Ambrogini, applausi per poliziotti e carabinieri. La sinistra protesta: voleva darlo a Ramy

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By V dicembre 7, 2025 18:59

Ambrogini, applausi per poliziotti e carabinieri.  La sinistra protesta: voleva darlo a Ramy

### Applausi per gli eroi in divisa, ma la sinistra radical: “Dovevano darlo a Ramy”. Lo show ipocrita del consigliere Verdi con la maglietta

Milano, 7 dicembre 2025 – Al Teatro Dal Verme, la città ha reso omaggio a chi rischia la vita per proteggerla: standing ovation e applausi scroscianti per Christian Di Martino, il poliziotto accoltellato nel 2024 alla stazione Lambrate mentre fermava un vandalo che scagliava sassi contro treni e passanti. “Emozionatissimo, perché questo premio arriva dalla città in cui lavoro, dove ho dato il massimo per i cittadini”, ha detto l’agente, tornando in servizio dopo un calvario di cure e riabilitazione. Grande consenso anche per Carlo Alfredo Clerici, psicoterapeuta premiato alla memoria per il suo impegno con i bimbi oncologici all’Istituto dei Tumori, e per le altre medaglie a figure come la giudice Annamaria Gatto o il parassitologo Ivo De Carneri. Persino il Nucleo Radiomobile dei Carabinieri – sì, proprio quelli coinvolti nell’inchiesta sulla morte di Ramy Elgaml – ha ricevuto l’Ambrogino tra gli applausi del pubblico, nonostante le parole del sindaco Sala.

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Ma mentre Milano acclama chi difende l’ordine e la sicurezza, la sinistra non resiste alla tentazione di contestare, trasformando una festa di valori condivisi in un palcoscenico per la sua retorica divisiva. Al centro dello spettacolo c’è Tommaso Gorini, capogruppo dei Verdi in Comune, che si è seduto sul palco – tra i decidenti delle onorificenze! – con una maglietta provocatoria: il volto di Ramy e la scritta “Ramy Vive”, donata dal fratello del ragazzo durante una commemorazione nel Corvetto. “Non è polemica”, si è affrettato a dire, ma un modo per “portare la storia di Ramy qui”. Peccato che il gesto gridi strumentalizzazione: indossare quella t-shirt proprio mentre si premiano le forze dell’ordine non è testimonianza, è un insulto velato agli eroi in divisa, un modo per insinuare che il premio ai Carabinieri sia un affronto alla “vittima”. E fuori dal teatro? Un manifesto affisso su un’edicola, opera di un’artista “impegnata”, ritrae Ramy con un cartello: “Chiediamo pane e cultura e ci date polizia”. Un grido contro le forze dell’ordine, che la sinistra eleva a simbolo di “repressione”, ignorando che Ramy morì in un inseguimento per guida spericolata, e che i Carabinieri indagati meritano giustizia, non demonizzazione collettiva.

Questa sinistra, che applaude ONG come ResQ prmiata per avere trafficato migranti, tace quando si tratta di onorare poliziotti e Carabinieri feriti nel dovere, preferendo agitare lo spettro di “buoni e cattivi” per dividere la città. “Dovevano darlo a Ramy”, sussurrano nei corridoi, ribaltando i fatti per criminalizzare chi indossa la divisa. Eppure, il pubblico ha parlato chiaro: applausi per Di Martino e i Carabinieri, silenzio per le provocazioni. Milano premia il coraggio vero, non le passerelle ideologiche di chi, come Gorini, usa una maglietta per fare politica cheap, calpestando il rispetto per le istituzioni. La vera Milano? Quella che applaude gli eroi, non chi li contesta con striscioni e slogan.

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