UE è l’Impero del Male 2.0 : non va riformata, va abbattuta

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By V dicembre 8, 2025 12:06

UE è l’Impero del Male 2.0 : non va riformata, va abbattuta

### L’Unione Europea è l’Impero del Male Reincarnato: va Annientata, non Riformata

Basta con le mezze misure, basta con le ipocrisie da salotto buono.
L’Unione Europea di oggi non è un esperimento fallito, non è una “bella idea rovinata dai burocrati.
È l’Impero del Male 2.0, la versione digitale, arcobaleno e climatica dell’Unione Sovietica che Ronald Reagan inchiodò nel 1983 con quattro parole diventate storiche: Evil Empire.

Stessi metodi, stessi obiettivi, stessi risultati: schiacciare le nazioni, cancellare le identità, spezzare la volontà dei popoli sotto il tallone di una casta che nessuno ha mai eletto.

L’URSS aveva il Politburo.
L’UE ha la Commissione von der Leyen.
L’URSS aveva il KGB.
L’UE ha il Digital Services Act e le task force contro la “disinformazione”.
L’URSS aveva il Gulag fisico.
L’UE ha il gulag digitale: un tweet sbagliato e sei radiato, demonetizzato, cancellato.
L’URSS mandava i carri armati a Budapest e Praga quando qualcuno osava alzare la testa.
L’UE manda le procedure d’infrazione, taglia i fondi, minaccia di congelare il PNRR se non ubbidisci sul gender, sui migranti o sul divieto di caldaie a gas.

L’URSS mentiva spudoratamente dicendo che il socialismo era il futuro radioso mentre la gente moriva di fame.
L’UE mente spudoratamente dicendo che l’immigrazione di massa è “ricchezza” mentre le nostre città diventano califfati periferici, che il Green Deal crea lavoro mentre chiude fabbriche, che la censura è “protezione della democrazia” mentre imbavaglia chiunque osi dire che il re è nudo.

E la ciliegina arriva proprio in questi giorni, quasi una caricatura grottesca.
Trump e Musk dicono in faccia al mondo: «Questa Unione Europea va abolita, sta uccidendo le nazioni europee».
Chi risponde? Non l’Italia, non la Francia, non la Germania, non uno straccio di governo nazionale.
Risponde il portavoce della Commissione, un signor nessuno chiamato Stano, che con l’arroganza di un segretario del PCUS ringhia: «Sulle nostre regole decidiamo noi».
Noi chi, comrade?
Chi ti ha dato il diritto di parlare a nome di 450 milioni di persone?
Ecco il federalismo sovietico in purezza: un colpo di Stato permanente mascherato da “progetto di pace”.

Questa non è più un’Unione.
È un’occupazione.
Un’occupazione morbida, sorridente, con bandiera azzurra e stelline, ma pur sempre un’occupazione.
E il federalismo è il suo credo totalitario: l’idea demoniaca che le nazioni debbano suicidarsi per far posto a un superstato che odia le radici, la famiglia, la fede, la libertà di pensiero e, soprattutto, odia te che stai leggendo.

Non illudetevi con le favolette meloniane della “riforma profonda” o del “recupero di sovranità dentro l’UE”.
Chi dice queste cose o è complice o è stupido.
Un tumore non si riforma.
Si estrae.
L’Unione Europea federalista non si aggiusta.
Va annientata, smembrata, sciolta, fatta a pezzi fino all’ultimo regolamento, fino all’ultimo eurocrate.

E quando sarà ridotta in cenere, allora sì, potremo sederci tra Stati sovrani e dire:
«Ragazzi, ci serve solo un mercato comune, come la vecchia CEE prima che i federalisti la violentassero».
Niente Parlamento europeo, niente Commissione, niente Corte di Giustizia che gioca a fare il Soviet Supremo, niente moneta unica che strangola il Sud Europa, niente esercito europeo, niente politica estera comune.
Solo Stati liberi che commerciano, cooperano quando gli pare e soprattutto decidono a casa loro chi entra, chi resta, cosa insegnare ai propri figli e come riscaldare le proprie case.

Reagan non chiese a Gorbaciov di “riformare” l’URSS.
Gli disse: «Tear down this wall».
Noi oggi dobbiamo urlare la stessa cosa a von der Leyen, a Macron, a Scholz e a tutti i collaborazionisti del federalismo che abbiamo nel nostro governo:
«Tear down this Evil Empire!»

Perché se l’Unione Sovietica meritava di essere chiamata Impero del Male e di essere distrutta,
questa Unione Europea merita lo stesso marchio infamante e lo stesso destino finale:
la pattumiera della storia.

E il giorno in cui i popoli europei si riprenderanno la loro sovranità,
non festeggeremo la “fine dell’Europa”.
Festeggeremo la liberazione dell’Europa vera: quella delle nazioni, delle cattedrali, delle lingue, delle bandiere, dei confini, delle libertà.
Quella che il federalismo ha cercato di seppellire e che sta per risorgere dalle sue ceneri.

Il conto alla rovescia è iniziato.
E stavolta il Muro lo butteremo giù noi.
A mani nude, se necessario.

UE è l’Impero del Male 2.0 : non va riformata, va abbattuta ultima modifica: 2025-12-08T12:06:34+00:00 da V
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