stella cometa etc.». Il motivo? «Oltre la metà degli alunni è di origine straniera» e non bisogna «urtare la sensibilità delle famiglie non italiane».
Capito?
In Italia, nella nostra terra, nella patria del presepe e del Natale, siamo costretti a cancellare la festa più importante del cristianesimo perché potrebbe disturbare chi è arrivato ieri e pretende di dettare legge.
Questo non è inclusione.
È sottomissione.
È la resa totale della nostra identità davanti all’avanzata islamica.
Perché diciamolo chiaramente: non sono i buddisti cinesi, né i cristiani ucraini, né gli induisti indiani a chiedere di cancellare Gesù dai canti di Natale. Sono le famiglie musulmane, sempre loro, che ormai rappresentano la stragrande maggioranza degli alunni stranieri in molte scuole del Nord Italia. E la sinistra, invece di difendere le nostre radici, si piega, si inginocchia, cancella.
È lo stesso copione che si ripete da anni:
– A Milano vietate le croci in aula «per non offendere».
– A Torino il presepe tolto perché «esclude».
– A Treviso il recital di Natale trasformato in “festa d’inverno”.
E ora a Bergamo arrivano a censurare persino le parole delle canzoni tradizionali.
Prossimo passo? Vietare il panettone perché contiene burro e quindi non è halal?
Siamo davanti a un’invasione culturale pianificata: arrivano in massa, fanno figli a ritmi che noi italiani non ci sogniamo più, occupano le scuole, poi pretendono che sia la nostra civiltà a cambiare, non loro a integrarsi.
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E tutto questo è reso possibile da decenni di immigrazione islamica regolare incontrollata: ricongiungimenti familiari a catena, permessi di lavoro, decreti flussi che portano ogni anno decine di migliaia di persone da Paesi dove Gesù è bestemmiato, le donne sono sottomesse e la sharia è la norma.
Basta.
È finito il tempo del buonismo suicida.
Chiedo qui, ora e senza giri di parole:
**AZZERAMENTO IMMEDIATO DELL’IMMIGRAZIONE REGOLARE DA PAESI ISLAMICI.**
Niente più visti, niente più ricongiungimenti, niente più quote per chi viene da Stati dove il Natale è considerato haram.
E per chi è già qui e pretende di cancellare il nostro Natale?
Remigrazione subito: bonus di rimpatrio dignitoso per chi vuole andarsene, espulsione coatta per chi delinque o vive di assistenza rifiutando di integrarsi.
Perché se non fermiamo questa deriva oggi, domani nelle nostre scuole non ci sarà più nemmeno una traccia di Gesù Bambino.
E l’Italia non sarà più l’Italia.
Bergamo è solo l’ultimo campanello d’allarme.
Spegniamolo prima che diventi un requiem.



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