Sequestrata, Frustata e Torturata per Ore da Africano: il Video inviato alla Mamma

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By V dicembre 10, 2025 12:38

Sequestrata, Frustata e Torturata per Ore da Africano: il Video inviato alla Mamma

Brutte novità sullo stupro di Sassari.

### Sassari, l’Inferno del Ghana in Casa Nostra: 20enne Sequestrata, Frustata e Torturata per Ore da un Mostro 33enne Già Conosciuto – Il Video Shock Inviato alla Madre per Estorsione, l’ennesimo Grido contro l’Invasione che Sta Macellando le Nostre Figlie

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**Sassari, 10 dicembre 2025** – Quanto sangue innocente dovrà ancora scorrere nei vicoli della nostra Sardegna prima che il governo capisca che l’immigrazione selvaggia non è un “fenomeno complesso”, ma una piaga biblica che sta divorando vivi i nostri giovani? Venerdì 5 dicembre, nel cuore del centro storico di Sassari – quel dedalo di stradine che un tempo era sinfonia di famiglie e tradizioni millenarie – una 20enne sassarese, una figlia della nostra terra, è stata trasformata in un punching ball umano da un 33enne ghanese, un pluri-pregiudicato che le forze dell’ordine conoscevano come le loro tasche. Sequestrata, frustata con crudeltà sadica, torturata per ore in un appartamento angusto, picchiata fino a ridursi a un ammasso di lividi e urla soffocate: e per cosa? Per un presunto “debito” di droga da 600 euro, estorto alla madre con un video da brividi, un filmato da mattatoio che immortala la figlia al suolo, ferita e implorante, mentre il mostro ringhia minacce di morte. “Guardate cosa succede a chi non paga”, sibila lui nel video, un messaggio che ha squarciato il cuore di una famiglia italiana e acceso i riflettori su un sistema che scarica criminali africani nelle nostre città, lasciandoli liberi di seminare terrore. Arrestato in flagranza dai Carabinieri – per miracolo, grazie a una vice brigadiere che ha ricevuto il video dalla madre – il ghanese è ora a Bancali, con accuse da ergastolo: sequestro a scopo di estorsione, tortura, lesioni e spaccio. Ma quante altre 20enni dovranno implorare pietà prima che Roma chiuda i porti e rimpatri questi animali in catene?

I fatti, emersi dalle indagini della Procura di Sassari e confermati da *La Nuova Sardegna* e *Sassari Oggi*, sono un incubo che fa rabbrividire anche i più duri. La giovane, una 20enne sassarese di cui non riveliamo il nome per proteggerla dal linciaggio mediatico, era stata “accolta” settimane prima dal suo aguzzino – un 33enne originario del Ghana, con un curriculum da incubo: tentato omicidio, rapina, resistenza a pubblico ufficiale, spaccio cronico – dopo averlo incontrato per strada in una di quelle “amicizie” nate dal degrado che il buonismo multiculturale ci impone. Lui, un “profugo” con permesso umanitario che avrebbe dovuto proteggerlo, non una licenza per delinquere, l’ha attirata nel suo appartamento in vicolo Bertolinis, un budello buio del centro storico dove le urla si perdono tra i muri antichi. Lì, venerdì pomeriggio, è scoppiato l’inferno: l’ha sequestrata, privata della libertà per ore, frustandola con una cintura cosparsa di limone per amplificare il dolore – un trucco sadico da manuale dei torturatori subsahariani. Pugni, calci, insulti razziali contro la “ragazza bianca che deve pagare”: la 20enne, ridotta a un fagotto di terrore, ha urlato invano mentre lui la filmava con uno dei suoi quattro cellulari sequestrati. Non contenti, ha chiamato la madre: “Paga 600 euro o la ammazzo, guarda tua figlia”. E le ha inviato il video: la figlia al suolo, ferita, implorante, con le sue urla in sottofondo come colonna sonora di un film dell’orrore. La madre, sconvolta, ha girato il filmato a una conoscente vice brigadiere dei Carabinieri, libera dal servizio: in un’ora, la Sezione Radiomobile e quella Operativa hanno sfondato la porta, salvando la ragazza e arrestando il mostro in flagranza.

