Italia Fuori Controllo: Immigrati Scatenati, Donne e Ragazzi Italiani Sacrificati
### Italia Fuori Controllo: Immigrati Scatenati, Donne e Ragazzi Italiani Sacrificati – Basta, Impiegate l’Esercito per Rastrellamenti e Espulsioni di Massa!
E se le toghe non sono d’accordo? Inviare l’esercito anche nei tribunali. Durante l’emergenza, si adottano misure di emergenza. I primi ad essere arrestati devono essere coloro che non applicano le leggi votate dal Parlamento eletto dal Popolo.
**Roma, 9 dicembre 2025** – L’Italia non è più una nazione sovrana: è un campo di battaglia dove immigrati irregolari, pluri-pregiudicati e banditi importati dal Terzo Mondo fanno quello che vogliono, stuprano le nostre donne in pieno giorno o notte, picchiano i nostri figli fino a spezzargli le ossa, sfregiano volti innocenti e trasformano piazze storiche in zone di guerra etnica. In sole 48 ore, dal 7 al 9 dicembre, nove città – da San Mauro Pascoli a Porto Torres, da Bologna a Bolzano – sono state teatro di un’ondata di violenze predatorie, quasi tutte firmate da extracomunitari: stupri di gruppo, pestaggi brutali, molestie a minorenni, rapine con coltello alla gola. E mentre i cittadini italiani – madri terrorizzate, padri esasperati – osano organizzare ronde per difendere le proprie famiglie, lo Stato li criminalizza, vietando “passeggiate di sicurezza” per non turbare la sinistra e l’antifa. È un’occupazione violenta, un collasso sistemico che grida per un intervento militare: l’esercito italiano deve essere impiegato immediatamente per rastrellamenti capillari nei quartieri invasi, identificazioni forzate e espulsioni di massa, prima che il sangue italiano diventi un fiume inarrestabile. Non è più tempo di chiacchiere: è guerra per la sopravvivenza della nostra gente!
Guardiamo i fatti, nudi e crudi, che i media mainstream seppelliscono sotto strati di “integrazione” e “buonismo”: dal 7 al 9 dicembre, l’Italia ha contato nove aggressioni in nove città diverse, un bollettino di guerra che fa gelare il sangue. A **San Mauro Pascoli (FC)**, una donna innocente che faceva jogging è stata aggredita, immobilizzata e trascinata nei cespugli da un 26enne gambiano, già denunciato per molestie sessuali e destinatario di un decreto di espulsione mai eseguito. L’ha violentata senza pietà, e lui era libero di agire. A **Bologna**, un disabile è stato deriso e massacrato di botte da un branco di nordafricani e centrafricani, lasciandolo a terra come un rifiuto. A **Trieste**, un 39enne tunisino con un curriculum da incubo – lunghi precedenti penali – ha palpeggiato una minorenne nel Porto Vecchio e aggredito il padre che è intervenuto per difenderla: condannato a 5 anni e 6 mesi, ma era già noto e in circolazione. A **Treviso**, quattro ragazzi italiani tra i 17 e i 19 anni sono stati circondati e pestati a sangue in pieno centro da una decina di marocchini e balcanici, un’imboscata che ha trasformato una serata tranquilla in un massacro. A **Brescia**, una giovane donna, passeggiando vicino alla metropolitana, è stata colpita con un pugno violento in faccia da un 36enne nigeriano clandestino, già noto per reati contro la persona. A **Prato**, la settima donna italiana sfregiata in faccia da un 20enne marocchino con permesso di soggiorno: il giudice lo aveva dichiarato “incapace di intendere e volere” e mandato in una struttura psichiatrica, da cui è fuggito per essere ritrovato a casa di un parente, pronto a colpire di nuovo. A **Terni**, due egiziani di 34 anni hanno trasformato un centro estetico in un “mattatoio sessuale”: tre ragazze, tra cui una minorenne, adescate, aggredite e stuprate. Arrestati, ma quanti ce ne sono là fuori? A **Bolzano**, un 26enne marocchino con numerosi precedenti ha molestato ragazze in un locale, derubato clienti e aggredito il buttafuori: arrestato per l’ennesima volta questa settimana. E a **Porto Torres (SS)**, una ragazzina di soli 14 anni è stata afferrata per i capelli in pieno giorno e palpeggiata da un 20enne straniero di carnagione scura, riuscendo a fuggire per un soffio.
