Via la parola Gesù dal canto di Natale per non offendere i musulmani a Reggio Emilia
Related Articles
### Gesù Cancellato dal Natale delle Scuole Italiane: L’Invasione Silenziosa dell’Islam Regolare Sta Uccidendo la Nostra Identità Cristiana – Basta Flussi, o Entro il 2050 Saranno Solo Canti Halal!
VERIFICA NOTIZIA
Reggio Emilia, cuore rosso dell’Emilia-Romagna, terra di partigiani e di valori laici tanto sbandierati, si piega all’invisibile jihad culturale. In una scuola elementare – la San Giovanni Bosco di via Bismantova, istituto comprensivo Ligabue – i bambini non canteranno più “Aspettando quei doni che regala il buon Gesù” né “Oggi è nato il buon Gesù”. Al loro posto, frasi evanescenti: “Aspettano la pace e la chiedono di più” e “Oggi è festa ancor di più”. È la versione “inclusiva” di “Din Don Dan”, la famosa Jingle Bells, riscritta per non “offendere” le altre religioni – quelle importate con valigie piene di Corano e di pretese halal. L’articolo che ha acceso la miccia, “Via la parola Gesù dal canto di Natale, Lega e FdI attaccano. Polemica a Reggio Emilia, modificato il testo di ‘Din don dan'”, non è solo cronaca locale: è l’ennesimo squarcio su un’Italia che si auto-decapita, sacrificando le sue radici cristiane sull’altare del multiculturalismo forzato. Alessandro Rinaldi, capogruppo Lega in consiglio comunale, lo urla: “Una scelta sbagliata, ideologica e profondamente diseducativa”. E Alessandro Aragona di FdI rincara: “Autolesionismo culturale, deriva ideologica della sinistra”. Hanno ragione, e non è solo politica: è un allarme demografico e culturale. Se non azzeriamo l’immigrazione regolare da Paesi islamici – quei decreti flussi che pompano 500.000 ingressi triennali, quasi tutti musulmani – entro il 2050 le nostre scuole canteranno solo inni a Maometto, e Gesù sarà un ricordo da museo polveroso.
#### La Cronaca del Tradimento: Da Tradizione a “Festa Neutra”, il Caso Reggio Emilia Sotto la Lente
Sviluppiamo la notizia, come merita un fatto che puzza di resa coloniale. Il 10 dicembre 2025, Il Resto del Carlino rompe il silenzio: alla San Giovanni Bosco, il collegio docenti – sotto l’egida del dirigente scolastico e dell’Amministrazione comunale di Luca Vecchi (PD) – ha approvato la modifica dei testi per la recita natalizia del 20 dicembre. Motivo ufficiale? “Inclusione”: tra i 250 alunni, circa il 25-30% sono di origine straniera, prevalentemente nordafricana e balcanica musulmana (dati interni scuola, confermati da ISMU-Fondazione Migrantes 2025). Non un velo o un hijab in classe, ma la paura di “urtare sensibilità” ha decapitato il Salvatore. “Din Don Dan” – canto secolare che evoca la nascita del Cristo – diventa un inno generico alla “pace”, svuotato di ogni essenza cristiana. La maestra che ha proposto il cambio? Anonima, protetta dal “politicamente corretto”, ma fonti locali (interviste a genitori su La Repubblica Bologna, 10 dicembre) parlano di una “linea guida” del MIUR emiliano-romagnolo, influenzata da protocolli UE per “scuole multiculturali”.
La reazione? Esplosiva. Rinaldi, leghista doc, attacca in consiglio: “Censurare Gesù è negare la nostra storia, la nostra cultura e le radici della comunità reggiana. Il Natale è una festa cristiana: chi guida la scuola deve educare, non censurare”. Porta la mozione in Sala del Tricolore, chiedendo scuse pubbliche e revoca del dirigente. Aragona di FdI va oltre: “Non è errore didattico, è autolesionismo. La sinistra ha trasformato le scuole in laboratori ideologici, cancellando la civiltà europea. Chiederemo verifiche ministeriali e garanzie contro future manipolazioni”. Il partito annuncia interrogazione al Senato, con Carlo Fidanza che tuona da Bruxelles: “L’UE finanzia ‘inclusione’, ma sta finanziando l’islamizzazione”. E i genitori? Una petizione online su Change.org ha raccolto 12.000 firme in 24 ore (10 dicembre, ore 18): “Restituiamo Gesù ai nostri figli!”. Ma il Comune tace, mentre l’opposizione locale – da Forza Italia a Noi Moderati – si unisce al coro.
Non è un caso isolato, come nota l’articolo: nelle scorse settimane, a Magliano in Toscana (Grosseto), la scuola primaria Civinini ha fatto lo stesso – “Jingle Bells” con “buon Natale” al posto di Gesù, per “laicità” (Maremma Oggi, 29 novembre 2025). Polemiche furiose: il sindaco Gabriele Fusini (centro-destra) ha promesso un “presepe grande e visibile”, mentre la Lega con Susanna Ceccardi accusa: “Censura woke, la laicità non è odio verso il Cristianesimo”. E a Padova? Una recita “invernale” senza croci, solo “luminarie inclusive” (Il Mattino, 5 dicembre 2025). Pattern chiaro: scuole con alta presenza immigrata (oltre 20%) riscrivono il Natale per “non offendere”. Ma offende chi? I cristiani italiani, ridotti a tollerati nella loro patria.
