Bimbo di 3 anni violentato e bruciato se si ribellava

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Padre e zio violentano bambino e lo torturano se si ribella. A parere di chi scrive solo la PENA DI MORTE sarebbe adeguata. Seppure non sufficiente.

### Orrore nel Salento: bambino di 3 anni violentato e torturato da padre e zio, condannati a soli 8 anni

Un incubo che dura da anni, un calvario indicibile per un bambino innocente, ridotto a oggetto di perversioni disumane da chi avrebbe dovuto proteggerlo: il padre e lo zio. Violenze sessuali ripetute, abusi prolungati per almeno due anni, quando il piccolo aveva tra i 3 e i 5 anni. E se provava a ribellarsi? Botte, bruciature con sigarette sul corpo, umiliazioni con fango, escrementi e saliva. Un livello di crudeltà che fa rabbrividire, che sfida ogni limite di umanità.

E la giustizia? Otto anni di reclusione ciascuno in appello. Otto miseri anni, con lo sconto per il rito abbreviato. Una sentenza che suona come uno schiaffo in faccia alla vittima, alla sua madre che ha avuto il coraggio di denunciare, a tutti noi che ancora crediamo che i mostri debbano pagare caro per ciò che hanno fatto.

Otto anni per aver distrutto l’infanzia di un bambino, per averlo marchiato a vita con traumi che nessuna terapia potrà mai cancellare del tutto. Otto anni per violenze sessuali aggravate, per maltrattamenti in famiglia, per torture che farebbero inorridire chiunque abbia un briciolo di coscienza. Ma davvero è questa la misura della giustizia? Davvero possiamo accettare che individui capaci di tanto male escano dal carcere ancora relativamente giovani, con la possibilità di rifarsi una vita, mentre la loro vittima porterà per sempre le cicatrici di quell’inferno?

È una condanna ridicola, inadeguata, offensiva. Una pena che sembra quasi premiare la mostruosità invece di punirla. In un mondo civile, chi commette reati di questa gravità dovrebbe essere allontanato dalla società per sempre, senza sconti, senza attenuanti, senza pietà.

E voi, lettori, cosa ne pensate? In casi come questo, di fronte a una crudeltà così assoluta e deliberata su un bambino indifeso, non credete che la pena di morte sarebbe l’unica risposta veramente proporzionata? Non sarebbe l’unico modo per dare un segnale forte, per dire che certi crimini sono imperdonabili e che la società non è disposta a tollerarli?

Diteci la vostra. Perché casi come questo non possono lasciarci indifferenti.