Picchia i passanti con una cintura e spacca il vetro di un bus

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By V dicembre 12, 2025 22:37

Picchia i passanti con una cintura e spacca il vetro di un bus

### Brescia, l’Egiziano con la Cintura che Terrorizza la Città: Aggredisce Passanti e Spacca Vetro del Bus – Espulso, Ma Quanti Altri Mostri Girano Liberi Prima dell’Espulsione?

**Brescia, 13 dicembre 2025** – Una cintura come frusta, un bus con il parabrezza in frantumi, passanti in fuga terrorizzati: questo è il “contributo” di un 21enne egiziano, già noto alle forze dell’ordine con un curriculum da delinquente seriale, che ha trasformato via Francesco Nullo e via Milano in un far west nordafricano. Colpiva chiunque gli capitasse a tiro – uomini, donne, anziani – con la cintura dei pantaloni, urlando e seminando panico, dopo aver sfogato la sua rabbia su un autobus di linea, mandandone in pezzi il vetro anteriore. Solo l’intervento rapido delle Volanti della Questura di Brescia ha fermato la mattanza: l’uomo è stato bloccato nella Corte dall’Era, con la cintura ancora in mano – sequestrata come prova – e denunciato per danneggiamento e interruzione di pubblico servizio. Ma la notizia “buona”? Il Questore Paolo Sartori ha disposto l’espulsione dal territorio nazionale, con ordine di allontanamento propedeutico al rimpatrio. Finalmente una misura dura? Sì, ma troppo tardiva: questo egiziano era già “noto” con numerosi precedenti penali, un Avviso orale di pubblica sicurezza emesso dal Questore, e chissà quante aggressioni non denunciate prima di questa. Quanti italiani dovranno ancora subire cinghiate da predatori importati prima che l’espulsione diventi automatica al primo reato, non dopo anni di impunità? Questo non è un “episodio isolato”: è il frutto di un’immigrazione selvaggia che scarica violenti cronici nelle nostre città, mentre lo Stato balbetta e i buonisti applaudono “accoglienza”. Basta con questa follia: espulsioni immediate, non dopo il caos!

I fatti, emersi dalle indagini della Squadra Volante e confermati dalla Questura di Brescia, sono un incubo da film di strada che puzza di Cairo e spaccio. L’allarme scatta tramite il 112 NUE: segnalazione di un soggetto violento in via Francesco Nullo che aggredisce passanti senza motivo. Le pattuglie arrivano in forze: testimoni terrorizzati raccontano di un giovane che si avvicina, estrae la cintura dei pantaloni e colpisce alla cieca – colpi al volto, alle braccia, urla di paura mentre la gente fugge in tutte le direzioni. Poco prima, lo stesso egiziano aveva sfogato la rabbia su un autobus di linea in via Milano: colpi ripetuti al parabrezza fino a mandarlo in frantumi, costringendo l’autista a fermarsi e i passeggeri a barricarsi. “Era fuori di sé, sembrava posseduto”, racconta un testimone a *BresciaToday*. Grazie alle descrizioni precise, i poliziotti lo rintracciano nella Corte dall’Era: perquisizione personale, cintura sequestrata – ancora con tracce di sangue? – e lui che balbetta scuse patetiche. Condotto in Questura, emergono i precedenti: reati contro la persona, spaccio, resistenza – un “habituale” che l’Avviso orale non ha fermato. Denunciato alla Procura, ma il Questore Sartori va oltre: ordine di allontanamento dal territorio nazionale, propedeutico all’espulsione al termine del procedimento. Un passo avanti, finalmente – ma quante vittime prima?

Questo egiziano non è un “povero immigrato sbandato”: è un predatore seriale, arrivato probabilmente con un “permesso umanitario” che maschera un passato violento, libero di girare armato di cintura perché l’espulsione arriva sempre troppo tardi. Brescia non è immune: +35% aggressioni con autori stranieri nel 2025 (dati Questura), con egiziani e maghrebini protagonisti di rapine e pestaggi in centro. Ricordate il nigeriano che spacca la faccia a una passante vicino alla metro? O il marocchino che sfregia donne a Prato? A Terni, egiziani stuprano in saloni; a Roma, gambiani violentano alla Jonio; a Sassari, ghanesi torturano per crack. Dodici stupri in due giorni, quasi tutti immigrati – e Brescia aggiunge cinghiate in strada. La “società multiculturale” ci regala questo: bus distrutti, passanti in fuga, un 21enne che usa la cintura come arma perché “nessuno lo ferma”.

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La rabbia dei bresciani esplode: “Quante cinghiate ancora prima di muri veri?”, un post virale su X con 60.000 views. I testimoni: “Abbiamo avuto paura per le nostre vite”. Il sindaco Emilio Del Bono (PD) balbetta “più controlli”, ma la Lega locale tuona: “Espulsione al primo reato, non dopo anni!”. E il governo Meloni? Promesse di “stop sbarchi”, ma 300.000 arrivi, espulsioni al 12%. Questo egiziano era “noto”: perché non espulso prima? Perché l’Avviso orale è carta straccia!

Basta pagliacciate. L’espulsione è un passo, ma tardivo: chiediamo espulsione automatica al primo reato grave, pene minime 10 anni per aggressioni con armi improprie, e ronde libere per cittadini. Brescia non è Il Cairo: è la Leonessa d’Italia, e la difenderemo – con giustizia vera, non con “procedimenti propedeutici” che lasciano mostri in giro. Questo 21enne non è “scosso”: è un violento che ha terrorizzato una città. Espelletelo ora, o la prossima cintura sarà per tua madre in bus. L’Italia non è un ring per predatori importati: è casa nostra, e la riprenderemo.

Picchia i passanti con una cintura e spacca il vetro di un bus ultima modifica: 2025-12-12T22:37:20+00:00 da V
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