Trump lancia la ‘Gold Card’: migranti dovranno pagare 1 milione per entrare in USA
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# Trump rovescia il paradigma: immigrati pagano per entrare negli USA, mentre in Italia paghiamo pensioni a chi non ha mai versato un centesimo
Deve entrare – pochi – chi paga e chi serve a noi. Siamo noi a comandare, non chi entra. Questo insegna Trump.
In un mondo dove le politiche migratorie sembrano un eterno braccio di ferro tra sovranità nazionale e globalismo, Donald Trump ha deciso di giocare la carta dell’audacia economica. Con il lancio della tanto attesa “Trump Gold Card”, il presidente USA ha inaugurato un sistema che capovolge completamente il paradigma dell’immigrazione: non più sussidi statali per i nuovi arrivati, ma un biglietto d’ingresso a pagamento, con un costo di un milione di dollari per un visto in tempi record. Un modello che premia il capitale e l’utilità per l’economia americana, mentre dall’altra parte dell’Atlantico, in Italia, il contribuente si fa carico di miliardi di euro in pensioni assistenziali per immigrati che non hanno mai lavorato un giorno nel Paese. È il momento di confrontare questi due approcci opposti e chiedersi: chi ha ragione, e chi sta perdendo di più?
### La “Gold Card” di Trump: un visto d’oro per i ricchi, un affare per l’America
Mercoledì 10 dicembre, il sito trumpcard.gov è andato online, aprendo le porte a un programma che Trump aveva annunciato mesi fa come una “rivoluzione nell’immigrazione”. Per 15.000 dollari di fee di elaborazione iniziale, più un “contributo” (o “dono”, come lo chiama l’amministrazione) di un milione di dollari, i richiedenti stranieri ottengono un visto EB-1 o EB-2 accelerato, che concede residenza permanente negli Stati Uniti. Le aziende, dal canto loro, possono sponsorizzare dipendenti per due milioni di dollari. E non è finita: è già in arrivo la “Trump Platinum Card” da cinque milioni, che permette soggiorni fino a 270 giorni l’anno senza tassazione sul reddito estero.
L’idea, firmata con un ordine esecutivo a settembre 2025, modifica il programma EB-5 esistente, focalizzandosi su investitori e talenti “straordinari” che portano benefici tangibili all’economia USA. “Portare miliardi di dollari al Tesoro, per fare cose positive per il Paese”, ha dichiarato Trump ai reporter, enfatizzando come il programma attragga “imprenditori di successo, investitori e uomini d’affari”. Il segretario al Commercio Howard Lutnick ha già rivelato che 10.000 persone si sono pre-registrate, prevedendo “migliaia di vendite” e “miliardi in entrate” per ridurre il debito nazionale.
Critici, soprattutto democratici e attivisti immigrati, gridano allo scandalo: “Un sistema a due livelli che favorisce i ricchi”, lamentano, mentre l’amministrazione Trump intensifica le deportazioni di massa per irregolari. Ma i numeri parlano chiaro: in un’era di deficit cronici, questa è immigrazione che genera ricchezza, non costi. Niente welfare immediato, niente percorsi gratuiti: solo chi contribuisce entra. Un rovesciamento totale rispetto al passato.
### L’Italia: 1,7 miliardi di euro “regalati” a chi non ha mai versato contributi
E ora voliamo a Roma, dove il paradigma è l’esatto opposto. Secondo un’inchiesta di VoxNews del 4 dicembre, nel 2024 l’Italia ha erogato **194.986 pensioni assistenziali a stranieri che non hanno mai lavorato nel Paese né versato un solo euro di contributi previdenziali**. Parliamo dell’assegno sociale, una prestazione minima per chi è in condizioni di indigenza, ma con regole asimmetriche che fanno infuriare i contribuenti italiani.
L’importo medio? Tra i 520 e i 780 euro netti al mese, con una stima conservativa di 700 euro. Moltiplicato per 12 mesi e per i beneficiari, il costo totale schizza a **circa 1,7 miliardi di euro all’anno**. Per capirci: è come se ogni italiano pagasse 28 euro l’anno per mantenere pensionati che non hanno mai contribuito al sistema. E il trend è esplosivo: nel 2015 i beneficiari erano solo 68.000, un +187% in nove anni, triplicati grazie a flussi migratori e normative permissive.
La “discriminazione al contrario” è lampante: un italiano deve avere almeno 67 anni e 20 anni di contributi (o un ISEE sotto i 6.947 euro) per accedere all’assegno sociale. Uno straniero? Basta aver risieduto legalmente per 10 anni, senza alcun requisito contributivo. VoxNews lo chiama “suicidio nazionale”: “Siamo il bancomat d’Europa, una vergogna assoluta”. Nessuna citazione ufficiale, ma il tono è chiaro: non è carità, è un abuso che penalizza i lavoratori italiani, già schiacciati da tasse record.
### Due mondi, due filosofie: chi paga il prezzo dell’ingenuità?
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Il contrasto è surreale. Negli USA, Trump trasforma l’immigrazione in un business model: i ricchi pagano per entrare e contribuiscono subito all’economia, con vetting rigorosi e focus su talenti che creano posti di lavoro. Risultato? Entrate per miliardi, senza oneri immediati sul welfare. In Italia, invece, lo Stato si fa garante di sussidi per chi arriva senza aver investito nulla, gonfiando un debito pubblico già al 140% del PIL. Mentre Trump incassa un milione a testa, noi spendiamo 700 euro al mese per vita, accumulando costi che ricadono sulle spalle dei pensionati italiani e dei giovani precari.
Non è solo una questione di numeri: è una differenza filosofica. L’America di Trump vede l’immigrazione come un’opportunità selettiva, un “win-win” per chi porta valore. L’Italia, intrappolata in un europeismo burocrate, la tratta come un obbligo umanitario che si trasforma in zavorra economica. E i dati lo confermano: mentre gli USA attraggono capitali esteri per 10-20 miliardi stimati dal programma Gold Card nel primo anno, noi bruciamo 1,7 miliardi in pensioni “regalate”.
È tempo di imparare la lezione? Immaginate un'”Italian Gold Card”: un visto per investitori che pagano un contributo per entrare, con garanzie di impiego e tasse immediate. Invece di essere il “bancomat”, potremmo diventare un hub attraente. Trump ha rovesciato il tavolo: ora tocca a noi decidere se continuare a pagare il conto o iniziare a incassare. Altrimenti, il paradigma non sarà solo rovesciato – sarà schiacciante.


ciavemo a tajanAA ciavemo ……noi !