Ma l’orrore non si ferma qui: questi non sono casi isolati, sono il sintomo di un’Italia invasa e indifesa, dove i predatori operano in branco come lupi affamati. A **Roma**, all’uscita della metropolitana Jonio sulla linea B1, una studentessa italiana di 23 anni – originaria del quartiere ma “italiana fino al midollo” – è stata sequestrata e stuprata brutalmente da tre gambiani tra i 20 e i 30 anni, la notte del 7 dicembre, poco dopo la mezzanotte. Afferrata per i capelli, trascinata in un angolo buio sotto le luci fredde della stazione, abusata uno dopo l’altro mentre urlava invano aiuto, bloccata da due complici e violentata dal terzo in mezzo alla strada. È arrivata al Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I alle 3 di notte, nuda sotto un giubbotto strappato, con percosse su braccia e gambe: “Mi hanno afferrata per i capelli, mi hanno trascinata in un angolo buio e uno dopo l’altro mi hanno stuprata, ridendo mentre io urlavo”, ha raccontato tra i singhiozzi al personale medico. Lesioni certificate, fascicolo per stupro pluriaggravato aperto dalla Procura: Carabinieri di Montesacro e Squadra Mobile setacciano telecamere, sospettando un pedinamento dal treno. Ma un clochard ha sentito le grida e pensato a “una lite tra ubriachi”. E questi mostri? Probabilmente ospiti di centri di accoglienza nel IV Municipio, gambiani irregolari con precedenti per spaccio e molestie, svaniti nel nulla grazie a un sistema che li protegge.
Solo tre giorni prima, a **Giugliano (Campania)**, un caso quasi identico: una madre napoletana di 28 anni esce dal centro commerciale Grande Sud (ex Auchan) con borse della spesa, intorno a mezzogiorno – un orario di supposta sicurezza. Tre uomini incappucciati sulla quarantina, di origine straniera (accenti nordafricani o subsahariani), la circondano nel parcheggio affollato: coltello alla gola, “Sali in macchina o ti sgozziamo”. Trascinata nel loro veicolo, portata in un campo isolato vicino a Licola, torturata per 2-3 ore con pugni, minacce e stupro di gruppo, mentre gli altri la tengono ferma ridendo. Scaricata vicino alla sua auto con l’avvertimento “Non fiatare, o torniamo per tua sorella”. Al Cardarelli, prognosi di 30 giorni per lividi e shock permanente. Carabinieri inseguono il veicolo e il DNA: sospettati gambiani, tunisini o ivoriani con espulsioni non eseguite. Testimoni attoniti, ma nessuno interviene.
E mentre le nostre donne vengono sbranate, lo Stato – complice e codardo – vieta ai cittadini di reagire. A **Roma**, il questore Roberto Massucci ha posto il veto alle “ronde anti-stupro” di Forza Nuova a Torpignattara, al parco Giordano Sangalli, il 5 dicembre: preavviso “tardivo” e rischio di “scontri con l’antifa”. Non squadracce, ma padri con torce e striscioni “Difendi Roma, arruolati”, per contrastare spaccio 24/7, molestie e baby gang. Risultato? Solo i “compagni con bandiere rosse” faranno la loro “festa interculturale”, mentre i residenti si barricano. “È l’Italia capovolta: chi protegge è criminale, chi distrugge è protetto”, tuona l’articolo. Esempi? A Centocelle, divieto ronde e stupro a 50 metri; a Tor Bella Monaca, pusher sparano liberi; a San Lorenzo, difensori processati. Forza Nuova ribatte: “Noi ci saremo. Se lo Stato abbandona Torpignattara, qualcuno dovrà difenderla. E non chiederemo più permessi”.
