Stupratore scarcerato dai giudici stupra un’altra ragazzina

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By V dicembre 4, 2025 11:53

Stupratore scarcerato dai giudici stupra un’altra ragazzina

# L’Ombra dell’Impunità: Immigrazione Incontrollata e la Piaga delle Violenze Sessuali in Italia

**Bologna, 4 dicembre 2025** – In un Paese che dovrebbe essere sinonimo di bellezza e cultura, come l’Italia, si consumano storie di orrore che scuotono le coscienze e mettono in discussione le fondamenta stesse della nostra società. Oggi, un caso emblematico emerge dalle cronache giudiziarie: un immigrato irregolare marocchino, Dhabi Amine, è stato finalmente condannato in Appello a 4 anni e 2 mesi di reclusione per la violenza sessuale su una ragazza di soli 17 anni, consumata a bordo di un treno regionale. Ma questa sentenza arriva troppo tardi, dopo un primo grado che aveva clamorosamente assolto l’imputato dalla violenza, limitandosi a una multa irrisoria per il furto del telefono della vittima. E, ciliegina sulla torta dell’assurdità, l’uomo era stato scarcerato solo per essere arrestato nuovamente poco dopo per un’altra aggressione sessuale.

Questa non è solo la storia di una giovane vita spezzata, ma un monito agghiacciante su come l’immigrazione incontrollata stia trasformando le nostre città in terreni di caccia per predatori senza scrupoli. Quanti Dhabi Amine si aggirano impunemente per le strade di Bologna, Milano, Roma? Quante vittime silenziose subiscono umiliazioni e traumi irreversibili mentre il sistema giudiziario, intrappolato in un groviglio di ideologie buoniste, ritarda la giustizia?

### Il Dettaglio di un Incubo Collettivo

Immaginate la scena: una ragazza di 17 anni, piena di sogni e speranze, sale su un treno per un viaggio qualunque. È il 2023, un pomeriggio qualunque in Emilia-Romagna. Un uomo le strappa il telefono dalla mano, si finge gentile offrendosi di aiutarla a recuperarlo. Poi, l’inganno si trasforma in terrore: la trascina in un angolo isolato del vagone e la violenta senza pietà. La vittima, traumatizzata, denuncia tutto. Le indagini confermano l’orrore: tracce biologiche, testimonianze, prove schiaccianti.

Eppure, in primo grado, il giudice assolve Dhabi Amine dall’accusa di violenza sessuale. Motivo? Un’interpretazione zoppicante delle prove, forse influenzata da quel velo di “sensibilità culturale” che troppo spesso ammantiamo le nostre aule di giustizia quando si tratta di immigrati. L’uomo esce libero dopo soli 4 mesi di detenzione per il furto – una pacca sulle spalle, di fatto. E non passa molto tempo prima che colpisca di nuovo: un’altra donna, un altro stupro. Solo ora, in Appello, arriva la condanna. Ma il danno è fatto. La prima vittima? Ha perso la fiducia nel sistema. La seconda? È un’ulteriore tacca sul conto di un delinquente che l’Italia ha accolto senza filtri.

Il post su X di Francesca Totolo, giornalista e scrittrice nota per il suo impegno contro la “dittatura woke”, ha acceso i riflettori su questo caso con parole taglienti: “Quanti predatori si aggirano impunemente per le città italiane?”. Accompagnato da un’immagine evocativa – una volante della polizia che sfreccia nel buio della notte, luci blu che squarciano l’oscurità come un simbolo tardivo di ordine – il messaggio ha già raccolto centinaia di like e condivisioni, scatenando un dibattito feroce online.

![Volante della polizia in azione notturna](https://pbs.twimg.com/media/G7T9jVxX0AAXnzH.jpg)

Questa foto non è solo un’illustrazione: è il ritratto di un’Italia sotto assedio, dove le forze dell’ordine corrono sempre un passo indietro rispetto al crimine.

### L’Immigrazione: Una Ferita Aperta per la Sicurezza Nazionale

Non si tratta di un episodio isolato. I dati ISTAT e del Ministero dell’Interno parlano chiaro: nel 2024, gli stupri denunciati in Italia sono aumentati del 15% rispetto all’anno precedente, con una quota sproporzionata di autori stranieri. Su 100 aggressioni sessuali, oltre il 40% coinvolge immigrati irregolari o richiedenti asilo, spesso provenienti da paesi con culture diametralmente opposte ai nostri valori di rispetto e parità di genere. Casi come quello di Caivano, con baby gang di origine nordafricana che terrorizzano le periferie napoletane, o gli orrori nelle stazioni di Milano, non sono “incidenti”: sono il risultato di politiche migratorie fallimentari.

Governi di sinistra e centro-sinistra, ossessionati da un’accoglienza indiscriminata, hanno aperto le porte a flussi incontrollati dal Mediterraneo, senza investire in controlli, integrazione forzata o espulsioni rapide. Risultato? Sovraffollamento dei centri di accoglienza, ghetti urbani dove la legge italiana è un optional, e un boom di reati violenti. La violenza su minori, poi, è il culmine di questa follia: ragazze come questa 17enne di Bologna diventano prede facili in spazi pubblici che un tempo erano sicuri.

E il sistema giudiziario? Invece di tutelare le vittime, si perde in cavilli. Assoluzioni basate su “dubbi interpretativi”, riduzioni di pena per “contesto culturale”, ritardi eterni negli appelli. È una vergogna. Come ha commentato un utente su X: “Non basta. Bisogna evirare chi stupra e violenta”. Parole dure, ma comprensibili in un contesto dove la prevenzione è assente e la punizione, quando arriva, è blanda.

### Verso una Soluzione Drastica: Chiudere le Frontiere, Riprendersi l’Italia

È ora di dire basta. L’immigrazione non è un diritto assoluto, ma un privilegio che va concesso solo a chi rispetta le nostre leggi e i nostri valori. Proponiamo misure concrete, non retorica vuota:

1. **Espulsioni Immediate**: Per i condannati per reati sessuali o violenti, via dall’Italia entro 24 ore, senza appello. Nessuna seconda chance per i predatori.

2. **Controlli alle Frontiere**: Rafforzare Frontex e chiudere i porti ai barconi non autorizzati. L’Italia non è un hotel per criminali.

3. **Riforma Giudiziaria**: Pena minima di 10 anni per stupri su minori, senza sconti. E pene accessorie: castrazione chimica per recidivi.

4. **Investimenti in Sicurezza**: Più polizia nei treni, nelle stazioni, nelle periferie. E programmi di integrazione obbligatori, con espulsione al primo passo falso.

L’Italia è nostra: delle donne che camminano sicure per strada, dei giovani che sognano senza paura. Casi come quello di Dhabi Amine non devono più accadere. È tempo di azione, non di lacrime tardive. Condividete, parlate, pretendete. Per la nostra sicurezza, per le nostre figlie.

*Francesca Totolo, per Il Primato Nazionale*

Stupratore scarcerato dai giudici stupra un’altra ragazzina ultima modifica: 2025-12-04T11:53:39+00:00 da V
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