Molestatore africano di bambine in “località protetta” per difenderlo dai cittadini italiani

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By V dicembre 11, 2025 21:35

Molestatore africano di bambine in “località protetta” per difenderlo dai cittadini italiani

### Porto Torres, linciaggio sfiorato per lo stupratore algerino appena scarcerato: lo Stato lo nasconde in una località protetta

Porto Torres, 11 dicembre 2025 – La rabbia è esplosa martedì sera in pieno centro a Porto Torres. Un 26enne algerino, accusato di aver molestato sessualmente una ragazza di 14 anni e almeno altre due minorenni nei giorni precedenti, è stato circondato e aggredito da una folla inferocita di cittadini esasperati. L’uomo era stato fermato dai Carabinieri subito dopo le denunce, ma – incredibilmente – era stato rimesso in libertà in attesa di convalida, senza neppure il divieto di avvicinamento alle vittime.

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Appena la notizia del rilascio si è diffusa, decine di persone (genitori, amici delle ragazzine, semplici residenti stufi di subire) lo hanno individuato in strada e hanno iniziato a colpirlo con calci, pugni e bastoni. Solo l’intervento in massa dei Carabinieri ha evitato il linciaggio: i militari hanno fatto scudo con i propri corpi e, a fatica, hanno caricato il 26enne su un’auto di servizio portandolo via tra gli insulti e le bottigliate della folla.

E qui arriva il colmo dello scandalo: invece di riportarlo in cella di sicurezza o di procedere immediatamente all’espulsione (l’algerino è irregolare sul territorio nazionale), lo Stato italiano lo ha trasferito in una località protetta segreta, a spese dei contribuenti, per «garantirne l’incolumità». Tradotto: lo stesso Stato che non è riuscito a proteggere delle bambine di 14 anni dalle sue mani, ora spende soldi pubblici per proteggere lui dalla giusta rabbia popolare.

Le vittime, intanto, continuano a vivere nel terrore. Altre due ragazz che avevano denunciato di essere state seguite e palpeggiate dallo stesso soggetto nei giorni scorsi hanno riconosciuto il molestatore dalle foto diffuse sui social. «Ci guarda, ci segue, ci tocca e poi lo lasciano libero», ha scritto una delle ragazzine su TikTok prima che il video venisse rimosso. I genitori sono fuori di sé: «Se lo Stato non ci protegge, ci pensiamo noi», è stato il grido che ha accompagnato il tentato linciaggio.

La vicenda ha fatto esplodere un caso politico nazionale. Il sindaco di Porto Torres ha convocato d’urgenza un Consiglio Comunale straordinario per discutere di sicurezza, mentre Fratelli d’Italia e Lega chiedono le dimissioni del prefetto e l’intervento immediato del Ministro Piantedosi. «È inaccettabile che uno stupratore seriale di bambine venga rimesso in strada e poi protetto con i soldi degli italiani», attacca il deputato sardo Salvatore Deidda (FdI). «Questi non sono “episodi isolati”: è l’ennesima prova che l’immigrazione clandestina porta violenza e che la magistratura buonista sta consegnando le nostre città alla delinquenza straniera».

Intanto a Porto Torres la tensione rimane altissima. I cittadini hanno annunciato una fiaccolata per domani sera «per le nostre figlie» e nessuno esclude che, se il 26enne dovesse tornare in circolazione, la prossima volta i Carabinieri potrebbero non arrivare in tempo.

Una domanda rimane sospesa nell’aria, sempre più pesante: fino a quando lo Stato continuerà a proteggere i carnefici invece delle vittime?

Molestatore africano di bambine in “località protetta” per difenderlo dai cittadini italiani ultima modifica: 2025-12-11T21:35:01+00:00 da V
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