Governo invia 20 clandestini a casa di 400 italiani

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By V dicembre 4, 2025 23:47

Governo invia 20 clandestini a casa di 400 italiani

**Mesola, l’ultima frontiera: quando la “benedizione” del Vescovo diventa un business da 150 mila ospiti e 10 mila centri**

In Italia ci sono oltre 150 mila migranti ospitati in più di 10 mila strutture di accoglienza sparse sul territorio nazionale. Un sistema che costa ai cittadini italiani circa 6-7 miliardi di euro l’anno (dati ufficiali del Ministero dell’Interno), gestito in gran parte da cooperative, associazioni cattoliche e onlus. Un giro d’affari enorme, spesso opaco, che qualcuno ha ribattezzato senza troppi giri di parole “l’industria dell’accoglienza”.

E ora tocca anche a Monticelli, minuscola frazione di Mesola (Ferrara), 400 anime in tutto. Il Vescovo di Ferrara-Comacchio, monsignor Gian Carlo Perego, già noto per le sue posizioni fanatiche, ha annunciato che nella ex scuola del paese arriveranno fino a 20 migranti. Li ha chiamati, testuale, «una benedizione». I residenti hanno risposto con 1.200 firme in poche ore e la sindaca di centrodestra Lisa Duò ha messo le cose in chiaro: «Qui zero immigrati».

Ma come si arriva a trasformare una frazione senza medico, senza farmacia, senza autobus da anni, in un nuovo centro di accoglienza? Semplice: basta una prefettura che firma, una cooperativa (in questo caso legata alla Curia) che incassa 35-40 euro al giorno per ogni ospite, e un Vescovo che, invece di occuparsi di anime, sembra essersi scoperto imprenditore sociale.

Perché sì, monsignor Perego non è nuovo a queste operazioni. La sua Caritas diocesana e le cooperative collegate gestiscono centinaia di posti in tutta la provincia e un terzo del totale in tutta Italia.

Ogni posto significa soldi pubblici: vitto, alloggio, pocket money, corsi di italiano (spesso fantasma), assistenza sanitaria. Soldi che arrivano direttamente dalle tasche degli italiani, mentre i servizi per gli italiani stessi vengono tagliati.

E i politici nazionali? Quelli che in campagna elettorale urlavano «basta sbarchi» e «chiudiamo i porti», ora che governano fanno esattamente il contrario. Le Ong continuano a fare la spola con la Libia, i porti restano aperti, gli sbarchi non si fermano (oltre 300 mila da quando Meloni è premier, record storico), e i migranti vengono immediatamente distribuiti in tutta Italia con pullman e treni. Poi, quando arrivano in un paesino di 400 abitanti, i ministri si dicono «sorpresi» e mandano qualche telegramma di solidarietà alla sindaca. Ipocrisia pura.

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A Monticelli i cittadini sono chiari: «Non ci sono servizi, non ci sono trasporti. Cosa vengono a fare qui queste persone?» Non è razzismo, è aritmetica. Un territorio già al collasso non può reggere altri carichi. E quando i residenti dicono «non vogliamo fare le barricate come a Gorino», ma aggiungono «se ci costringono lo faremo», stanno semplicemente difendendo il loro diritto a non essere colonizzati in casa propria.

Il Senatore Alberto Balboni (Fratelli d’Italia) ha ragione da vendere quando accusa il Vescovo di «esondare dal suo ruolo episcopale». Perché un prete può anche predicare l’accoglienza, ma quando l’accoglienza diventa un business milionario gestito dalle sue stesse strutture, allora siamo oltre la carità: siamo nell’affare. E l’affare lo paghiamo noi. Certo, farlo mentre sei il governo che li fa sbarcare e li sparpaglia in tutta Italia, è ipocrita.

Chiudiamola così: finché il governo continuerà a far sbarcare clandestini a ritmo industriale e a sparpagliarli in ogni angolo d’Italia, e finché certi prelati vedranno nei migranti non delle persone da aiutare ma una rendita garantita dallo Stato, episodi come quello di Monticelli si ripeteranno all’infinito.

E la prossima volta, forse, le barricate non saranno solo una minaccia.

Governo invia 20 clandestini a casa di 400 italiani ultima modifica: 2025-12-04T23:47:08+00:00 da V
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