Trump all’Europa: stop immigrazione o fine vostra civiltà

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By V dicembre 5, 2025 19:23

Trump all’Europa: stop immigrazione o fine vostra civiltà

### L’Allarme di Trump sull’Europa: un “Crollo di Civiltà” che l’Italia Non Può Ignorare

**Roma, 5 dicembre 2025** – In un documento che suona come un j’accuse profetico, l’amministrazione Trump ha scaricato sull’Europa una diagnosi spietata: un rischio di “effacement civilisationnel”, un cancellazione culturale e identitaria, se le politiche migratorie permissive non verranno invertite. Pubblicata venerdì dalla Casa Bianca, la nuova *National Security Strategy* (NSS) – 33 pagine di dottrina “America First” – non risparmia critiche al Vecchio Continente, dipingendolo come un gigante in declino demografico e culturale, destinato a diventare “méconnaissable dans 20 ans ou moins” se i flussi migratori di massa persisteranno. E mentre Washington eleva il controllo delle frontiere a “elemento principale della sicurezza nazionale”, noi in Europa dovremmo accogliere questo allarme non con indignazione, ma con un approvazione preoccupata: Trump ha ragione, e il tempo stringe.

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Il testo, consultato dall’AFP non è solo un manifesto trumpiano contro le “invasions” – migrazioni incontrollate intrecciate a terrorismo, droga, spionaggio e tratta di esseri umani. È un invito esplicito all’Europa a “rimanere europea”, a recuperare “fiducia in se stessa sul piano civilizzazionale” e ad abbandonare l'”ossessione infruttuosa per l’asfissia regolamentare”. Washington denuncia senza mezzi termini le scelte di Bruxelles che “sminuiscono la libertà politica e la sovranità”, le politiche migratorie che “trasformano il continente e creano tensioni”, la censura della libertà di espressione, la repressione dell’opposizione, il crollo della natalità e la perdita delle identità nazionali. Parole dure, certo, ma fondate su una realtà che l’élite europeista preferisce ignorare: dal 2015, l’UE ha accolto milioni di migranti, con impatti sociali esplosivi in città come Malmö o Parigi, dove i quartieri “no-go” sono ormai norma e il risentimento identitario alimenta l’ascesa di partiti sovranisti.

Approviamo questa analisi con allarme, perché Trump non sta inventando scenari apocalittici: sta descrivendo una traiettoria già in atto. La natalità in Europa è crollata sotto i 1,5 figli per donna, un livello demografico da estinzione lenta; le identità nazionali si diluiscono sotto il peso di una multiculturalità forzata che, lungi dall’arricchire, genera ghetti e conflitti culturali. E le migrazioni di massa? Non sono un flusso benefico, ma un’arma asimmetrica: dall’invasione russa in Ucraina ai cartelli messicani, passando per il jihadismo importato, rappresentano minacce ibride che l’UE combatte con retorica umanitaria anziché con muri e rimpatri. La strategia trumpiana, che annuncia la fine dell'”ère des migrations de masse” a livello globale, è un monito: se l’Europa non chiuderà i rubinetti, rischierà di perdere non solo la sua economia – già zavorrata da bollette energetiche folli – ma la sua essenza stessa.

L’allarme si acuisce se si considera il contesto più ampio della NSS. Trump non si limita a criticare: propone un “réajustement” della presenza USA nel mondo, prioritizzando le minacce sul proprio continente – inclusa la “restaurazione della supremazia americana” in America Latina – e riducendo l’impegno in teatri “di importanza relativa diminuita”, come l’Europa orientale. Immaginate: mentre l’UE litiga su quote di asilo e Green Deal punitivi, Washington ritira le truppe dalla NATO, lasciando il continente: siamo come la Britannia quando i Romani si ritirarono nel 410 e i barbari sono già qui. E la reazione europea? Prevedibilmente stizzita. Il ministro degli Esteri tedesco ha già replicato che “Berlino non ha bisogno di consigli dall’esterno”, un’eco di quell’arroganza che ha portato la Germania a chiudere al gas russo fino al suicidio economico.

Noi, dall’Italia, osserviamo questo con un brivido: il nostro Paese, porta d’ingresso del Mediterraneo, ha già pagato un prezzo altissimo – morti, criminalità importata, welfare al collasso. Approviamo Trump perché tocca un nervo scoperto: la sopravvivenza identitaria dell’Europa passa per la fine delle migrazioni di massa, non per l’illusione di un’utopia cosmopolita.

L’allarme è legittimo: se non agiamo ora, con politiche di rimpatrio di massa, incentivi alla natalità e difesa delle frontiere, quel “continente irriconoscibile” descritto dalla Casa Bianca diventerà realtà. L’Italia ha i mezzi ma manca la volontà. Trump ce lo dice chiaro: o ci svegliamo, o spariremo. È un richiamo che non possiamo permetterci di ignorare.

Trump all’Europa: stop immigrazione o fine vostra civiltà ultima modifica: 2025-12-05T19:23:57+00:00 da V
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