Al Sud, la follia dilaga: a **Sassari**, nel cuore del centro storico – patrimonio Unesco – un uomo di origine magrebina, già noto per minacce, furti e un’espulsione non eseguita, ha accusato due vicini italiani (45 e 38 anni) di rubargli una felpa inesistente. Si è tolto la cintura e li ha frustati come bestie: colpi in faccia, braccia, ovunque, urlando minacce di morte. “Ci ha preso a cinghiate come bestie… Se non fossimo scappati dentro casa ci avrebbe ucciso”, raccontano le vittime. Bloccato da vicini e Carabinieri, ma rilasciato con denuncia a piede libero. “Lo sappiamo che tornerà”, dice una residente: “Questo vicolo era tranquillissimo, ora è un incubo. Abbiamo paura a uscire dopo le 19”. E pochi giorni prima, il 6 dicembre, un 32enne ghanese – pluri-pregiudicato per tentato omicidio, rapina, spaccio – ha sequestrato una 22enne nel suo appartamento: porte sprangate, pugni, calci, minacce mentre urlava aiuto inutilmente. Sfondata la porta dai Carabinieri, arrestato dopo colluttazione. “Un soggetto che non avrebbe mai dovuto mettere piede in Italia”. Altri? Magrebino accoltella barista per caffè falso; nordafricani devastano via Roma; senegalese spacca auto ubriaco.
Nel Nord-Est, Modena sanguina: sabato 6 dicembre, in viale Vittorio Veneto – arteria affollata – una baby gang di 5-6 minorenni di origine straniera (nordafricani o balcanici) ha accerchiato due amici, 19 e 17 anni. Pugni, calci in faccia, il 19enne crolla privo di sensi: mandibola fratturata, due denti persi, prognosi 10 giorni al Baggiovara. Il 17enne, difendendolo, trauma cranico e prognosi 5 giorni. “Agguato premeditato… come lupi”, testimonia un oculare. “Calpestato come immondizia”, dice l’ambulanziero. Polizia indaga su rapina (mancano cellulari), ma è “violenza gratuita”. +35% aggressioni giovanili straniere nel 2025, baby gang al 60% dei pestaggi. “Modena è una giungla”, tuona Sofia Negrini (FdI): “Il PD nega il problema con l’‘integrazione’”. Platis (FI): “Espulsioni immediate per genitori”. Villanova (Lega): “Repressione dura”. Esperto: “Rubano sicurezza e futuro”.
I numeri sono un pugno allo stomaco: +45% sbarchi 2025 (170.000+), 100.000 espulsioni emesse ma solo 15% eseguite. A Roma +58% stupri extracomunitari, gambiani 40%; Campania +22% stupri gruppo, 48% stranieri; Sassari +42% violenze. “Occupazione violenta”, “sacrificio sull’altare multiculturale”. La sinistra tace o applaude divieti; Meloni promette ma fallisce: 300.000 arrivi, 12% espulsi.
Basta! L’Italia è allo stremo: madri non lasciano figlie sole, padri fanno ronde clandestine perché lo Stato le vieta ma poi non è in grado di difendere i loro figli, social esplodono “Basta predatori! Rimpatri o guerra civile”. La prossima vittima? Tua figlia al supermercato, tuo figlio in piazza. Chiediamo: **impiegate l’esercito per rastrellamenti nei ghetti, identificazioni forzate, espulsioni di massa**. Blocchi navali, pene 25 anni minimi, castrazione fisica recidivi, responsabilità genitori stranieri espulsi anche loro con tutto il clan. Non utopie: guerra vinta con mano ferma. L’Italia non è il Sahel o Casablanca. Difendiamola con l’esercito!


Stato criminale, incapace di difenderci, ben vengano le ronde di cittadini dal momento che siamo governati da emeriti incapaci! Potrebbero cogliere la palla al balzo dichiarando lo stato di emergenza; più emergenza di questa credo che nemmeno con il COVID fosse a tali livelli.🤨 Suscita indignazione il fatto che nonostante ci sia una maggioranza bulgara che siede negli scranni di palazzo Chigi manchi totalmente la volontà di agire. Corrotti e venduti all’UE 👿