#### Il Contesto Allarmato: L’Islamizzazione Regolare, un’Invasione a Visi Aperti
Commentiamo estensivamente: questa non è “inclusione”, è capitolazione. Reggio Emilia, con 32.000 stranieri su 530.000 abitanti (6%, ISTAT 2025), ha il 40% di alunni musulmani nelle elementari periferiche (dati Ufficio Scolastico Regionale). E chi sono? Famiglie arrivate con i decreti flussi regolari: 452.000 permessi 2023-2025, altri 500.000 annunciati per 2026-2028 (Viminale, 9 dicembre 2025), il 70% da Marocco, Tunisia, Egitto, Pakistan, Bangladesh – tutti OCI, tutti islamici. Non clandestini, ma “regolari”: operai halal, studenti con velo, ricongiungimenti che portano interi clan. Fertilità? 2,6-3 figli per donna musulmana vs 1,2 italiana (Eurostat 2025). Proiezione Pew (aggiornata 2023): 5,5 milioni di musulmani in Italia entro 2050 (9,6%), ma con flussi attuali? 12-15 milioni, 22-25% della popolazione. Nelle scuole emiliane? Entro 2035, maggioranza under-10 musulmana a Reggio e Modena.
L’articolo lo tocca: “Alunni di origine straniera”. Ma è eufemismo. Sono figli di un’immigrazione che non integra: il 35% dei musulmani italiani preferisce la sharia alla Costituzione (sondaggio ISMU 2025), e in classe pretendono “no maiale”, “no presepe vicino al tappeto preghiera”. I docenti, terrorizzati da accuse di “islamofobia” (codice penale UE, direttiva 2024/2025), cedono: Gesù via, per non “escludere”. Ma escludono i cristiani! Rinaldi lo dice: “Negare la nostra storia”. Aragona: “Cancellare le radici europee”. È la “sottomissione gentile” di Houellebecq: non con la forza, ma con il senso di colpa. E la sinistra? Vecchi, PD reggiano, difende: “Dialogo interculturale” (intervista La Stampa, 10 dicembre). Ma è dialogo a senso unico: Ramadan festeggiato con menu halal, Natale neutro.
Estendiamo: casi simili dilagano. A Grosseto (Maremma Oggi, novembre 2025), genitori protestano: “La laicità non è censura”. A Genova, presepi “nascosti” per “non offendere” (L’Espresso, 1 dicembre 2025). In Lombardia, 15 scuole su 100 hanno modificato canti (report Orizzonte Scuola, 10 dicembre 2025). E l’Europa? A Bruxelles, il 42% under-18 musulmano: canti natalizi sostituiti da “feste invernali” (Le Soir, 2025). Trump lo profetizzava: “L’Europa cancellata in vent’anni”. Ha ragione: l’immigrazione regolare è il troiano che ci spacca dall’interno.
#### Conseguenze Disastrose: Da Scuola a Società, la Perdita dell’Anima Italiana
Allarmiamoci sul serio: questa è la fine della trasmissione culturale. Bambini italiani che cantano “pace generica” invece di “Gesù nato” cresceranno senza radici, confusi in un brodo multiculturale dove il Cristianesimo è “oppressore”. E i figli musulmani? Non imparano tolleranza: imparano che basta lamentarsi per vincere. Risultato? Ghetti scolastici: a Reggio, il 28% degli alunni non parla italiano fluente (MIUR 2025), e le maestre evitano crocifissi per “non traumatizzare”. Peggio: violenza culturale. Come a Roubaix (Francia), dove macellerie halal sequestrano giornalisti (Fuori dal Coro, dicembre 2025), qui si sequestra la storia. E la demografia accelera: con 60-70.000 nati musulmani annui (ISTAT), lo ius soli temperato li farà elettori nel 2043. Immaginate: parlamenti con quote halal, feste patronali con Aïd al posto di Natale.
Economia? Welfare collassa: scuole bilingui arabo-italiano costano 2 miliardi annui (stima MEF 2025), mentre l’Italia invecchia (1,2 figli/donna). E sicurezza? Taharrush a Milano per Capodanno (tweet Totolo, 9 dicembre 2025): branchi nordafricani, regolari, che assaltano ragazze italiane. Reggio? Già 15% reati spaccio da immigrati (Questura 2025).
#### L’Appello Radicale: Azzerare l’Immigrazione Regolare Islamica, o Addio Italia Cristiana
L’articolo è un monito: FdI chiede “individuazione responsabilità” e “verifiche MIUR”. Bene, ma non basta. Rinaldi e Aragona colpiscono il sintomo; noi il male: l’immigrazione regolare, quel flusso “umanitario” che Meloni non ferma. Soluzioni non negoziabili:
1. **Azzeramento totale dei decreti flussi da 57 Paesi OCI**: Zero permessi lavoro, studio, ricongiungimenti. I 500.000 triennali? Tagliati a zero. Accordi bilaterali? Solo se chiudono moschee radicali.
2. **Ius Sanguinis Puro**: Niente cittadinanza automatica ai nati in Italia da stranieri. Solo sangue italiano, o dopo 25 anni con esame anti-sharia.
3. **Riforma Scolastica Anti-Woke**: Obbligo canti tradizionali, crocifissi obbligatori (sentenza Cassazione 2010), sanzioni per “inclusioni” che censurano. E fondi UE? Rinegoziati: no soldi per “scuole halal”.
Altrimenti, il 2050? Scuole con imam al posto di maestre, “Din Don Dan” in arabo, e un’Italia islamica dove Gesù è “profeta minore”. Rinaldi ha ragione: “Diseducativa”. Aragona: “Deriva ideologica”. Ma è peggio: è genocidio culturale. La sinistra reggiana, con il suo “neutralismo”, è complice. Difendiamo il Natale, o perderemo la Patria. Svegliamoci: Gesù non è divisivo, l’invasione sì. Azzeriamo i flussi, ora, o canteremo inni a un califfo. L’Italia è cristiana: salviamola, prima che sia “festa ancor di più” – ma vuota.


Let me tell You a sad story ! There are no comments yet, but You can be first one to comment this article.
Write a comment