Parroci aprono oratori ai musulmani e scoppia il caos

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By V dicembre 3, 2025 16:32

Parroci aprono oratori ai musulmani e scoppia il caos

### Troppi Maranza Violenti, Oratorio Chiude: Cesano Maderno Sotto Assedio – L’Immigrazione di Seconda Generazione Che Trasforma i Luoghi Sacri in Zone di Guerra

Cesano Maderno, 2 dicembre 2025.
L’oratorio Don Bosco, baluardo di generazioni di bambini italiani cresciuti tra partite a calcetto, catechismo e merende condivise, chiude i cancelli il sabato.
Non per Covid, non per fondi tagliati, non per “crisi vocazionale”.
Per i maranza: quella feccia di minorenni di seconda generazione – figli di immigrati maghrebini, albanesi e balcanici, nati qui ma cresciuti nell’odio per le nostre regole – che lo hanno trasformato in un’arena di teppismo.
Cartello all’ingresso, in via Cesare da Cantù: «Fino a data da destinarsi, nelle giornate di sabato l’oratorio sarà chiuso per motivi di sicurezza».
Una resa amara, “sofferta ma inevitabile”, come spiega don Stefano Gaslini, parroco della Comunità pastorale Pentecoste.

Immaginate la scena: un gruppo di 10-15 ragazzini, quasi tutti minorenni italiani di origine straniera, arriva da fuori città – da Desio, Sesto San Giovanni, le periferie monzesi infestate da baby gang.
Sfrecciano con monopattini rubati, calciano palloni contro porte e finestre fino a frantumarle, rubano bibite dal chiosco, fumano spinelli in cortile.
Alterati da alcol o peggio, rispondono agli adulti con insulti: «Vaffanculo, prete!».
Minacce a coetanei italiani, tentativi di rapina, spaccio ai cancelli – tanto che i carabinieri sono già stati allertati, e il sindaco Gianpiero Bocca parla di “allarme baby gang” con ferimenti da coltellini in piazza Arese Borromeo.
Don Gaslini lo dice chiaro: «L’oratorio è aperto a tutti, di ogni popolo, lingua e religione. Ma certi comportamenti non possono essere tollerati: le regole basilari della convivenza civile devono essere rispettate da tutti».
E quando un sacerdote chiede di calmarsi? Minacce pure a lui.
Risultato: assenza di sorveglianza adulta = chiusura.
Un luogo sacro, pilastro dell’educazione cristiana, trasformato in terra di nessuno per colpa di questi “figli dell’integrazione”.

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E non è un caso isolato: è l’ennesima ferita inferta agli oratori lombardi, ormai frequentati per un terzo da islamici – una follia che trasforma spazi di fede cristiana in campi di battaglia multietnici.
Basta guardare a Mazzo di Rho, 5 novembre 2025: l’oratorio San Giovanni Bosco si barrica completamente, vietando l’ingresso a tutti i maranza dopo un assalto violento.
Don Norberto Donghi, prevosto, e tre preti anziani vengono assaliti da una “feccia meticcia” – parassiti di seconda generazione, nati qui e cresciuti con il nostro welfare – che trasforma il cortile in un “campo di battaglia”.
Cartello draconiano: «Da oggi 5 novembre, l’oratorio rimarrà aperto solamente per le attività pastorali come il catechismo e il doposcuola. Potranno accedere solamente i bambini dell’iniziazione cristiana, i loro genitori e i docenti. Per motivi di sicurezza l’accesso non sarà consentito ad altre persone fino a data da destinarsi. Inoltre, nelle giornate di sabato e domenica l’oratorio rimarrà chiuso».
Don Donghi: «Per evitare problemi di sicurezza. A Mazzo ci sono tre sacerdoti anziani e un educatore: è nostra premura trovare una soluzione per non ripetere episodi come quelli verificatisi».
Christian Colombo, consigliere Lega: «Mazzo è di nuovo in ostaggio dei maranza. Il fatto più grave è che l’oratorio sia stato costretto a interdire l’accesso a tutti i ragazzi. Questa è una sconfitta per l’intera comunità: per colpa di pochi teppisti, si nega un luogo di aggregazione sano a tutti gli altri giovani».
Un terzo degli oratori lombardi infarcito di islamici, e ora chiudono uno dopo l’altro: da Rho a Cesano, da Sesto a Monza, i maranza rubano l’infanzia ai nostri figli, profanano la fede con spinelli e minacce.

Questa non è “violenza giovanile generica”: è l’urlo di un fallimento epico dell’immigrazione di seconda generazione.
Quei maranza – quasi tutti “italiani” sul documento, ma con nomi arabi o slavi, cresciuti tra sussidi statali e moschee abusive – arrivano qui perché i genitori li hanno importati con ricongiungimenti familiari infiniti, accolti con case popolari e scuole gratuite.
E in cambio? Generazioni che odiano l’Italia più dei loro padri: provocano preti, picchiano coetanei italiani, spacciano erba nei cortili parrocchiali.
A Cesano Maderno, con il 15% di residenti stranieri (Istat 2025), gli oratori – un tempo rifugi sicuri – diventano trappole: furti, minacce, e ora chiusure forzate.
Il sindaco Bocca ammette: «Quasi tutti italiani e minorenni, già noti alle forze dell’ordine».
Ma non dice il resto: sono i rampolli di un’immigrazione che ha invaso la Brianza, portando culture di branco e disprezzo per l’ordine.
Dati che scottano: il 60% dei reati minorili in Lombardia coinvolge figli di immigrati (Questura Monza 2025), con maranza che migrano da un oratorio all’altro come cavallette.

Don Gaslini confida: «È stata una scelta sofferta, che ha creato tensioni anche al nostro interno».
Per qualcuno, negare lo spazio ai “buoni” per colpa dei pochi teppisti è un’ingiustizia.
Ma la vera ingiustizia è che un prete debba chiudere un oratorio – cuore della comunità – perché i maranza lo trattano come un campo di battaglia.
Dove sono i genitori? Assenti, protetti da accuse di “razzismo” se li si critica.
Dove è la giustizia? Che dà pacche sulle spalle a minorenni recidivi invece di espellere le famiglie.

Basta con questa resa codarda.
L’immigrazione di seconda generazione non integra: genera mostri che chiudono i nostri oratori, terrorizzano i nostri figli, profanano i nostri valori.
Soluzioni drastiche:
– Revoca automatica della cittadinanza per minorenni con reati, rimpatrio coatto delle famiglie – tornate nei vostri ghetti, educate lì.
– Quote zero sui ricongiungimenti: basta importare branchi che si moltiplicano e devastano.
– E per gli oratori: stop all'”apertura a tutti” che è solo un invito al caos islamico.

Cesano Maderno non è un’eccezione: è l’avanguardia, l’ennesimo oratorio lombardo chiuso per maranza.
Se non fermiamo i maranza ora, domani chiuderanno le chiese, poi le scuole, poi l’Italia intera.
Don Bosco piange: non per i peccati dei suoi ragazzi, ma per un Paese che li ha traditi con l’accoglienza fallita.
Svegliamoci: troppi maranza violenti, e i nostri oratori muoiono.
La prossima chiusura potrebbe essere la nostra anima.

Parroci aprono oratori ai musulmani e scoppia il caos ultima modifica: 2025-12-03T16:32:39+00:00 da V
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By V dicembre 3, 2025 16:32
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