Trump promuove l’Italexit: Italia libera dalla Ue

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By V dicembre 10, 2025 16:55

Trump promuove l’Italexit: Italia libera dalla Ue

### Trump Benedice l’Italexit: “Salvate Roma dall’Ue” – E Ha Ragione, È Ora di Spezzare le Catene Federaliste

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**Roma, 10 dicembre 2025** – Donald Trump non è solo un uragano politico: è il vento fresco che squarcia le nubi tossiche del declino europeo. Nella versione estesa della sua National Security Strategy (NSS), visionata da *Defense One* e trapelata come un monito divino, Washington indica l’Italia – insieme a Polonia, Ungheria e Austria – come un faro da “salvare” dall’abbraccio letale dell’Unione Europea. Non è un’interferenza: è una liberazione. “Collaborare maggiormente” con questi Stati per “renderli di nuovo grandi”, puntando su partiti e figure che difendano la sovranità nazionale e i “modi di vita europei tradizionali”, purché filoamericani. Tradotto: Trump sta offrendo all’Italia la chiave per l’Italexit, un’uscita secca da un carrozzone federalista che ci strangola con quote migranti, bollette folli e censura digitale. E noi, qui a Roma, dovremmo non solo applaudire, ma accelerare: l’Italia deve uscire dall’Ue, prima che Bruxelles ci seppellisca sotto il peso della sua utopia totalitaria.

Il documento, un tomo da brividi che va oltre le 33 pagine pubbliche rilasciate giovedì dalla Casa Bianca, non è un semplice memorandum: è un manifesto per il “Make Europe Great Again”, un controveleno all'”effacement civilisationnel” che Trump diagnostica con spietata lucidità. L’Europa, scrive, è un continente in putrefazione: “decadenti Paesi e leader deboli” intrappolati in “governi di minoranza instabili” che calpestano la democrazia sopprimendo l’opposizione, mentre la maggioranza dei cittadini brama pace ma è zittita da élite woke. Sull’Ucraina, Trump non le manda a dire: “Una cessazione delle ostilità rapida” per stabilizzare economie europee in crisi, prevenire escalation e ristabilire “stabilità strategica con la Russia”, permettendo una ricostruzione che salvi Kiev come Stato vitale. Basta con l’illusione atlantista: Washington si ritira dal ruolo di “poliziotto del mondo”, lasciando l’Europa a cavarsela da sola – o meglio, a scegliere tra l’asfissia ueista e la rinascita nazionale.

E qui entra l’Italia, citata esplicitamente come vittima designata da “salvare”. Con la destra al governo, Roma è già un avamposto della resistenza. Ma non basta: l’Nss trumpiana vede in noi – come in Orbán, Morawiecki e Kurz – i semi di un revival, da coltivare con “sostegno a partiti patriottici” che promuovano “sovranità e tradizioni”. Immaginate: aiuti militari bilaterali, accordi energetici con gli Usa che bypassano Bruxelles, un’alleanza atlantica 2.0 dove l’Italia conta come nazione, non come provincia. Trump non “interferisce”: benedice chi resiste al Pensiero Unico, quel cocktail velenoso di multiculturalismo forzato, russofobia ideologica e centralismo berlinese che ha reso l’eurozona una trappola per i popoli.

Appoggiamo questa strategia con entusiasmo feroce, perché è il bisturi che ci serve per incidere il tumore ueista. L’Ue non è un’unione: è un impero soft, un’URSS arcobaleno dove la Commissione non eletta impone sanzioni che ci costano 100 miliardi annui in energia, quote migranti che sommergono Lampedusa (300mila sbarchi con l’amica di Ursula, record storico), e un Digital Services Act che minaccia di multare X per “disinformazione” mentre Musk – eroe trumpiano – difende la libertà di parola. Trump ha ragione: senza un cambio di rotta, “alcuni Stati non saranno più sostenibili”. L’Italia, con il suo debito al 140% del PIL e una natalità sotto l’1,2, è sull’orlo: l’euro ci lega mani e piedi, il Patto di Stabilità ci impone austerity eterna, mentre Germania e Francia dettano legge. Uscire significa libertà: lira sovrana per svalutazioni competitive, confini nostri per fermare l’invasione africana e islamica, politiche familiari per invertire il declino demografico.

Le reazioni dall’Europa? Un circo grottesco. L’AfD tedesca esulta: “Un potente aiuto per la legittimazione”, dicono i falchi di Berlino, che vedono in Trump la fine dell’ostracismo contro i sovranisti. In Francia, il Rassemblement National di Le Pen è cauto – Trump è “impopolare” tra i transalpini, ammette *Politico* – ma il sottotesto è chiaro: Marine sogna un Frexit che riecheggi l’Italexit, per un’Europa confederale, non federalista. Altrove, backlash prevedibili: *Time* parla di “ostilità ideologica” verso l’Europa, il *New York Times* di un “ritiro americano” che lascia il continente “a un bivio strategico”. Ma è ipocrisia: mentre Scholz e Macron balbettano di “autonomia strategica”, l’Nss smaschera la loro debolezza – governi minoritari che “calpestano principi democratici” per imporre una pace illusoria in Ucraina, dove Zelenskyy governa senza elezioni da anni.

Italia, è il momento. Meloni ha già flirtato con l'”Europa delle patrie” quando ancora non si era persa nelle poltrone di Roma: usiamo il vento trumpiano per spingere l’Italexit. Immaginate un referendum nel 2026, come il Brexit che ha liberato Londra: uscita dall’euro, ripresa di competenze su immigrazione e bilancio, alleanze bilaterali con Washington e Mosca per gas e difesa. Il Cremlino gongola – Peskov ha già detto che l’Nss è “in linea con Mosca” – è un’opportunità: pace in Ucraina significa fine delle sanzioni che ci dissanguano, e un’Italia sovrana che tratta da pari con Putin, non da vassallo di Bruxelles.

Trump non ci “allontana” dall’Ue: ci lancia un’ultima ciambella a cui aggrapparci. La sua strategia è un faro per i popoli oppressi dal federalismo: coltivate la resistenza, dice, sostenete i patriottici, rendete l’Europa grande di nuovo. Italia, esci ora. O il declino che Trump profetizza – civiltà cancellata, nazioni insostenibili – sarà il tuo epitaffio. Ascoltiamo il profeta d’Oltreatlantico: è ora di dire addio a Bruxelles e tornare padroni in casa nostra.

Trump promuove l’Italexit: Italia libera dalla Ue ultima modifica: 2025-12-10T16:55:13+00:00 da V
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By V dicembre 10, 2025 16:55
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1 Comment

  1. Kurly dicembre 10, 17:35

    Lo facessero sto referendum, credo che l’affluenza per temi di tal portata salirebbe a livelli plebiscitarii, ma come al solito frenerebbero per la sua attuazione.

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