Trasferita d’urgenza al Santissima Annunziata, la 20enne ha una prognosi di 30 giorni: lividi multipli, traumi cranici, ferite da frusta che segneranno la pelle e l’anima per sempre. Durante la perquisizione, i Carabinieri hanno trovato marijuana, cocaina, 440 euro in contanti – provento illecito – e quei quattro telefoni, inclusi quello del video. Il gip Gian Paolo Piana ha convalidato l’arresto l’8 dicembre, dopo un interrogatorio dove il ghanese ha minimizzato: “Solo uno schiaffo e un colpo di cintura, lei era lì in attesa della madre”. Bugie patetiche, smontate dal video e dalle ferite: “Condotta spregiudicata e crudele”, ha sentenziato il giudice, confermando la custodia cautelare. Ma questo non basta: il 33enne era già noto, con precedenti che gridano “pericolosità sociale”. Perché era libero? Perché l’Italia, con i suoi porti spalancati e i rimpatri al 12%, lo ha scaricato qui come una bomba a orologeria.

Questo non è un “caso isolato”: è l’ennesimo capitolo di un bollettino di sangue che infiamma la Sardegna e l’Italia intera. Solo pochi giorni fa, a Sassari, un altro ghanese di 32 anni – pluri-pregiudicato per tentato omicidio e rapina – ha sequestrato una 22enne nel suo appartamento: porte sprangate, pugni, calci, minacce mentre lei urlava aiuto ai vicini (che non hanno mosso un dito). Sfondata la porta dai Carabinieri, arrestato dopo colluttazione. E a Roma? La studentessa di 23 anni stuprata da tre gambiani alla metro Jonio, trascinata e abusata in gruppo; il 26enne gambiano di Tor Tre Teste che violenta una 60enne strafatto di crack, dopo averne già abusato un’altra; i tre marocchini che stuprano una 18enne in auto a Tor Tre Teste. Nove violenze in 48 ore in nove città: gambiani che violentano jogger, tunisini che palpeggiano minorenni, marocchini che sfregiano donne. +58% stupri extracomunitari a Roma, +42% a Sassari: numeri che il Viminale nasconde sotto il tappeto del “buonismo”.

La rabbia esplode: “Le donne hanno il sacrosanto diritto di sentirsi al sicuro”, tuona Mariacristina Masi di FdI, mentre CasaPound grida “Immigrazione incontrollata!”. Alessio D’Amato di Azione: “Incrementare la sicurezza nelle metro!”. Ma parole al vento: Gualtieri spende 400.000 euro per ospitare gratis migranti nelle case romane, definendo “stupidi” chi dice no. E il governo Meloni? Promette “stop agli sbarchi”, ma ne arrivano 300.000, con solo il 12% espulso. Questo ghanese a Sassari non era un “profugo”: era un criminale seriale che ha torturato una nostra figlia per 600 euro di crack.

Basta esperimenti sociologici falliti. Chiediamo: esercito nei ghetti per rastrellamenti, espulsioni di massa offshore, pene capitali per torturatori stranieri, revoca permessi umanitari al primo reato. La madre di questa 20enne ha visto il video della figlia frustata: quante altre mamme dovranno piangere prima che l’Italia si svegli? Sassari non è Accra. Difendiamola, o per essa. Altrimenti, la prossima cintura cosparsa di limone la sentirà tua figlia.

Sequestrata, Frustata e Torturata per Ore da Africano: il Video inviato alla Mamma ultima modifica: 2025-12-10T12:38:34+00:00 da V
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By V dicembre 10, 2025 12:38
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2 Comments

  1. lorenzoblu dicembre 10, 13:14

    la droga fa male!

    e …KaTzzi sua

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    • Ul Gigi da Viganell dicembre 10, 14:10

      Concediamole una seconda possibilità: facciamola vedere alle altre cretine e chiediamo loro se veramente credono che quella sorte non le sfiorerà nemmono.
      E dopo che se ne vadano affanculo con i loro Cellulari portatori di Verità cui credere…
      Il baluba, invece, lo avete già impiccato, vero? 😈

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